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La raccolta differenziata? Una stupidaggine che ci costerà sempre più cara

Termovalorizzazione dei rifiuti.

Ci sarebbe da complimentarsi con il corpo elettorale, per non aver permesso ai Verdi e ai Comunisti di essere presenti in parlamento, se non fosse che loro stessi hanno prima lasciato fare troppi danni al Paese per le insensate politiche ispirate dal catastrofismo ambientalista.

Una di queste politiche fu quella della raccolta differenziata, alla quale si accodarono ben presto gli "intelligenti" del centrodestra che non volevano essere da meno dei sinistri.

Ricordo l’azione dei sinistri bassoliniani che portarono, insieme al campano ministro all’ambiente Verde, all’emergenza dei rifiuti dopo aver speso in vent’anni 20’000 miliardi di Lire.

Si è in attesa dell’operato della magistratura locale per sapere qualcosa delle malversazioni degli ecologisti ideologici.

Il riciclo è quanto di più insensato potessero concepire certe mele, bacate a tal punto da bacare tutto il bigoncio politico.

Che senso ha recuperare la carta, la plastica ed altri materiali combustibili quando poi con le centrali a biomassa si bruciano materiali legnosi e cartacei? Le plastiche sono un derivato diretto del petrolio, per cui è opportuno bruciarle e produrre energia nei termovalorizzatori piuttosto che bruciare combustibili derivati del petrolio stesso.

Nel mio comune, Buja, abbiamo dovuto subire l’onta del riciclo, proposto ed attuato da una amministrazione di centrodestra; se hanno ancora senso queste categorie politiche, omologate nel perseguire le stesse insensatezze.

Molti bujesi sono insoddisfatti di questa "innovazione"; che però ha giovato al suo sindaco, che ora siede nel consiglio di amministrazione della Net.

Nessuno dei consiglieri ha niente da dire sui futuri aumenti della relativa tassa, che subiremo tutti, per questa nuova "moda" anche quando il 95% dei rifiuti differenziatamente raccolti saranno portati in discarica? Tanto valeva portarceli prima!

A margine dirò che il mercato della riciclata praticamente non esiste e per commercializzarla viene offerta sul mercato a prezzi stracciati, che non pagano nemmeno il ciclo industriale per la sua raccolta e produzione. Le cartiere del Nord Europa, che hanno boschi regimati, acqua ed energia elettronucleare a prezzi stracciati, riescono a fornire carta pregiata a costi concorrenziali.

Basta citare la cartiera Romanello, che fu fatta chiudere per inquinamento e poi riaperta per non aggravare la situazione occupazionale dei lavoratori diretti e degli indotti nella filiera economica della raccolta differenziata.

Poi, siccome al peggio non c’è mai fine, quella carta, che nessuno vuole neanche gratis, sarà bruciata come qualsiasi biomassa se non finirà direttamente in discarica.

In tutta Europa i rifiuti solidi urbani vengono termovalorizzati; un dato per tutti: la Danimarca ne brucia oltre il 50%.

Chi ha visto l’inceneritore di Vienna sa come le altre Nazioni affrontano e risolvono i problemi, invece delle inutili e dannose discariche che, dando luogo a commistioni fra interessi pubblici e privati, meriterebbero qualche interessamento giudiziario per vedere chiaro nelle concessioni delle cave, che saranno poi trasformate in discariche.

Politici indecenti e cittadini deleganti sempre più "sotans".

Chi si fa pecora il lupo lo mangia; ma non a Trieste, città dotata d’inceneritore.

Commenti all'articolo

  • Di iulbrinner (---.---.---.2) 13 agosto 2010 11:44

    Pienamente d’accordo.....

  • Di (---.---.---.206) 13 agosto 2010 13:31

    Renzix...
    Ma perche’ mi fai soffrire evidenziando queste miserie italiane ?

  • Di (---.---.---.153) 13 agosto 2010 22:06

    Catastrofismo? Mi sembra che basti guardare quello che succede in giro per capire che qualcosa sta cambiando, neanche tanto lentamente.
    Le malversazioni dei politici partenopei non possono inficiare la validità dei motivi che stanno alla base della differenziata.
    Le centrali a biomassa e inceneritori (o, come è vietato dire in Europa negli atti ufficiali, "termovalorizzatori") beneficiano di forti incentivi, finanziati tramite le bollette che paghiamo ad ENEL, ecc., senza i quali nessun imprenditore li gestirebbe (rendimenti troppo scarsi).
    Il mercato della riciclata non esiste perché i comuni non fanno raccolta differenziata.
    La filiera del riciclo occupa molte più maestranze di un inceneritore e, quanto ad inquinamento ed impatto sulla salute umana, l’inceneritore è infinitamente più rilevante di una azienda di riciclo. E soprattutto, quello che bruci non sei più in grado di riconoscerlo, quindi la tentazione di bruciarvi di tutto può essere molto forte.
    Negli altri Paesi è ormai la norma cercare di limitare i rifiuti a monte. Se incentiviamo l’incenerimento, nessuno si sentirà in dovere di diminuire i propri rifiuti, ma anzi perché non aumentarli? Però, intanto, le materie prime per confezionare prodotti e distribuirli costano sempre di più.

