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La Cina rinnova con un compromesso la licenza ICP di Google

La Cina rinnova con un compromesso la licenza ICP di Google

Il Ministro dell’informazione cinese ha accettato la nuova proposta di Google per operare nel Paese asiatico.

La licenza di Internet Content Provider (ICP), che la società di Mountain View aveva ricevuto dalle autorità per poter operare in Cina era scaduta il 30 Giugno e non sarebbe stata di certo rinnovata, se fosse continuato il redirect dei risultati su Google.hk, messo in atto a partire dal Marzo scorso.

La nuova strategia di Google, proposta dalla società statunitense poco prima della scadenza della licenza, si basa su una Home Page di Google.cn creata specificamente per il Paese, i cui risultati di ricerca si limitano a musica, prodotti e servizi di traduzione, ma escludono le pagine Web.

Sulla Home Page è però anche presente un link verso Google.hk, che gli Utenti cinesi possono utilizzare per approdare sulla versione di Hong Kong del Motore, priva di censure.

I risultati censurati in Cina, nella versione di Hong Kong di Googlevengono comunque evidenziati in rosso.

Si tratta di un compromesso che assolve Google da complicità con la censura messa in atto dalle autorità cinesi e allo stesso tempo sembrerebbe però gravare l’intera responsabilità di aggiramento della censura sui navigatori, che scelgono autonomamente se cliccare sul link della versione di Hong Kong del Motore.

In sostanza però nulla cambia rispetto alla soluzione precedente in termini di accesso alle informazioni: invece di un redirect, è presente un link che porta all’esterno e il box di ricerca è “posticcio”: un’immagine con un link.

Le autorità cinesi, accettando la soluzione proposta da Google, sembrerebbero dunque aver messo da parte l’ideologia, per dare un segnale positivo alla comunità economica internazionale. Se non avessero rinnovato la licenza, Google avrebbe infatti dovuto interrompere del tutto le sue attività in Cina.

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