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 Home page > Tribuna Libera > La giustizia non può essere un murales

La giustizia non può essere un murales

Un impellente ricerca della verità e della giustizia è sempre quel desiderio, quel diritto, che mai può e deve essere negato per esaudire appieno quello stato democratico di cui facciamo parte. Quelle leggi che probabilmente sono tra le migliori del mondo, una mancanza di tali aspirazioni se dovesse pur esistere creerebbe delle aspettative di frustrazione, di malcontento, oltre che di un diniego di qualcosa che deve essere per insito Kantiano.

Mi spinge a scrivere su quel murales ai quartieri spagnoli, sul penoso caso del baby rapinatore Ugo Russo, che in quella sua Napoli bistrattata in ogni sua forma, sconvolta in quelle strade  del malessere, ha trovato quella morte che pur poteva a rischio trovare in quel percorso sbagliato di vita senza uscita, che non doveva appartenergli.
 
Quella morte che è arrivata certamente per un atto di criminalità, per una rapina ma con un prezzo che non poteva far parte di quel debito da pagare, ma che in tutti i casi doveva essere pagato con la giustizia.
 
La giustizia necessita di applicare norme di decidere un diritto, un crimine e accertarne le modalità le attenuanti, le aggravanti, la premeditazione, la capacita di reiterare un delitto, ma essa può accontentarsi solo al rispetto formale di tali norme?
 
A Napoli le cause sociali che portano sin da ragazzi a queste azioni criminose sono esasperate e le conosciamo, da quella mancanza di lavoro, da quella società che autoesclude un'altra società, da quelle zone dove le istituzioni più che mai sono assenti, lì dove dovrebbero esserci di più a colmare un divario tra quella Napoli e quell'altra Napoli.
La giustizia, quella frase scritta su quel murales, deve essere non ricercata, non invocata, non deve essere chiesta a gran voce, non può essere supplicata con un murales che sbagliato che sia grida quella sete di verità per alcuni e quella di vendetta per altri.
Come quella pena ad un crimine, che deve essere certa scontata e gradata al crimine commesso. Quella Giustizia che agli uomini serve farla rispettare ma non sostituirsi ad essa, non stabilire da soli cosa sia giusto e cosa non lo sia, quella giustizia che agli uomini spetta.
 
Il murales non può e non deve essere a mio avviso quel ricordo di una vittima a causa di una rapina da parte di quelle istituzioni, mentre può rappresentare un ricerca di una verità da accertare, un qualcosa che poteva essere evitato.
Questo con tutta la amarezza e con tutto il rispetto per quella giovane vita volata in cielo.
 
 
Antonello Laiso
Foto: Facebook
 
 

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