  • Di (---.---.---.145) 13 agosto 2010 23:03

    http://eliotroporosa.blogspot.com/2...

    diciamo invece che gli inceneritori sono solo speculazioni a scapito della salute degli ignari cittadini. Se ci fosse un minimo di coscienza i rifiuti si ridurrebbero a monte ( magari evitando mille unitili confezioni prima di tutto)....

  • Di claudio (---.---.---.118) 16 agosto 2010 19:56

    Chiedo gentilmente all’autore se mi può fornire ulteriori dettagli in merito alla chiusura della Romanello e della sua successiva riapertura oppure indicarmene semplicemente le fonti.

    Ringrazio non senza prima salutare cordialmente.

    Claudio.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.136) 16 agosto 2010 23:17
    Renzo Riva

    L’archivio della stampa locale: Messaggero Veneto e Gazzettino, possono coprire tutto l’arco temporale della vicenda Romanello nonché fornire tutti i dettagli: talvolta addomesticati, come d’uso.

  • Di Giulio (---.---.---.133) 11 febbraio 2011 21:48

    la prima volta che mi capita di leggere che la raccolta differenziata sarebbe una stupidaggine... 
    Mi chiedo , ma chissà come fanno in america senza inceneritori..... MMMM vuoi vedere che li spediscono nello spazio? 

  • Di Renzo Riva (---.---.---.8) 12 febbraio 2011 10:31
    Renzo Riva

    Giulio,
    ti sei sentito in obbligo di spandere un po’ di guano in questo post?
    Non era sufficiente quanto da te già spanto nel tuo articolo di cui al link
    http://www.agoravox.it/Otto-motivi-per-non-votare-il-Pdl.html

    Ecco come si fa in Europa
    http://www.archiportale.com/news/2011/02/risultati/copenaghen-big-per-il-nuovo-impianto-di-riciclaggio-e-trattamento-dei-rifiuti_21371_37.html

    http://www.youtube.com/watch?v=amrG9WrXIOo

    Dimmi ora: Come fanno in "america"?

  • Di Giulio (---.---.---.203) 26 febbraio 2011 14:27

    ecco come fanno in america!!! si chiama "rifiuti Zero"http://www.youtube.com/watch?v=Bwfc... ....

  • Di Renzo Riva (---.---.---.87) 28 febbraio 2011 13:11
    Renzo Riva

    Pensavi di cavartela a buon mercato con un filmatino del propagandista Paul Connett?
    Mi sono informato da coloro che hanno vissuto più di cinque anni colà ed in varie parti degli USA.
    Non solo non si preoccupano dei rifiuti zero ma nemmeno passa loro per la capa di termovalorizzarli, li inceneriscono tout-court.

    Potevi risparmiarti la figura di chi non sa niente dei costumi americani e nella fattispecie di come trattano i rifiuti RSU.
    Per esempio l’umido viene triturato e va direttamente ai decantatori attraverso la rete fognaria.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.87) 28 febbraio 2011 13:38
    Renzo Riva

    Dimenticvo il dato or ora datomi da una persona.
    l’1% dell’energia elettrica USA proviene dai termovalorizzatori.

  • Di Giulio (---.---.---.217) 28 febbraio 2011 16:40

    ahahha sei esilarante... il mondo parla di raccolta differenziata e tu dici che nn è buona! non è vero che nn sono informato... e solo che ho troppo da fare. Prossimamente riprenderemo

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.246) 20 marzo 2011 13:22

    Il sig. Riva, in tutti i suoi commenti che mi ritrovo a leggere qua e la, continua imperterrito a tessere le lodi del nucleare civile. In tutte le considerazioni che con molta supponenza propone, egli parte sempre da un presupposto che inquina e distorce qualsiasi considerazione positiva in tema energetico: i consumi energetici, altissimi e per la maggior parte inutili, non sono mai messi in discussione, anzi il suo auspicio è che continuino a "crescere" senza sosta; pena, secondo lui, il regredire dell’umanità ai tempi della pietra.

    Il sig. Riva ignora, o vuole ignorare, che l’intera società occidentale è costruita su su distorsioni tali da rendere "necessario" divorare energia a più non posso, anche sprecandone quantità esorbitanti, come un diritto acquisito da tutti.
    L’economia dell’usa e getta, l’economia "dei giocattoli infiniti", dei riscaldamenti a 30°, delle 4 automobili per famiglia, della produzione crescente di "merci" imposte da una subdola e potente propaganda come "beni" quando tali non sono, senza alcun riguardo per il loro utilizzo prolungato, dell’energia necessaria per produrli e per tutto quanto concerne il loro fine vita programmato in tempi sempre più brevi una volta gettati, rende facili ragionamenti come quelli che propone.
    Se, invece, si analizza la questione energetica mettendo da parte tali facili presupposti, è abbastanza agevole constatare che il discorso non è "nucleare si, nucleare no", bensì quello di ripensare l’intero modello di vita occidentale, sgomberando il campo dal predominio della produzione infinita e della mercificazione di ogni aspetto delle nostre esistenze: il PIL, la sua continua proposta di crescita, è un concetto tanto effimero quanto deleterio per società ed ambiente, ne parlava in tempi non sospetti già Kennedy in un suo famoso discorso contro questa artificiale misura della ricchezza.
    La realtà, quella compatibile con ambiente e natura biologica dell’uomo e degli esseri viventi, è quella del NON consumismo, tutto il resto è artificio imposto nell’ultimo cinquantennio all’intera umanità: è possibile -e necessario- vivere senza regredire anche facendo a meno degli enormi consumi energetici attuali, senza rinunciare a tutto quanto necessario in termini di "beni", ma spazzando via l’enorme quantità di "merci" superflue e imposte come "necessarie" da una manciata di persone che su questo modello devastante costruiscono le loro fortune.
    In molti partono da questi presupposti, dai concetti teorizzati in quel pensiero chiamato "decrescita", per fare le proprie analisi con RESPONSABILITA’, ben coscienti che la rinuncia all’inutile è necessaria quanto urgente. I vari signori Riva, abbagliati da tutte le loro comodità insostenibili, continueranno a remare contro se stessi, l’ambiente e il futuro delle generazioni future a cui stiamo ipotecando problemi irrisolvibili con una grandissima, ingiustificabile e colpevole irresponsabilità.
  • Di (---.---.---.51) 1 luglio 2012 02:04

    la differenziata e’ la piu’ inutile politica ambientale che sia mai esistita.

    pochi la fanno, chi la fa non la usa, chi la usa , non conviene, a chi conviene, c’e un appalto.

    il problema della spazzatura e’ un problema autoestinguente, e probabilmente si estinguera’ a breve.

    i detersivi vengono confezionati in cartone e caspule di amido di mais, le bevande torneranno al vetro, le borsine sono in sparizione. il 95% di tutta la spazzatura era composto da tali elementi. La differenziazione dell’umido e’ la piu’ grossa boiata che sia
    mai esistita.
    Da che mondo e mondo e come si usa fare negli stati uniti, 4 bucce di mela o 4 fondi di carote si possono buttare agevolemente nel lavandino, anzi andando anche in parte a "bonificare" tramite i microorganismi naturali presenti, tutti i residui di invece detersivi artficiali che finiscono nelle acque.

    Quella della carta (come dice lo scrittore dell’articolo) come quando vedo quei personaggi intenti a togliere la plastichina dalla busta da lettere,
    e’ un altra enorme castroneria italiana. A seguire le regole dovresti buttare nella carta solo fogli bianchi immacolati. Quando appunto numerose centrali anche per altri scopi (centrali che fondono, generatori ecc.) bruciano magari kerosene o gasolio.
    Fare pellets di carta usata, o legno e altri materiali sarebbe invece un uso proficuo,
    il problema (e qui mi ricollego alla plastichina) e’ che noi viviamo in italia, non siamo in danimarca, quindi per un signore che leva la plastichina ci sono ponti e autostrade che crollano, quindi il paragone fa al massimo, sorridere.

    L’industria si autolimitera’. Le buste saranno fatte tutte in carta. Le cose in plastica spariranno a poco a poco, magari sostituite dal cartone, la gomma e’ quasi sparita,
    l’ecologia si auto-alimenta. Le discariche sono una follia, ma fintanto che non la si vuole
    bruciare o spedire in nord europa, (dove la bruciano..) restano li’. ad avvelenarci.
    GLi oggetti ottenuti dalla "raccolta differenziata" , sono credo 3, in tutta italia.


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