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L’inutilità del nucleare

Costi, rischi e obsolescenza del nucleare sono alla base dei dissensi verso l’utilizzo di questa fonte energetica. Che diventa anno dopo anno sempre meno conveniente.

Tramite il ministro Scajola, il governo si è detto pronto ad impiantare in Italia centrali nucleari di quarta generazione, avvalendosi della collaborazione di tecnici stranieri. 
 
Il nucleare è, al giorno d’oggi, un ritorno al passato. All’Italia la costruzione di una centrale atomica verrà a costare 5 miliardi di euro, senza tener conto dei costi di produzione, di smaltimento delle scorie, di smantellamento dell’impianto alla fine della propria vita. L’energia derivante dalla fusione del nocciolo si è dimostrata incapace di poter soddisfare completamente ai bisogni di una Nazione. Basta osservare la Francia, che ha disseminato il proprio territorio di centrali che vanno diventando sempre più obsolete.
 
L’Italia è in recessione economica ed ha inoltre un disavanzo pubblico di circa 80 miliardi di euro l’anno. Gestire un’energia così dispendiosa e pericolosa dal punto di vista ambientale oggi non ha senso. Specialmente dopo che il governo Prodi, poco prima di crollare, estese il Segreto di Stato all’energia. Nel decreto contenente le nuove norme, si specificava che noi cittadini non siamo tenuti a sapere:
 
- i luoghi di costruzione degli impianti di produzione dell’energia
 
- la quantità di materie prime utilizzate
 
- il volume delle scorie prodotte 
 
- i luoghi di stoccaggio di quest’ultime
 
Le norme, non fermandosi al nucleare, valgono per qualunque impianto elettrico, comprese le centrali termoelettriche e gli inceneritori.
 
I nostri politici hanno utilizzato come pretesto la vicinanza degli impianti nucleari stranieri, affermando che, in caso d’incidente, saremmo stati danneggiati anche noi. Allora non è vero che l’energia atomica è così sicura...
 
Risparmio energetico e mix di energie rinnovabili sono la chiave per far uscire dalla dipendenza energetica il nostro Paese. Tenendo conto poi che la prima centrale nucleare in Italia dovrebbe aprire i battenti nel 2020, e che una volta cominciata la costruzione diverrà obsoleta ancor prima di produrre elettricità, possiamo a giusta ragione dubitare dell’effettiva utilità di questa scelta, se non quella di arricchire le solite lobby. 
 
Ps: I CIP6 (i contributi statali) darebbero un grande aiuto allo sviluppo di energie rinnovabili, se non fossero dati in pasto ai businnessmen dell’incenerimento dei rifiuti.

Commenti all'articolo

  • Di dana (---.---.---.247) 13 ottobre 2008 11:08

    ottimo articolo, chiaro, sintetico e supportato da fatti.
    Grazie.

  • Di e633 (---.---.---.100) 13 ottobre 2008 13:18

    Buon articolo ma pericolosamente minato dai soliti LUOGHI COMUNI: la smettiamo di infangare il nucleare trattando le centrali di quarta generazione come reattori RBMK (vedi Černobyl), per favore? D’accordo che ormai è troppo tardi per iniziare a costruire centrali nucleari in Italia, ma darei più risalto a problemi quali l’esaurimento globale delle riserve di uranio e lo smaltimento dei rifiuti piuttosto che buttare lì un odioso "pericolosa dal punto di vista ambientale" che puzza tanto di pregiudizio. Pericolose dal punto di vista ambientale sono le scorie casomai, non le centrali.

    • Di (---.---.---.129) 13 ottobre 2008 23:20

      Sicuramente le scorie risultano più pericolose delle centrali. E’ però cronaca recente di numerosi incidenti avvenuti nei reattori nucleari in Europa ed Asia; alcuni hanno fatto vittime, altri fortunatamente hanno destato solo preoccupazione. Credo inoltre che parecchi incidenti vengano tenuti nascosti all’opinione pubblica.
      I miei non sono solo luoghi comuni, basta andare a farsi un giro nei vecchi reattori nucleari nostrani. Il referendum dell’87 provocò la denuclearizzazione del nostro Paese, ma centrali come quella del Garigliano chiusero anni prima perchè poco sicure.
      Oggi come oggi anche la mafia entrerebbe nell’affare atomico.

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