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La crisi del debito pubblico come opportunità – La coesione sociale

La crisi dei debiti pubblici europei si colloca all’interno della grave ed ormai lunghissima crisi finanziaria internazionale, di cui ci diede notizia con uno dei suoi ultimi discorsi da Presidente degli Stati Uniti George Bush nel dicembre del 2008.

Oggi nel Paese a Stelle e Strisce una novità di una certa importanza: l’iniziativa del successore di George Bush, Barack Obama, per una riforma del sistema fiscale federale alla luce di quella che viene chiamata 'Buffet Rule'. Il termine rule è da intendersi come regola e Warren Buffet è un miliardario statunitense che ha pubblicamente contestato il fatto che  le aliquote delle tasse federali sono per i ricchi addirittura inferiori rispetto a quelle del ceto medio. Celebre la sua battuta "Pago meno della mia segretaria".

Davanti ad un sistema fiscale premiale per chi ha avuto successo, secondo i canoni tipici del calvinismo più estremo, qualcuno ha voluto chiedere, contro i propri diretti ed immediati interessi economici, una diversa giustizia distributiva, che ponesse al centro l’obbligo della solidarietà sociale come necessario collante per la comunità nazionale statunitense.

Siamo dinanzi ad un chiaro esempio di utilizzo della crisi finanziaria come opportunità, nel caso specifico come strumento per il conseguimento di una maggiore giustizia distributiva e di una conseguente maggiore coesione sociale, con iniziative che difficilmente potevano essere assunte ed andare a buon fine in un diverso contesto. Insomma, un esempio per noi europei.

Siamo tutti consapevoli che, seguendo Aristotele, l’uomo è un animale politico, dove polis è da intendersi una comunità autonoma essenziale; e, seguendo questa volta John Rawls, poiché il benessere di ciascuno dipende da uno schema di cooperazione al di fuori del quale nessuno può condurre una vita soddisfacente, la divisione dei vantaggi deve essere tale da favorire la cooperazione volontaria di ogni partecipante, inclusi i meno privilegiati fra di loro. Ecco perché la scelta della Buffet rule, contrariamente alle apparenze, è perfettamente razionale. La crisi serve per fare una riflessione che, altrimenti, sarebbe alquanto difficile da fare.

Un esempio per noi europei. La crisi va affrontata con coraggio perché è una guerra mossa contro l’attuale ordine democratico economico e sociale, evitando le sciocche proteste di piazza dei greci attuali, ben lontani dai loro antenati del quinto secolo a.C., e stabilendo il contributo che ognuno deve fornire; e non può non gravare maggiormente sulle categorie sociali più forti, evitando oneri per le classi sociali più fragili.

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