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La casta politica: l’ultimo scandalo

L'iniquo finanziamento ai partiti

Tra tagli e tasse, soprattutto per i più deboli, il Governo Monti va avanti con le riforme. Tra tante contraddizioni e contestazioni da parte dei cittadini, la "casta" politica, di destra e di sinistra, dimostratasi per tanti anni incapace, ladra e corrotta, si vede costretta, suo malgrado, ad appoggiare un governo tecnico per uscire dalla grave crisi economica, di cui, almeno in parte, è anch'essa responsabile.

In questo periodo la politica è quindi ingessata e si fa sentire solo per i soliti scandali di corruzione e malaffare. L'ultimo riguarda la "Margherita", il partito sotto la presidenza di Francesco Rutelli, che è confluito nel 2007 nel PD e dalle cui casse sono stati sottratti ben 13 milioni di euro, cioè una parte dei cosidetti "rimborsi elettorali" dello Stato (soldi dei contribuenti). Il senatore Luigi Lusi, tesoriere del partito, ha ammesso candidamente il "furto", il cui ammontare è stato utilizzato per suoi personali investimenti in Italia e in Canada. Altrettanto candidamente si è giustificato il Presidente Rutelli, che, come Craxi e Occhetto ai tempi di Tangentopoli, si è dichiarato estraneo ai fatti perché "non sapeva". "Siamo stati truffati anche noi", ha detto. Come se i bilanci del partito possano essere approvati a scatola chiusa, senza i preventivi e obbligatori controlli degli organi preposti e soprattutto del Presidente che, in questi casi, è comunque e sempre il legittimo responsabile!

A parte tutto questo non è chiaro il meccanismo dei "rimborsi elettorali" e cioè in generale, del malsano e scandaloso "finanziamento dello Stato ai partiti", che "a furor di popolo" dovrebbe essere abolito o ridimensionato una volta per tutte.

Lo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa ha scritto sul quotidiano Libero"L'uomo della strada, l'italiano medio e senza potere, odia i politici. Li considera fannulloni, ladri, parassiti della società alla quale succhiano il sangue. Non li sopporta più e sarebbe pronto a pagare chiunque sia in grado di sopprimerli. Considera tutti i partiti dei clan mafiosi. Giudica il Parlamento un ente inutile che andrebbe cancellato. Qualcuno comincia a domandarsi se non esista qualche forza esterna in grado di disfarsene"

C'è qualcuno in Italia che, in buona fede, la pensa diversamente? C'è ancora qualcuno che ha fiducia in questa "casta" politica che potrebbe riprendersi le redini del Paese nel prossimo futuro?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.66) 7 febbraio 2012 12:47

    Si caro io la penso diversamente da te e da Pansa e non in buona fede ma in piena coscienza. Il fatto che il ceto politico italiano sia corrotto, e non da oggi ma dall’origine, non mi porta a desiderare la dittatura, anche perché le dittature in fatto di corruzione non hanno eguali, basta guardare all’arbitrio più assoluto e agli illeciti arricchimenti dei gerarchi fascisti nel ventennio.

    Senza contare tutte le altre piacevolezze che le dittature del ventesimo secolo in Europa ci hanno regalato, dagli Urali all’atlantico.

    Lo stesso dicasi per il trasformismo, da De Pretis a Pansa e Scilipoti è sempre la stessa storia.

    Vai a fare proselitismo per la dittatura da un’altra parte! sui siti della destra berlusconiana.

  • Di (---.---.---.75) 8 febbraio 2012 17:28

    Rispondo a (xxx.xxx.xxx,66).

    Forse non sono stato chiaro: non sono per la dittatura (che, Dio ce ne guardi, da piccolo ho anche vissuto) nè per la destra berlusconiana di cui ci stiamo ancora leccando le ferite. Sono semplicemente per una classe politica democratica (il colore poco importa purchè si rispetti l’alternanza) che sia preparata e capace, ma soprattutto onesta e trasparente. E spero che questo in Italia sia ancora possibile senza estremismi di sorta.
     

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