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La Verità: Mito o Realtà?

La verità è uno dei concetti e degli aspetti più sfaccettati e “misteriosi” della cultura umana. Infatti a seconda dei casi trattati può essere molto facile da individuare (pensiamo all’autore a viso scoperto di un omicidio in una piazza), mentre in altri casi ancora dipende esclusivamente dal singolo individuo. Pensiamo ai vari gusti personali: quindi per me è vero che il cioccolato è più buono di tante altre cose. Oppure prendiamo in esame le varie filosofie di vita: per una persona può essere vero che preferisce un uovo oggi invece di una gallina domani e ciò può valere per molti ma non per tutti.

E poi la verità è gemella siamese del giudizio: “la più politica, elusiva ed importante attitudine spirituale dell’uomo” (Hannah Arendt, La vita della mente). Ma una profonda verità è che la verità non è sempre necessaria per sopravvivere a questo mondo, anzi, l’essere umano ha bisogno di essere accecato da una “qualsiasi forma di sapere prefabbricato e burocratico”. Purtroppo “non si può” rivendicare l’autorità mostrandosi dubbiosi o accettando la propria fallibilità. “Siamo stati fatti” per seguire un capo, una guida. Quindi i leader non hanno difficoltà a raccogliere un seguito perché i vantaggi dello stare in gruppo superano gli svantaggi dello stare da soli. Molto spesso è stato più proficuo unirci e andare nella direzione sbagliata, piuttosto che stare da soli e andare nella direzione giusta. Coloro che hanno seguito l’idiota dogmatico, piuttosto che il saggio riflessivo, ci hanno passato alcuni dei loro geni. Risulta evidente osservando una patologia sociale molto diffusa: gli psicopatici raccolgono seguaci e l’ascesa di Hitler ne è la prova più evidente (Nassim Nicholas Taleb).

Si potrebbero dire infinite cose sulla verità, ma per essere sintetico cercherò di riassumere alcuni punti di vista fondamentali attraverso varie citazioni aforistiche:

 “Ci sono due tipi di verità: le verità semplici, dove gli opposti sono chiaramente assurdi e le verità profonde, riconoscibili dal fatto che l’opposto è a sua volta una profonda verità”.Niels Bohr; “Se non si ama la verità non si può conoscerla”. Blaise Pascal; “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Pascal; “Dobbiamo rinunciare a ogni speranza di trovare la teoria corretta. Semplicemente perché la totalità dell’esperienza non è mai a noi accessibile”. Hugh Everett; “Il piacere dà ciò che la saggezza promette”. Voltaire; Il linguaggio è stato dato all’uomo per mascherare il proprio pensiero. Talleyrand; “Nemmeno lo spirito più alato può sfuggire la legge del bisogno”. Kahlil Gibran; La mancanza di pensiero, l’incurante superficialità e la compiacente ripetizione di “verità” vuote, mi sembra la principale caratteristica del nostro tempo. Quello che io propongo è perciò molto semplice: niente di più che pensare a ciò che facciamo. Hannah Arendt; “Leggere fa male all’ignoranza”. (ecco perché in Italia molte persone hanno una paura tremenda di leggere). www.scrigno.netsons.org; Lo scrittore (e lo studioso) è un violento che non avendo a disposizione un esercito si impadronisce del mondo imprigionandolo in un libro. www.lafrusta.net; “In un paese dove regna la bugia, la verità diventa malattia”. Gianni Rodari; “La peste dell’uomo è la presunzione di sapere”. Montaigne; “La verità può essere esaminata, senza essere mai trovata”. Pirrone; “La pratica senza la teoria è cieca, come cieca è la teoria senza la pratica”. Protogora; “Tutti noi facciamo più esperienze di quelle che possiamo capire. Ma è l’esperienza a influenzare i nostri comportamenti, non la comprensione”. Marshall McLuhan; “Essere ignorati non stabilisce il bilancio di un disastro, ma testimonia la grandezza d’una vittoria che ha anticipato troppo il futuro e chiesto troppo agli uomini”. Victor Serge; “Mi riconosco il merito di aver visto chiaro in alcune circostanze importanti. La cosa in se non è difficile eppure è poco comune. Non credo che dipenda dall’intelligenza, ma piuttosto dal buon senso, dalla buona volontà e da un certo coraggio nel superare l’influenza dell’ambiente e una tendenza generale a chiudere gli occhi sui fatti, tendenza che proviene dal nostro interesse immediato e dalla paura che ispirano i problemi. “Quel che c’è di terribile quando si cerca la verità” diceva un saggista francese, “è che la si trova…” La si trova, e non si è più liberi di seguire l’inclinazione dei propri vicini né di accettare i luoghi comuni correnti… Perché, nonostante tutto, la verità esiste”. Victor Serge.

Concludo con una mia versione della verità: “Dubito, quindi sono libero”. MediaMan

 

P.S. Vi voglio lasciare anche una piccola perla di verità sull’Italia di oggi:

 ITALIA, 30-10-2008

L’Italia più nobile è ancora immobile.

I suoi pensieri sono quelli di ieri.

I suoi amori sono amari dolori.

Il suo viso è senza sorriso.

 

E una verità più azzardata su quella di domani…

ITALIA, 2010

L’Italia più vera è sempre più sincera.

I suoi pensieri sono giovani ingegneri.

I suoi amori sono dolci sapori.

Il suo viso è il regno del sorriso.

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