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La Commissione Europea e le banche italiane

E’ aperto contrasto fra la Commissione Europea, principale organismo esecutivo della Comunità Europea, e l’A.B.I., associazione di categoria dei nostri istituti di credito.

La prima, esaminando l’intero sistema creditizio nella Comunità, è giunta alla conclusione che le banche italiane sono poco trasparenti e molto care; la seconda ha contestato questa affermazione, sostenendo che i costi reali sono diversi da quelli considerati dalla Commissione.

Chi avrà ragione? Il vostro reporter ha forse trovato risposta a questa domanda.

Per puro caso la sua famiglia è cliente presso le agenzie di due diverse banche ed ha potuto così notare alcune differenze fra di esse. Ad esempio il numero delle persone impiegate, addirittura dimezzato nel passare da una all’altra. Ed anche le chiacchiere dell’addetto allo sportello. Quello della banca con maggior numero di impiegati è portato a lunghe conversazioni, solitamente aventi per oggetto le vicissitudini della squadra di calcio cittadina: in qualche modo deve far passare la giornata.

A questo punto, per approfondire la cosa, è necessario fare come i tedeschi, in grado di consumare ogni anno un numero spropositato di paia di scarpe per girare la città passando da un esercizio commerciale ad un altro al fine di scegliere il più economico e conveniente; ed occorre farlo anche con le banche non italiane, che ormai operano in gran numero nel nostro Paese.

Alla fine, confrontando servizi erogati alla clientela e compensi richiesti, al posto della Comunità Europea oppure dell’A.B.I., finirà per essere il cittadino/consumatore ad avere ragione. Provare per credere.

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