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L’eredità di Falcone e Borsellino

La vicenda giudiziaria che ha visto coinvolte le Procure di Salerno e Crotone è giunta al termine con un sostanziale nulla di fatto. Le inchieste rimangono in Calabria.
Ma la vicenda è destinata ad avere risvolti pesanti: con la scusa della cosiddetta "guerra fra procure", infatti, Alfano rilancia la riforma della giustizia sulla divisione dei ruoli di pm e giudice. Un vecchio progetto della P2 e un abominio destinato a proteggere ulteriormente la Casta.

Why Not, Poseidone Toghe Lucane. Più altre inchieste che l’ex pm Luigi De Magistris si apprestava ad aprire. Affari, truffe, massoneria, un inferno. L’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella si prodiga così nel cacciare Luigi De Magistris con una serie di cavilli giudiziari e pretesti che, secondo la Procura di Salerno, non hanno alcun fondamento.

De Magistris e Forleo. Accomunati dallo stesso destino, dallo stesso modo criminale di agire della classe politica. Le indagini dell’ex pm napoletano scoperchiano una serie enorme di illeciti: una cupola che vede coinvolti magistrati, politici, imprenditori, giornalisti, vertici delle forze dell’ordine e mafiosi. Fra gli indagati figurano addirittura il generale Paolo Poletti, capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza (ora ai servizi segreti); l’ex magistrato ed ex presidente della giunta calabrese Chiaravalloti, ora vice del Garante per la Privacy; Lorenzo Cesa, UDC; Antonio Saladino, imprenditore; Walter Cretella-Lombardo e Franco Frattini, rispettivamente generale della Guardia di Finanza e commissario europeo alla Giustizia (attuale Ministro degli Esteri); Giovambattista Papello, ex subcommissario per l’emergenza ambientale della Regione Calabria; ecc.

Recentemente è emerso che Luigi De Magistris stava indagando su un altro filone delle indagini riguardante il coinvolgimento della società Finmeccanica nell’ex area Sir di Lamezia Terme. La zona infatti riceve i finanziamenti europei previsti dal piano Por 2007-2013. Soldi di cui non è noto il destino, in quanto l’area ospita un depuratore tuttora malfunzionante e che causa un forte inquinamento sulle coste. L’inchiesta Poseidon riguardava appunto l’utilizzo illecito dei fondi per la costruzione e ristrutturazione degli impianti di trattamento acque per 200 milioni di euro. E durante tale indagine il nome di Romano Prodi era balzato fuori in quanto il suo più stretto collaboratore, Piero Scarpellini, compiva una serie di viaggi in Libia ritenuti "strani" dall’ex pm.

Scarpellini è infatti un membro del consiglio direttivo della Téresys Foundation - International Observatory of economic, juridical, and fiscal policies - Republic of San Marino, che ha come presidente Bashir Saleh Bashir, capo di gabinetto del colonnello Gheddafi. All’interno figurano nomi di personalità italiane e straniere. Segretario generale della fondazione è Paolo Francesco Lanzoni, attuale amministratore indipendente della società Erg, big italiano nella produzione e distribuzione di gas.



Il sospetto si fonda innanzitutto sulle finalità di tale fondazione: è noto che la Repubblica di San Marino è un vero e proprio paradiso fiscale posto all’interno del territorio italiano. Ma da una deposizione di De Magistris ai magistrati salernitani emerge anche che l’ex pm aveva intenzione di aprire un’inchiesta su un presunto traffico d’armi poco prima del trasferimento cautelare effettuato ai suoi danni, legato proprio agli strani viaggi di andata e ritorno effettuati da Piero Scarpellini. Indagine mai cominciata e tuttora priva di alcun atto giudiziario.

Se fosse riuscito ad andare avanti nelle sue indagini, forse Luigi De Magistris avrebbe liberato la Calabria e la Basilicata da una delle lobby più pericolose e radicate nel tessuto della società. Forse quei soldi misteriosamente svaniti nel nulla sarebbero stati finalmente utilizzati per il benessere collettivo e non per arricchire i soliti noti. L’accanimento mediatico e giudiziario nei suoi confronti non ha precedenti. E’ stato zittito ed eliminato completamente.

Ps: In Campania si aspetta con trepidazione che le inchieste della magistratura tolgano da mezzo la giunta comunale napoletana, del tutto indegna di rappresentare la città. E si spera tanto che vengano alla luce dettagliatamente il destino di centinaia di milioni di euro che dovevano bonificare le aree interne e costiere del casertano e del napoletano. L’anno scorso la Regione spese 400 milioni di euro per la bonifica del litorale domitio, nel 2006, 200 milioni per la stessa finalità, all’inizio di quest’anno, 100 milioni. Tutto ciò solo per la bonifica di una parte costiera che risulta tuttora la più inquinata d’Europa. I fondi europei sono davvero una grande occasione di sviluppo, ma generano corruzione. Specialmente nella società italiana.

L’esempio di Falcone e Borsellino per la magistratura e il mondo politico può dirsi ormai definitivamente buttato nell’immondizia. Ma non per la gente comune.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.99) 10 dicembre 2008 22:53

    Son convinto che presto qualcosa dovà cambiare in queso paese.
    La corruzione ormai ci sta tagliando le gambe da anni e sta consumando un immane disponibilità delle risorse pubbliche destinate allo sviluppo del paese.
    I più ricchi si riempino sempre di più le tasche, i più poveri impoveriscono continuamente.
    Le regioni del sud rimangono sempre più indietro nello sviluppo perdendo ogni possibilità di recupero delle deficienze strutturali ed economiche.
    Insomma così non si potrà andare avanti per molto, ho fiducia nelle nuove generazioni, forse sapranno portare la bandiera della riscossa.

  • Di danodeivalori (---.---.---.120) 11 dicembre 2008 09:20

    ...la cosa più triste è che queste cose, in questo modo, possono succedere solo da noi...come un marchio di fabbrica di un Paese che asseconda e sguazza in queste cose. Se adesso, schifato, De Magistris lasciasse la magistratura per entrare in politica e cercare di cambiare qualcosa che ha visto bene "da dentro", sarebbe la gente, la società civile, a schifarsi. Molto più si quanto si schifi oggi per quello che stava scoprendo De Magistris e che qualcuno ha avuto il buon senso di riportare qua...grazie. Dovrebbe farci riflettere. Invece no...

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 11 dicembre 2008 11:44

    Da italiano e "calabrese", non si può non rimanere estremamente indignati per l’evolversi di questa vicenda. Da mesi aspettavo con interesse i risultati dell’inchiesta di Salerno, nella speranza che facessero luce sull’ ingiustizia subita da De Magistris e di conseguenza dalla maggioranza dei cittadini perbene che vivono al sud.
    Ancora una volta però la mano marcia del potere e dei comitati d’affari si è messa di mezzo, con la complicità dei principali media che diffondono la falsa notizia di una semplice "guerra tra procure" o peggio "tra bande togate", precondizione ideale per la prossima deleteria riforma della giustizia (neanche più bipartisan ma annunciata a colpi di machete dall’attuale maggioranza di governo).
    Che tristezza.
    Bisogna continuare a lottare cercando almeno di fare vera informazione e aiutare i cittadini e l’opinione pubblica a tenere gli occhi bene aperti.

  • Di (---.---.---.144) 31 dicembre 2008 03:36

    fa schifo nn ce niente di interessante

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