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La ricostruzione in Umbria e in Abruzzo a confronto

Quando si pensa al sisma che tra il settembre e l’ottobre del 1997 ha devastato l’Umbria e le Marche, si tende spesso ad associare ad esso concetti come: container, ritardo nella ricostruzione, sfollati, scarsità di fondi, insufficiente capacità organizzativa e di coordinazione.

Il richiamo figurativo più frequente è l’immagine degli sfollati ancora chiusi nei container alcuni anni dopo il terremoto. E’ abitudine generalizzata concepire la gestione della crisi post-sisma umbro-marchigiano come sinonimo di inefficienza.

Una gestione che si tende a valutare appena sufficiente, tanto da essere richiamata spesso come riferimento negativo dall’attuale Premier, Silvio Berlusconi, in un continuo paragone tra le due strategie di ricostruzione. Un paragone chiaro ed efficace richiede però un’attenta analisi dei dati di fatto, dei numeri, della realtà dei due programmi e degli effetti previsti e verificati.

67.500 i cittadini abruzzesi evacuati dalle proprie abitazioni nelle ore successive al sisma del 6 aprile. Poco più di 22mila gli sfollati umbri e marchigiani nel 1997. Precisamente un terzo di quelli attuali.

In relazione a ciò, i fondi programmati e stanziati dal governo italiano e dalla regione Umbria (attraverso diversi mutui contratti dall’ente regionale al preciso scopo della ricostruzione) ammontavano complessivamente a 15mila miliardi di lire. 7,75 miliardi di euro.

Per il dramma aquilano, con proporzioni di devastazioni triplici, lo stato italiano stanzia appena 5,8 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i 4 miliardi programmati dal CIPE e sottratti dalla quota di fondi previsti per lo sviluppo nel Mezzogiorno (per cui non è stato ancora definito nessun piano di stanziamento [DOC]) e i 400 milioni stanziati dall’Unione Europea.

10,2 miliardi complessivi (di cui 4 ancora non definiti), comprensivi di risorse finalizzate allo sviluppo economico, alle esenzioni fiscali, ai sistemi contributivi e ai lavori di messa in sicurezza, per una porzione di paese che, invece, secondo i resoconti ufficiali dell’Unione Europea [PDF] per la sola ricostruzione infrastrutturale necessiterebbe di oltre 10 miliardi di euro.



Una comparazione accurata tra i due sistemi di spesa, richiede un’analisi dettagliata per il capitolo di spesa più importante: gli stanziamenti per la ricostruzione privata.

Per Umbria e Marche, a fronte di 27.781 interventi di ricostruzione per edifici privati, vennero stanziati oltre 5 miliardi di euro.[PDF] In Abruzzo il monte complessivo di fondi per la ricostruzione privata ammonta a 3,1 miliardi di euro, spalmati dal 2010 al 2032, per un numero di abitazioni colpite pari a 34mila unità solo per le case B, C, E ed F, escludendo quindi le decine di migliaia di case A comunque danneggiate.

Esclusi eventuali fondi FAS, per i primi 4 anni saranno disponibili 800 milioni di euro. Meno di quanto messo a disposizione nello stesso tempo per Umbria e Marche. [PDF]

Altro confronto, quello sulla strategia di ricostruzione. In Umbria dopo 3 anni, il 65% delle persone era tornato nella propria casa perfettamente a norma o abitava in una casa di nuova costruzione al posto di quella vecchia. Il restante 35% usufruiva del contributo di autonoma sistemazione o dei moduli abitativi temporanei (l’11%).[PDF]

Per L’Aquila il piano di ricostruzione ha concentrato l’attenzione sul piano C.A.S.E. che sui moduli in legno. L’assenza di un piano di realizzazione di case in legno o mobili (con un costo pari ad un terzo di quelle temporanee in cemento armato e prive di problemi di impatto ambientale) comporta la presenza, in questo istante, di oltre 20mila persone assistite dalla Protezione Civile in tendopoli, alberghi o case private, nella quasi totalità dei casi lontani dalle proprie città.[PDF]

Una condizione che rischia di durare molto a lungo in assenza di strategie alternative di sistemazione. Una condizione che in alcuni casi ha comportato scelte drastiche (e drammatiche): lo spostamento a decine di chilometri di distanza per famiglie con figli o con un posto di lavoro lontano da una parte, la permanenza nelle tendopoli a meno cinque gradi dall’altra.

Infine, ultimo raffronto: la questione dei tributi. Un raffronto immediato. Sospensione del pagamento delle tasse per due anni e recupero del 40% degli arretrati dopo 12 anni in Umbria. Sospensione del pagamento dei tributi per 8 mesi e recupero del 100% degli arretrati da subito per l’Abruzzo.

