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La giustizia

La giustizia è una virtù, quindi una natura morale, mentre il magistrato che svolge l’attività giudiziaria è soggetto, inevitabilmente, alla possibilità di sbagliare. Quindi è evidente, che affionchè si svolga un giusto processo ed si ottenga una giusta sentenza, il magistrato che svolge l’attività giudiziaria, deve essere messo nella condizione di non sbagliare o almeno di ridurne il rischio.

Non può dirsi che i nostri governanti abbiano approvato delle leggi che vadano in questo verso, anzi, forse involontariamente, fanno il contrario. Hanno abbreviato la prescrizione dei reati, ed hanno tagliato i fondi all’amministrazione della giustizia ed hanno impedito l’uso di alcune prove in nome della difesa della privacy


Da alcuni anni, nel sud pontino, in provincia di Latina, si è temuta l’infiltrazione della camorra, ma alcuni esponenti politici locali ed il presidente della provincia, hanno sempre negato tale evenienza, mentre per altre autorità il pericolo sussisteva e quindi fu istituita una commissione d’accesso agli atti poichè si temeva per alcuni fatti accaduti relativi al MOF, mercato otofrutticolo di Fondi (LT), il più grande d’Europa.

La commissione d’accesso agli atti recatosi negli uffici del comune di Fondi, non fu bene accolta dal Sindaco di Fondi, oggi anche consigliere provinciale, il quale, invece di favorirne le operazione, forse malconsigliato, si oppose a tali commissione con ricorso al T.A.R. (ricorso regolarmente respino). Il Ministro degli Interni Maroni, ricevuto il risultato della commissione d’accesso ha chiesto, nel mese di aprile 2009, al Consiglio dei Ministri di pronunciarsi sullo scioglimento del Consiglio comunale di Fondi ed il 14 maggio 2009 ha ipotizzato che la commissione antimafia solleciti lo scioglimento per i fatti emersi, ma ancora oggi non vi è stata nessuna pronuncia, forse perchè occupato a discutere sulle intercettazoni telefoniche.

Specialmente nella parte in cui tali intercettazioni forniscono prove certe dei reati commessi ed ottenute prima che i magistrati avessero altri indizi di colpevolezza, oppure occupato nel rinviare pre l’ennesima volta la legge sulle cause collettive favorendo i c.d poteri forti o per disctere sul c.d. lodo Alfano.

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