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La Terra dei Fuochi continua a bruciare

di Luca SOLDI

Malgrado il silenzio, che fa sembrare tutto nella normalità, le terre fra Napoli e Caserta continuano a bruciare ancora. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi, quando numerose segnalazioni, vere e proprie grida di allarme, sono arrivate tramite il web ed alcuni organi d’informazione, perlopiù locali. Evidenziando la necessità di mettere un freno allo scempio ed allo stesso tempo l’urgenza di una continua opera di monitoraggio e sorveglianza. Azioni che abbiano poi la finalità di una realistica tutela della salute degli abitanti e della bonifica del territorio, soluzioni che vadano oltre i proclami che ogni tanto vengono lanciati dalle istituzioni.

Le aree a nord di Napoli, soprattutto nei territori di Giugliano e di Caivano continuano così ad essere così devastate dagli incendi che ogni giorno vengono appiccati a giganteschi cumuli di rifiuti.

Altissime nubi nere solcano il cielo di quelle martoriate terre a testimonianza di quanto viene fatto dalla cupidigia, dall’indifferenza ma anche dall’ignoranza di certi uomini. La recrudescenza di questi comportamenti, se da parte dell’amministrazione pubblica trova ancora difficoltà ad essere affrontata e risolta, ha rimesso in moto la macchina di tutta la società civile.

Quel variegato mondo di associazioni e singoli, impegnati da anni, hanno deciso di lanciare una nuova campagna di sensibilizzazione attraverso i social. Attraverso dei selfie dove con un cartello si richiede, appunto, alla massima autorità, al Presidente del Consiglio, un intervento diretto.

ruotolo

Nel giro di pochi giorni cominciati sono così cominciati ad arrivare sul web centinaia di selfie a sostegno della nuova campagna per “la terra dei fuochi”. All’anima riconosciuta della protesta popolare, padre Maurizio Patriciello si sono ben presto altri volti noti come il giornalista Sandro Ruotolo, il cantante Gigi D’Alessio, ma anche tanti semplici cittadini, anche da da fuori regione. Magari da realtà distanti ma sensibili ad un problema che riguarda tutto il Paese. Per colpe dirette ed indirette. Per quei rifiuti industriali fatti arrivare illegalmente a quelle discariche abusive da tante industrie di tutto il Paese.

“Nessuno può calare la guardia perché la terra dei fuochi continua a bruciare” commenta Lucia De Cicco dell’associazione Eco della fascia costiera, “i roghi tossici non accennano a diminuire ed a nulla sembrano essere servite le leggi speciali o l’invio dell’esercito sui nostri territori”. “Sentiamo il sostegno della gente, rispetto a tutte quelle problematiche che continuano a creare disagi, a chi vive giorno per giorno la realtà dei roghi”, dichiara Vincenzo Tosti del “Coordinamento comitati fuochi”. “Purtroppo il tema della terra dei fuochi continua ad essere attuale e sempre più pericoloso. Le aree a nord di Napoli, soprattutto nei territori di Giugliano e di Caserta sono sempre più violentate dal degrado e dagli incendi che ogni giorno vengono appiccati. Siamo grati a tutti quelli che esprimono vicinanza alla nostra lotta che diventa ogni momento più dura e necessaria per la difesa della nostra terra e della nostra salute”.

Vedremo se, nelle prossime settimane, questo nuovo grido d’allarme verrà ascoltato oppure andrà a perdersi nel mare dei problemi del Paese.

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