Commenti all'articolo

  • Di Alep (---.---.---.16) 16 ottobre 2009 11:20

    è un articolo molto divertente, nel senso della comicità.
    A casa mia 10,4 mld sono più dei presunti 7,5, no, matematico?
    Poi, dove sono finiti tutti quei miliardi presunti stanziati per le Marche e l’Umbria, se a distanza di anni gran parte dei terremotati abita ancora nei container di latta?
    Mistero?
    Ancora, vogliamo confrontare la solerzia del Governo democratico nell’affronatare l’emergenza con quelli di centrosinitra dell’epoca del terremoto in Umbria? Si sfiora il ridicolo, no?

    Voi credete che Gl Italiani abbiamo tutti l’anello al naso, forse perché frequentate ambienti troppo ristretti , vicini alla sinistra, sezioni del partito e circoli antimperailasti. In un angolo della sezione è appoggiato lo striscione antiberlusconiano. Attenzione, alllo striscoione va fatta prendere aria, altrimenti ... puzza di muffa ...
    GLI ITALIANI SONO ALTRA COSA, percò vi prendono continuamente a pernacule!

    Comunque, l’articolo mette di buon umore.,Provoca il sorriso.

    • Di luigiduca (---.---.---.8) 16 ottobre 2009 13:01

      Alep, dove vedi teremotati umbri e marchigiani ancora nei container a distanza di anni? Se ti riferisci alle poche case in legno strutturale ancora abitate, queste non hanno granchè da invidiare a quelle consegnate dal sommo Sire durante la liturgia in pompa magna officiata da Vespa un mese fa: sono case a tutti gli effetti. Mi risulta invece che i primi moduli abitativi siano stati consegnati in tempi celeri e che i soccorsi anche allora abbiano funzionato bene. Interessante poi la distinzione che fai tra "Governo democratico" e quello di centrosinistra, come se il fatto di essere di centrosinistra lo qualifichi già di per sè come antidemocratico, o come se quel governo non fosse legittima espressione di una maggioranza di elettori. Suppongo quindi che quando ti riferisci agli Italiani, operi la stessa distinzione e quindi io, per esempio, non sia incluso nel novero dei tuoi concittadini. Ragionando così il Premier potrà dire di godere dell’appoggio del 100% degli italiani quando vi ritroverete voi due soli asserragliati dentro Palazzo Grazioli.
      Non posso fare a meno di notare come il vaccino invocato da Montanelli stia dando luogo a effetti collaterali così gravi da rischiare di uccidere il paziente...

    • Di musician (---.---.---.207) 16 ottobre 2009 13:33

      Per Alep
      A casa mia per vedere se i 10,2 miliardi stanziati da questa specie di governo sono più dei 7,75 miliardi stanziati dal governo di centrosinistra basta fare una proporzione. Se le ricorda le proporzioni? Basta fare: 22.000 (sfollati umbro marchigiani) : 7,75 (miliardi) = 67.500 (sfollati abruzzesi) : X . il risultato di questa proporzione è 23,800 miliardi. Questa è la cifra equivalente che avrebbero dovuto stanziare coloro che tanto calorosamente difende. Non so se in Umbria sono ancora nei containers, ma per quanto riguarda la ricostruzione de L’Aquila se i tempi saranno rispettati si prevede di ulrimarla nel 2033. Saranno ancora vivi i poveri terremotati?
      Infine per quanto riguarda il ridicolo che lei trova in questo articolo le assicuro che il suo commento è addirittura comico tanto che mi ha costretto, per lo scompisciamento, a correre alla toilette.

    • Di Fabrizio Riva (---.---.---.145) 8 novembre 2009 23:49

      Alep,

      che c’è, i numeri danno fastidio?? Dove sarebbero i container di latta, oltre che nel tuo cervello?

      F Riva

  • Di (---.---.---.99) 16 ottobre 2009 13:28

    Ohi Alep....in campana! che se rimani solo con Silvio a Palazzo Grazioli e per "sbaglio" lui si fà una punturina...........ogni buco è bottegha

  • Di pv21 (---.---.---.106) 16 ottobre 2009 18:17

    Al peggio non c’è limite. Il G8 - realtà contro reality ha dovuto fare i conti con un appuntamento internazionale molto importante (x l’immagine del governo). Soldi e risorse umane non sono mancate. Poi è arrivata l’alluvione di Messina. Visto che Bertolaso (+ la sua qualificata e corposa equipe) non si può sdoppiare il deus ex machina è diventato il Governatore della Sicilia. Con aggiunta del Ponte sullo Stretto!! Tanto basta ... (c’è di più => http://forum.wineuropa.it 

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