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La patacca blu del ministro Fazio

La patacca blu del ministro Fazio

I cuochi italiani come le Chiquita: un bollino blu in fronte che garantisce, parola del governo italiano, la salubrità del menu o - in politichese - "un percorso alimentare equilibrato dal punto di vista calorico e nutrizionale".

Lo ha proposto a Cibus, il salone parmense sull’alimentazione, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, quello che (allora sottosegretario) voleva che ci vaccinassimo tutti per la pandemia (!) suina (tra i 7.500 ed i 12 mila casi di morte accertati in tutto il mondo), l’influenza trasformatasi poi in bufala, con milioni di vaccini e di euro buttati nei cestini della spazzatura, che però nel frattempo hanno fruttato alla Novartis un utile netto del 49% ed un incremento del fatturato del 25%. Ora, promosso sul campo per i lusinghieri meriti, il ministro è uscito con la nuova proposta (forse è parente del più noto Fabio e questo è uno sketch della Littizzetto?) di dare il bollino ai ristoranti di qualità. Come la banana, appunto. E servirà ai ristoratori come può servire una banana in giochi solitari.

Questo governo ha la capacità di rivoltare la situazione: chi guida bene e non commette infrazioni dovrebbe essere la normalità, invece viene premiato con un bonus sui punti della patente. Così il far da mangiar sano - non dico bene nel senso di alta cucina, di innovazione, di stagionalità, di territorialità, di ricerca - ma semplicemente sano, che dovrebbe essere alla base di qualsiasi cucina, dallo chef a tre stelle al cuoco di trattoria, viene premiato con il bollino.

E’ solo una proposta, d’accordo, ma sarà bello vedere chi darà la medaglia e a chi, chi controllerà in divenire, chi e come e se potrà essere tolta con disonore, o se invece potrà rimanere nel palmares del cuoco o del ristoratore come la segnalazione sulle guide.

A parte tutto ciò, che però non è poco, quali vantaggi può portare il bollino? Al ristorante nulla perché non è, per esempio, collegato a sgravi fiscali, ad un miglioramento del rating bancario, ad incentivi economici di vario tipo, ad una persuasion action sul grande pubblico che sia indotto a scegliere il bollino rispetto al non bollino. Al consumatore neanche, perché di bollini bianchi, rossi, verdi, a strisce ed a pois sono piene le vetrine dei locali, e nessuno ci bada minimamente. Io stesso, addetto interessato, ho trovato la notizia in maniera puramente casuale, figurarsi il consumatore medio e distratto.

Non è con le boutade da fiera dei salami che si salva un settore importante, come la cucina italiana, per l’economia, il prestigio della nazione, il made in Italy, il turismo, e tutto quello che ne consegue. Può servire per coltivarsi il bacino elettorale - come abilmente ha fatto Zaia al ministero dell’Agricoltura - ma non sposta di una virgola l’economia disastrata delle aziende della ristorazione. D’altra parte è un atto dovuto, almeno per mascherare il totale disinteresse della politica per il settore.

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