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 Home page > Attualità > Politica > La riforma del sistema elettorale all’italiana

La riforma del sistema elettorale all’italiana

Da molto tempo, e da più parti, si chiede la riforma del sistema elettorale, al fine di poter ottenere, dalle urne, un risultato che dia la possibilità di governare ed è stato anche indetto un referendum, che oltretutto, nel caso fosse stoto valido ed avesse avuto un risultato positivo, non avrebbe risolto comunque l’annoso problema dell’ingovernabilità.

Il sistema elettorale indica, le diverse tecniche utilizzabili, per ricavare dai voti espressi dagli elettori l’ indicazione dei canditati che debbono essere chiamati a ricoprire gli incarichi cui l’elezione si riferisce.

Attualmente, per l’elezione dei parlamentari si vota con il sistema maggioritario uninominale, designando anche il Presidente del consiglio per cui, in ogni collegio, viene eletto il candidato preselezinato ed il Presidente del consiglio, anch’egli predesignato dal partito a cui il candidato fa riferimento. In ogni collegio viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti ed automaticamente il Presidente del consiglio, anch’egli predesignato dal partito a cui fanno rierimento la maggioranza dei deputati eletti (vera e propria "riforma all’Italiana").


La governabilità di un paese, così ottenuta, confersce un enorme potere al governo, che può eludere la democratica discussione nel parlamento subordinando l’approvazione della legge che pretende approvare, alla concessione di fiducia delle camere. Mentre la costituzione prevede che il parlamento sia eletto dal popolo ed il presidente del consiglio nominato dal presidente della repubblica, come pure i ministri, anche se questi, su indicazione del presidente del consiglio; il mancato rispetto dei dettati costituzionali, anche se non rappresentano un problema per la governabilità, visto l’enorme potere che questo sistema conferisce ad una sola persona, influisce sicuramente sul bilanciamento dei poteri legislativi ed esecutivi rendendo inutile la democratica funzione del palamento.

Volendo, comunque, lasciare le cose così come stanno, si dovrebbe almeno votare per l’elezione dei parlamentari in momento diverso dall’elezione del presidente del consiglio e del suo governo, in modo da eleggere i due organi separatamente, facendo così nascere un governo legittimato dal popolo.

Automaticamente, non avrebbe alcun senso la richiesta di fiducia per l’approvazione di una legge, che resterebbe eslusivamente un compito del parlamento.

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