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La rotta dei volontari verso l’Abruzzo - storie dall’Italia che non si arrende

La rotta dei volontari partenopei che portano aiuti in Abruzzo inizia a via Cilea martedì 7, alle 21, a trenta ore dalla scossa che ha devastato la provicnia dell’Aquila. Accorrono in molti e portano parecchia roba. La prima operazione è separare i vestiti dal cibo in uno spiazzo. La convocazione è stata fatta su facebook e via mail, ma altri passando trovano spunto per partecipare: "Fate la raccolta per gli sfollati? Non vi muovete che portiamo qualcosa anche noi", dicono degli sconosciuti. L’adunata diventa una festa, la risposta della gente supera le previsioni. Si prepara la partenza della mattina dopo, e si studiano piani per ottimizzare spazi e persone.
 
Mercoledì mattina otto macchine si ritrovano alla barriera della tangenziale di Pozzuoli: qualcuno promette che al mercato di Monteruscello regalano biancheria e tute. Anche qui la realtà va al di là dei desideri. Appena si sparge la voce ogni bancarella offre un contributo, in breve si raggiungono duemila capi tra mutande, calze, magliette intime e reggiseni. Dire gara di solidarietà è poco, qui è una vera e propria guerra a chi offre di più. "Le fantasie magari non sono un granchè per i terremotati", si schernisce un venditore mostrando dei tanga hawaiani "però è tutta roba pulita". Si va via pensando a qualche luogo comune sui napoletani, per una volta positivo.
 

A Caserta si uniscono altre auto, poi via fino a Cassino, dove si lascia l’autostrada per la statale Sora-Avezzano. I contadini salutano le auto degli aiuti, al casello di L’Aquila Ovest la protezione civile lascia passare senza pedaggio. Strano, dalla radio continuano a chiedere di non venire e che non serve niente. Ma i ragazzi di Napoli non demordono: non credono, di istinto, a chi chiede di non aiutare. "Qua non c’è nulla e il premier continua a dire che la situazione è sotto controllo!", si infuria Luigi, trent’anni, tra i capi della spedizione. Come dargli torto?

L’arrivo dei ragazzi di Napoli è salutato come quello degli americani durante la seconda guerra mondiale. In più di cento fanno capannello attorno alle auto, si costituisce un bazar spontaneo e le migliaia di vestiti in pochi minuti spariscono. Vanno a ruba i capi di biancheria intima , è quella che gli sfollati cercano di più. Qualcuno scherza atteggiandosi a gran venditore, un uomo calza una gonna e le bimbe ridono.

Persino la cinesina di due anni che ha due scarpe destre. "I volontari laici possono essere utilissimi. Oltre a portare aiuti, regalano un po’ di allegria alla gente in preda al dramma. E voi napoletani in questo siete imbattibili", spiega Marzia, una "psicologa dei popoli" al seguito della Protezione Civile.

D’obbligo un giro in centro, con tutte le precauzioni. Anche perché Chiara, una ragazza di Pozzuoli, studia matematica all’Aquila e deve recuperare nella casa in affitto dei testi e il libretto universitario, frutto di fatiche di anni. I vigili del fuoco accompagnano tre volontari nella casa di studenti, proprio affianco piazza Duomo. Atmosfera spettrale, resa ancor più paradossale dai negozi ancora illuminati e dai bancomat in funzione nel deserto. L’edificio sembra intatto, all’esterno. Dentro invece è tutto crepato. Si raccomanda attenzione estrema, una nuova piccola scossa potrebbe essere pericolosa. I ragazzi portano fuori solo libri, come raccomanda Chiara: "Il resto non mi interessa". Dopo cena c’è un momento goliardico: sfida calcistica tra volontari napoletani e Croce Gialla Pugliese. Poi la notte, molto fredda ma sopportabile, e il ritorno in mattinata. Per preparare nuove raccolte, utili ad un’emergenza che si presenta infinita.



Commenti all'articolo

  • Di Adamantia (---.---.---.18) 29 aprile 2009 19:52

    una vecchia canzone napoletana dice "tutta ’a ricchezz’e napule era ’o core..." beh l’unico commento che posso lasciare è che questo cuore continua forte e generoso a battere in Italia!

    Ragazzi, questo Grande CUORE con tutte maiuscole come merita un cuore così ci fa soltanto onore, ci distingue da tutto il resto del mondo e mi auguro che non smetta mai di battere.

    Siete dei GRANDI!!!!!


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