• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > La distribuzione della ricchezza finanziaria in Italia

La distribuzione della ricchezza finanziaria in Italia

La distribuzione della ricchezza finanziaria in Italia

In un articolo del Sole 24 ore si danno un po’ di numeri su come investono i loro quattrini gli italiani. Per ragioni di sintesi rimandiamo al link la loro lettura soffermandoci, però, su una cosa che mi ha colpito: "Lo stock delle attività finanziarie delle famiglie l’anno scorso ha mantenuto una cifra da capogiro, pari a 3.595 miliardi".
 
Trattandosi di attività finanziarie da queste sono esclusi i beni patrimoniali, per intenderci: case, garage e sgabuzzini vari.
 
In un altro articolo viene sintetizzato quello che la Banca d’Italia racconta in termini di concentrazione della ricchezza: "Metà della ricchezza è concentrata nelle fin troppo capaci mani del 10% della popolazione; specularmente, il 44% degli italiani detiene una quota di ricchezza che raggiunge a malapena il 10%. Ora, considerando che la media di ricchezza pro-capite è attestata a 138.000 euro, ognuno può capire da solo se fa parte del ristretto circolo della razza padrona".
 
A questo punto, prendendo per buoni i due articoli, ho fatto qualche conto grezzo tanto per avere idea di cosa può voler dire far parte del 44% della popolazione che ha il 10% della ricchezza finanziaria di questo paese.
 
Il 44% della popolazione su 60 milioni di individui corrisponde a 26.4000.000 persone, se questi possiedono il 10% della ricchezza finanziaria mediamente hanno 6.780 € a testa. Il 10% della popolazione può contare su 299.500 € ed il restante 46% su 58.623 €
 
Tanto per stoppare i soliti "precisini" chiarisco che il metodo non è proprio "scientifico", che la media è calcolata sul totale degli abitanti e non sui nuclei famigliari (questo significa che se avete moglie e figlio probabilmente dovete calcolare per tre i mitici 6.780 €, se single sparatevi e basta), che sarebbe opportuno valutare come è concentrata quella "ricchezza per fascia" etc.etc.
 
Personalmente credo che fatta in modo più esatto l’analisi mostrerebbe un dato ancora più "drammatico" che, per non smentire la "mitica" curva di Pareto, mostrerebbe come il 20% di questi detengono l’80% della ricchezza.
 
Ora, si dà il caso che una tizia dalla faccia spiritata di mestiere imprenditrice (falso, semplicemente una che ha avuto la fortuna di ereditare da papà e che nella vita non ha mai fatto nulla) ci racconta che lei non è spaventata d’andare in pensione, come donna, a 65 anni, che bisogna fare i sacrifici, che è finito il tempo dei triccheeballacche etc.etc.
 
Lei sta nella fascia del 10% (e probabilmente quei 299.500 €, media del pollo, li tiene solo per le spese urgenti preferendo per il resto usare paradisi fiscali), voi in quella del 44%.
 
Lei si cura in una beauty farm e a voi vi curano i figli e quel rompiscatole di vostro marito/moglie al momento disoccupato/a.
 
Insomma diciamo che socialmente non ve la giocate proprio alla pari. Sarà mica che è per questo che il mitico governo ha voluto premiare quelli lì permettendogli di riportare a casa un pò di quattrini aggratis e a voi chiede un piccolo sacrificio per permettere a quella lì di farvi la morale su quanto costate in termini di sicurezza sociale etc.etc.?
 
Insomma vi prendono per i fondelli e per farlo bene vi raccontano che "l’Europa lo vuole".
 
E allora ripensate a quei numeretti, all’ansia che avete per la rata del mutuo, al fatto che rinunciate al dentista perché costa una cifra, che vi hanno indicato in un vu’ cumprà il nemico da abbattere per risolvere la questione.
 
Invece la verità è lì nuda e cruda in quei numeretti.
 
Basterebbe ricondurre quel 10% o 20% (con il forcone se necessario) a una condizione "umana" per risolvere un po’ di questioni. Basterebbe iniziare da lì. Troppo semplice? Sarà, intanto riguardate i numeretti, leggetevi questo (questa parte vale il tutto "Quanto agli immobili [Milano, Sardegna, San Felice Circeo, Roma] sono il frutto di quasi mezzo secolo di lavoro di uno dei professionisti più noti della Capitale").
 
E curatevi il fegato perché il vostro mezzo secolo di lavoro non vale niente.
 
 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares