• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > L’eterno presente degli studenti fuori corso tra livestreaming, livetweet e (...)

L’eterno presente degli studenti fuori corso tra livestreaming, livetweet e cortometraggi

Distopìa, cacotopia, antiutopìa, pseudo-utopia… Chiamatele come volete, a me le utopie al contrario sono sempre piaciute. L’amore sbocciò sui banchi del liceo, leggendo 1984 di George Orwell, quello del Grande Fratello e del Newspeak. Col passare del tempo questa mia passione/ossessione per società future (prossime), distorte e lievemente apocalittiche, ha continuato a crescere, nutrita a suon di serie televisive e film divorati in quantità industriale.

Mai avrei immaginato, però, che un giorno avrei partecipato in prima persona alla realizzazione di uno di questi film!

«Sara, ti hanno già parlato del concorso In Contatto di Cineama? C’è un montepremi di 30.000 euro per la produzione di cortometraggi indipendenti, ambientati in Abruzzo o in Puglia. Insieme a Francesco abbiamo buttato giù qualche idea… Ti va di entrare nel team?» – mi ha scritto in chat qualche giorno fa la mia collega Federica, proponendomi di occuparmi del Social Media Management del progetto. «Ti invio la sceneggiatura, è quasi pronta. Manca solo il titolo…».

DistocroniaLa storia mi ha subito preso. Il protagonista è “F”, studente venticinquenne di origini abruzzesi, che, rincorso dal tempo e sovrastato dal ticchettio degli orologi che segnano tutti un orario diverso, si ritrova imprigionato nei lunghi corridoi dell'Università degli Studi di Teramo. La giornata universitaria di F, nell’incoerente e claustrofobico scorrere delle ore in uno spazio vuoto e immobile, diventa metafora di un vissuto comune a molti studenti italiani di oggi: una dimensione temporale distorta dell’esperienza universitaria li travolge e li intrappola in percorsi formativi senza sbocco, che si prolungano indefinitamente. Le ore scorrono incessanti, così come incessanti risuonano delle lancette dei mille orologi discordanti nella mente di F.

Bene bene, che titolo dare a questa storia? Ho ragionato: si parla di un mondo in cui le cose vanno male per colpa di una distorsione del tempo… è una specie di distopia cronologica… è una distocronia! Eureka! In un sol colpo avevo sfornato un elegante neologismo e mi guadagnavo un posto ufficiale nella troupe!

Eccomi dunque qui, a parlarvi di Distocronìa, a invitarvi a seguire “F” su Twitter, ma soprattutto a chiedervi di votarci sul sito di Cineama, la community degli appassionati di cinema, affinché vinciamo il concorso In Contatto e ci aggiudichiamo i 3000 euro necessari per la realizzazione del corto.

L’ideale sarebbe che Distocronìa, oltre ad essere un oggetto artistico fruibile in quanto tale, diventi anche lo spunto per affrontare da più angolazioni il problema sociale degli studenti fuori corso, che ha serie ricadute di tipo economico per la società, ma anche e soprattutto di tipo psicologico per i diretti interessati. Per molti giovani universitari, infatti, il tempo diventa una vera e propria ossessione: si rifugiano in un eterno presente per proteggersi dal mondo esterno, da una società dove l’università stessa sta perdendo senso e importanza.

Il problema non può essere liquidato semplicemente incolpando i fuori corso di scarsa forza di volontà: bisogna anche fare i conti con atenei sovraffollati, una didattica totalmente spersonalizzata, costi altissimi e le difficoltà dell’essere fuori sede. È così che molti studenti restano disorientati, in balia di un sistema universitario nel quale, nel corso degli ultimi anni, i governi italiani hanno investito sempre meno.

La storia di F vi incuriosisce e volete saperne di più? Per interagire con la troupe di Distocronìa e dare il vostro punto di vista, seguite il LiveTweet con l'hashtag #distocronia, oppure commentate su Facebook: risponderemo a tutte le vostre domande in diretta streaming, con una videochat che potrete seguire sul nostro canale YouTube mercoledì 17 aprile alle 21.30.

Segnatevi giorno e ora, e non fate come F: assicuratevi che i vostri orologi siano sincronizzati.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares