La politica? E’ come un biliardo

Tutto sommato la politica è come un biliardo. Magari non quello classico, elegante, a buche strette all’italiana, nel quale la perfezione delle geometrie è frutto di un sapiente mix di direzione e potenza di tiro. Insomma non quello, per intenderci, del celebre colpo ad otto sponde del compianto Marcello Lotti, lo “scuro” del film di Francesco Nuti, ovvero la cosiddetta “ottavina reale”:

Forse il confronto andrbbe fatto con il biliardo all’americana, un po’ meno raffinato e più sguaiato, con tante biglie colorate che al primo colpo vengono scagliate qua e là su tutto il tavolo di ardesia, apparentemente senza un criterio, ma con l’obbiettivo di centrare le buche nelle quali debbono essere fatte cadere:

Le combinazioni che si possono produrre sono infinite, solo chi è veramente capace può prevedere gli effetti del colpo, e comunque gli imprevisti sono sempre possibili:

La politica è un po’ come il biliardo, non è facile capire come si muoveranno le biglie. Peccato che il biliardo sia un gioco che diverte tutti, giocatori e spettatori, anche per la suspence sul come andrà a finire (ad esclusione, forse, del solo perdente) mentre quelli che dipendono dalla politica imprevedibile, i cittadini, sembra che si divertano assai meno quando non sanno quale futuro li attende. 

Un mio amico aveva riassunto questa imprevedibilità del biliardo con la frase “sul biliardo ci sta tutto”dopo che, in occasione di un parto precipitoso, aveva visto venire alla luce un neonato proprio sul tavolo da gioco.

Ci sta tutto, proprio come in politica. Ogni giorno infatti, dai giornali e dai telegiornali, apprendiamo una nuova e probabile soluzione della crisi di governo, diversa da quella che il giorno prima veniva data quasi per certa.