• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > La ’ndrangheta (settima parte/capitolo2)

La ’ndrangheta (settima parte/capitolo2)

Segue da qui.

Per capire bene perchè accadono certi avvenimenti, bisogna sempre farsi delle semplici domande, e sono fondamentali: perchè? E per conto di chi ?

E quindi perchè in una piccola cittadina umbra, è partita un’ inchiesta che ha portato all’arresto di cinque giovani ragazzi attraverso un impianto d’accusa ridicolo? La risposta è semplice: proprio perchè tutto ciò è accaduto in Umbria!

Care teste di capra, seguitemi perchè la mia risposta non è per nulla superficiale.

Michele Fabiani, il "capo eco-terrorista, anarco-insurrezionalista" è un ambientalista convinto e tramite un comitato cittadino che si era costituito a Spoleto, aveva portato avanti delle battaglie interessantissime contro l’eco-mostro. Un vero e proprio scempio edilizio costruito a ridosso delle antiche mura spoletine.

Era un periodo pieno di fermento, e la protesta dei comitati ambientalisti era in continuo aumento, quindi molto partecipata. Insomma si stava per raggiungere quella "massa critica" di consenso e di consistenza capace di mettere in discussione la cappa di connivenze e clientele che regge da molto tempo l’Umbria.

In sostanza, dopo l’inchiesta, la protesta ambientalista si è ridimensionata fino a sparire del tutto.

L’obiettivo politico è stato raggiunto. D’altronde care teste di capra, le Stragi di Stato non venivano messe in atto per incutere terrore e metterci al "riparo" dalla "minaccia comunista" ?

In piccolo, molto piccolo, è avvenuta la stessa strategia. Ora la seconda domanda: Ma per conto di chi ?

Stiamo parlando di una regione apparentemente felice, dove solo ogni tanto accade qualcosa che può interrompere la tranquillità della gente.

Ma non è così.

C’è un ambiente sotterraneo che fa paura, piena di convivenze tra crimalità organizzata e massoneria, quindi collusioni con le istituzioni. E soprattutto cementificazione selvaggia utilizzata per il riciclaggio del denaro sporco. Denaro sporco ricavato grazie alla vendita della droga, si perchè a Perugia ne gira parecchia. E questa regione sta raggiungendo il triste primato, oltre alle morti sul lavoro, anche quelle per overdose. E sono giovani.

Perugia vanta di numerose logge massoniche, talmente tante che se si prende un cittadino a caso, non è difficile che egli appartenga a qualche confraternita. E non è difficile nemmeno trovare massoni nei casi di cronaca nera e non solo.

Vi ricordate il caso Narducci? Quel medico perugino ritrovato morto nel lago Trasimeno e sepolto due volte perchè la prima volta si scoprì che il corpo non era suo? La famiglia del Narducci, quelli che nemmeno volevano riesumare il primo corpo, erano dei massoni anche loro. Appartenevano alla loggia Bellucci.



A proposito anche lì è stato chiamato sempre il medico Fortuni, forse veramente in Italia c’è sempre e solo lui come perito.

Oppure ricorderete il famoso sequestro del piccolo De Megni, quello che qualche anno fa mi pare abbia vinto al Grande Fratello. C’era il nonno che è un noto massone molto potente, appartenente al rito scozzese e antico. Inoltre pare che per liberare il nipotino abbia pagato un enorme riscatto e che addirittura abbia chiesto aiuto anche al suo amico di vecchia data Licio Gelli. Anche lui ce lo ritroviamo ovunque.

Quella è una di quelle storie torbide e complesse, perchè stranamente morirono tutti i componenti dell’anonima sarda, quelli che rapirono il piccolo.

No, lì mi pare che Fortuni questa volta non c’era.

Per carità le logge massoniche umbre sono tutte legali e per nulla deviate, ma non si può far finta di nulla sul fatto che potrebbero verificarsi dei chiamiamoli "conflitti di interesse". Immaginate un giudice che si ritrova come imputato un suo confratello, oppure immaginate che bisogna aggiudicare un appalto e ci si ritrova amici appartenenti alla stessa loggia.

Poi è normale che si possono verificare degli imbarazzi quando si verificano delle turbative d’asta come per la costruzione di quel minimetrò scandaloso a Perugia.

Il dubbio è venuto anche ad un magistrato calabrese di nome Agostino Cordova e lui aveva voluto vederci chiaro e scoprì che gli iscritti alle logge sparse per la provincia appartengono tutti nelle cosiddette stanze dei bottoni : ospedali, banche, università e poi ancora in magistratura, negli ordini professionali, tra gli avvocati, i medici, gli ingegneri fino alle istituzioni.

E se ad una potenza non indifferente come la massoneria si aggiungesse la mafia? Le "due M" nella storia non hanno mai avuto due vie parallele, si son sempre intersecate.

Di recente era partita un’ inchiesta denominata Hiram (in gergo esoterico, una colonna portante della Massoneria) che portò a ben otto arresti. L’inchiesta vede coinvolti professionisti, medici, imprenditori, boss e alcuni iscritti a logge massoniche.

Per l’accusa gli indagati, avrebbero formato una rete attraverso la quale affiliati a Cosa Nostra si vedrebbero ritardare i processi in Cassazione, in modo da poter avere la prescrizione dei reati. Di questo sistema si sarebbero serviti anche professionisti, come il ginecologo di Palermo, che era stato condannato anche in appello per violenza sessuale su una minorenne.

E nell’inchiesta compare indagato un umbro di nome Rodolfo Grancini il quale si sarebbe avvalso di persone "prezzolate", alcune già note agli inquirenti, e altre ancora non identificate per mettere a punto un "sistema" che gli consentiva di acquisire notizie riservate sullo stato dei procedimenti e di pilotare la trattazione dei ricorsi proposti alla Suprema Corte dai suoi "assistiti".

L’Umbria è una regione dove le "due M"probabilmente spesso si incrociano. E la mafia che fa paura è la ’ndrangheta, la quale ha portato con se anche la camorra. Due organizzazioni criminali che hanno "mafiosizzato" l’intera regione e creato anche altre strutture criminali che sono come pedine di un disegno molto più grande che forse non sapremo mai. Forse.

Nel frattempo seguitemi, e non perdete di vista Niki. Perchè oramai avrete capito che è lì che voglio arrivare.

Continua...

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.7) 15 dicembre 2009 21:43

    Non posso che condividere l’analisi. Il punti di vista politico è anche importante. La regione è governata da oltre mezzo secolo dalla sinistra che è in realtà un amalgama di interessi sottomessi all’industria del cemento. La regione non cresce demograficamente da decenni e decrescerebbe se non fosse per limmigrazione, ma continua a sviluppare edilizia residenziale, poi edilizia di lusso, poi zone industriali. Il tutto rimane malinconicamente vuoto. Intere zono sono edificate di punto in bianco con un impiego massiccio di capitali (di quale origine?) senza che vi sia reale domanda. La gente si chiede chi è che costruisce e perché. Temi come il turismo, l’ambiente e l’agricoltura non sono mai nell’agenda dei politici, perché sono contro il cemento. Il nuovo sindaco di perugia chi è, l’ex assessore all’urbanistica, premiato per come ha elargito edificabilità in cambio di voti. Due colossi del cemento spadroneggiano nella regione, comprano sorgenti di acque minerali, ville e terreni. Una cava colossale ( a Resina) è mascherata come "ripristino della frana di Resina", frana mai esistita.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares