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LIDI. La festa perfetta: il teatro itinerante di CLESSIDRA

Andare a teatro o essere nel "teatro"? Viaggio all'interno di una storia fatta delle storie di ciascuno.

La parola teatro rimanda alla radice greca thyma che indica la sensazione di ammirazione e meraviglia nate dal guardare. I greci amavano le sfumature linguistiche, mentre i romani concretizzarono certe accortezze stilistiche in parole deputate a delineare, è il caso di theàtrum, i luoghi destinati agli spettacoli. Oggi siamo ancora più sintetici e andare a teatro equivale contemporaneamente al movimento verso un luogo e all’assistere ad uno spettacolo. La meraviglia o ammirazione per lo spettacolo in sé, è un fatto secondario che non è contemplato nella scelta delle parole con cui ci raccontiamo. La premura di scegliere le parole e la scena che fanno il teatro e la sua originaria identità di “meraviglioso” ritorna però nel progetto CLESSIDRA, con il nuovo spettacolo teatrale itinerante “LIDI. La festa perfetta”, una produzione del Teatro Le Forche per la regia di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno. CLESSIDRA è un progetto “esperenziale”, orchestrato con l’intento di rendere gli spettatori inconsapevoli protagonisti della scena. Non è un teatro nel senso latino del termine, perché il teatro non esiste come luogo. La scena è il paesaggio, la strada, una piazza, un sentiero, una spiaggia… insomma il “viaggio” che si percorre mentre la storia si srotola tra le parole e i gesti degli attori. Talvolta ci si confonde e ci si sente al centro del palcoscenico, mentre ti accorgi che ormai la scena è già altrove. “LIDI. La festa perfetta” è l’identificazione del desiderio di felicità “facilefacile” che si annida nel desiderio di vacanza covato per circa tre stagioni all’anno. L’estate e la spiaggia sono l’apoteosi di ogni fantasia. Nella cabina del lido ci si prepara alla “festa perfetta”, messinscena della necessità di essere protagonisti e riconosciuti come tali, nelle atmosfere rarefatte dei nostri desideri divenuti realtà, dall’alba al tramonto.

 

 

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