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La lotta politica populista

La lotta politica, in questo paese, non si sa più che cosa sia.

La si fa non per proporre programmi politici, una nuova filosofia della vita sociale, per affermare princìpi e valori, ma per screditare l’avversario attaccandolo su tutto e senza alcuna remora per la dignità delle persone, e senza alcun senso del galateo istituzionale o politico.

La si fa soprattutto per interposta persona, anzi per interposti media.

I media ed in primis i giornali berlusconiani, Il Giornale e Libero,  accusano quotidianamente il premier Monti di aver fatto lievitare il debito pubblico, di aver aumentato la pressione fiscale e di aver indotto la recessione.

E’ il colmo della disinvoltura e della faccia tosta. Fingono d’ignorare i risultati dei 18 anni di governo passati, al fine di ingannare i cittadini che spesso hanno la memoria corta.

Dall’altra parte della barricata politica il gioco è lo stesso. Condotto dai soliti media e giornali di riferimento, da Rainews di Corradino Mineo e la sua corte, al Manifesto e L’Unità, al Fatto quotidiano e compagnia bella, il bersaglio è il governo Monti, reo di essere conservatore, liberista,di non saper stimolare la crescita economica, combattere l’evasione fiscale e di aver leso la maestà dello Statuto dei lavoratori, facendo indignare la Susanna Camusso.

Loro invece con il deficit spending keynesiano, con la patrimoniale, con il più sfacciato dirigismo economico avrebbero sicuramente risanato il debito, salvato il paese e instaurato un’età dell’oro.

Sono esattamente i rimedi miracolosi di tutta la classe politica degli ultimi quarant’anni, che ci hanno portato più di una volta sull’orlo della bancarotta.

Immaginate ora, cari lettori, nella prossima primavera, se Monti si farà da parte ed il quadro politico risulterà più ampio e frammentato e screditato dal possibile rientro nell’agone politico di vecchi arnesi accantonati nella passata legislatura, ed il Paese dovesse risultare più litigioso ed ingovernabile, quanto impiegheranno i mercati a toglierci la fiducia e mandarci in malora?

Purtroppo questa è la nostra vocazione. La demagogia populistica, figlia dell’irresponsabilità.

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