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L’ultimatum "rottamatore" di Renzi e la strategia elettorale

 

Finalmente Matteo Renzi esce allo scoperto. E lo fa risfoderando l'arma che più di tutte ha contribuito alla sua popolarità e che lo ha lanciato nella politica che conta: la rottamazione. In un'intervista al Corriere della Sera il sindaco di Firenze si scaglia contro la politica in generale e, soprattutto, contro il leader del Pd, nonché vincitore delle primarie, Bersani e l'intera linea adottata dal Partito democratico.

A detta di Renzi il Pd deve subito prendere una decisione per sbloccare l'impasse istituzionale: o allearsi con il Pdl, e quindi anche con Berlusconi, oppure tornare al voto a giugno. Renzi, inoltre, ha criticato aspramente le mosse di Bersani che si sarebbe fatto umiliare dal M5S in occasione della diretta streaming con i capigruppo parlamentari; esorta il suo partito ad attuare provvedimenti coraggiosi come l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, nuova legge elettorale, soppressione delle Provincie e tagli della politica in generale. Infine attacca tutto il sistema politico, accusandolo di essere lento in un frangente che invece richiede di correre a velocità doppia, portando la Chiesa come esempio di speditezza.

L'ipotesi del voto a giugno non dispiace al sindaco che, conscio degli ultimi sondaggi che lo danno più che favorito, può riaprire la partita interna al Pd e al centrosinistra, considerato anche che Bersani si è tagliato fuori dai giochi praticamente da solo, per i motivi a cui ha fatto riferimento lo stesso Renzi. Inoltre il sindaco di Firenze è l'unico, nello schieramento opposto al centrodestra, che può seriamente impensierire Berlusconi e l'intero Pdl. L'unico intoppo per Renzi è legato alle nuove primarie da indire possibilmente prima di gennaio, periodo in cui si dovrebbero svolgere le eventuali prossime elezioni. Renzi, da questo punto di vista, si dimostra ottimista e si appella alla buona volontà del suo partito, ma deve fare attenzione a una buona parte del Pd, quella legata alla vecchia guardia e che il sindaco vuole rottamare, che potrebbe remargli contro. Possibilità che verrebbe scongiurata se riuscisse ad organizzare velocemente le primarie; a quel punto, dove sarà il voto elettorale a decretare un vincitore, avrebbe moltissime chance di vincere e di correre come candidato Presidente del Consiglio nelle prossime elezioni.

Se l'ambizioso sindaco riuscisse in questa missione, riuscirebbe a raccogliere anche tanti voti di elettori delusi da Berlusconi e da questo centrodestra e, cosa non di poco conto, buona parte del voto di protesta che ha contribuito al successo del M5S. E l'esito elettorale potrebbe risultare meno frammentato.

Lo stesso Renzi è consapevole di tutto questo e lo ha affermato tranquillamente nella sua intervista. Nonostante la "giovane" età, usata come cavallo di battaglia contro una classe dirigente catacombale, c'è da dire che dimostra di possedere tutte le caratteristiche di un politico navigato.

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