La Resistenza non è la festa di tutti

La Resistenza è la festa di tutti: non è vero!

La Resistenza non è la festa dei fondamentalisti, dei nuovi razzisti, che formano nuove truppe e costruiscono nuovi lager: le truppe degli scafisti, i lager dei barconi, dei campi di accoglienza.

La Resistenza non è la festa del fascismo finanziario, dove non trovano spazio i bisogni dell’uomo, ma solo l’evasione dei capitali dalla produzione ai paradisi fiscali, la subordinazione della sovranità popolare alla finanza.

La Resistenza non è la festa dei mafiosi, che occupano Campania, Calabria, Sicilia e ora anche alcune terre del centro e del nord.

La Resistenza non è la festa dei razzisti e dei fascisti nostrani, affaristi e marchettari, che non sono mossi dalla concezione della superiorità della razza, ma dalla voglia di potere e di soldi.

La Resistenza non è la festa di tutta quella gente che usurpa il nome di democratici e di compagni, per farne voti, per conservare il seggio parlamentare e per questo sostengono ed appoggiano “l’uomo solo al comando”.

La Resistenza è libertà e democrazia, che sono di tutti, ma non apprezzate, volute e difese da tutti.

La Resistenza è la festa dei migranti, che rischiano la vita e muoiono per un sogno di dignità e libertà.

La Resistenza è la festa del popolo greco, che lotta contro lo strapotere burocratico e finanziario.

La Resistenza è la festa dei lavoratori e degli sfruttati, che danno il sangue come cococo o nei campi di pomodori.

La Resistenza è la festa del precario, del piccolo imprenditore, del giovane professionista, che nonostante tutto, e contro tutti, inseguono la speranza di una vita normale.

Foto: Wikimedia ("Volante Rossa" di anonimo - Storia della guerra civile in Italia 3° volume pag 1800. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/File:V...)