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 Home page > Attualità > Ambiente > L’energia atomica ed i professionisti dell’ambientalismo

L’energia atomica ed i professionisti dell’ambientalismo

Si può sostenere con sufficiente sicurezza che ogni passo in avanti dell’astrofisica ha coinciso con una picconata al sistema della fisica aristotelica.

Dalle elaborazioni teoriche di Nicolò Copernico, alle osservazioni di Tycho Brahe, alle osservazioni dei pianeti medicei di Giove ad opera di Galileo Galilei, alle scoperta delle leggi di Johannes Kepler e di Isaac Newton, è stato tutto un susseguirsi di colpi alla concezione greca dell’universo, che diventava sempre di più quella ebrea.
 
Sino alla teoria di Lemaitre del big bang. A questo punto non un solo mattone dell’edificio aristotelico è rimasto in piedi: l’universo in cui viviamo ha avuto un inizio, circa quattordici miliardi di anni orsono, e, da allora, si evolve seguendo una sua storia.
 
Sappiamo anche che verrà un giorno in cui la vita, come noi la conosciamo, non sarà più possibile sul pianeta Terra; e, dopo i “funghi atomici” di Hiroshima e di Nagasaki, sappiamo anche che la fine della vita sul pianeta Terra può essere, per così dire, anticipata dall’uomo, cui pertiene la responsabilità delle proprie azioni o “libero arbitrio”.
 
Molti asseriscono che non vi sono pericoli nell’utilizzo dell’atomo per scopi civili, ma non convincono nessuno: non solo esistono pericoli in questa forma di produzione dell’energia elettrica, ma è fuor di dubbio che essa si ponga al di fuori del ciclo termodinamico che lega il nostro pianeta alla sua stella, fatto del flusso di energia solare ricevuto dalla Terra e dalla sua successiva restituzione al cosmo.
Eppure vediamo ancora l’uomo progettare la costruzione di centrali elettriche per l’utilizzo dell’energia nucleare, malgrado abbia già imparato ad utilizzare in maniera efficace il flusso dell’energia solare.
 
Perché non riescono a far breccia le idee di rispetto dell’ambiente in cui viviamo?
Forse a furia di lottare per cose che, tutto sommato, non arrecano alcuna significativa alterazione ambientale oltre la normale logica antropica (es. la TAV, il ponte sullo stretto di Messina, i termovalorizzatori, etc.), oggetto di aspre contese ad opera di tanti professionisti dell’ambientalismo, dopo non si ha più la forza di opporsi a quella che appare una vera e propria follia.
E tutto questo dopo Cernobil!

Commenti all'articolo

  • Di Asterix (---.---.---.197) 27 febbraio 2009 14:29

    senza considerare il fatto che, stando agli studi dell’agenzia internazionale per l’energia atomica, le riserve di uranio attualmente conosciute si esauriranno entro il 2035, considerando naturalmente l’attuale richiesta... ma al posto di riempirci la testa con tutte queste stronzate di centrali, inceneritori e grandi opere megaspaziali, non potrebbero regalare i soldi direttamente a chi li devono dare, senza distruggere i nostri territori e mettere in pericolo la nostra salute?

  • Di mabo (---.---.---.5) 28 febbraio 2009 16:56

    Bernardo ma perché si devono necessariamente creare delle categorie antagoniste pregiudiziali?
    Perché non si comincia a parlare anche di possibilità “a condizione che” ?
    L’ambientalismo assimilabile al famoso signor no è un espediente mediatico tendenzioso che serve soltanto a fare confusione e indottrinare.
    Sono contro il nucleare perché, non solo è pericoloso in se e nelle scorie che produce ma anche per il fatto che i numerosi incidenti verificatisi negli anni, in tutto il mondo sono stati cancellati dalle notizie in nostro possesso, e così succederà in futuro.
    Per quel che riguarda, ad esempio il ponte sullo stretto, vorrei invitare tutti quelli favorevoli alla sua realizzazione di verificare personalmente quali sono le priorità dello sviluppo dell’isola in cui risiedo. Le ferrovie, ad esempio, sono ormai utili solamente come spunto fotografico per i concorsi del dopolavoro ferroviario.
    Quindi costruiamo opere faraoniche in contesti di carenza infrastrutturale consolidati da decenni.
    Allora che si facciano opere pubbliche di una certa entità a condizione che si siano preventivamente colmate le carenze, se no è solo fumo negli occhi.
    Se si destinassero contributi, pari al costo di una centrale nucleare, ai centri di ricerca di eccellenza delle nostre università, senza far fuggire all’estero i ricercatori migliori, in pochi anni avremmo appianato il deficit della ricerca di base e saremmo in grado di esportare tecnologie innovative in campo energetico. Ma si sa che la cultura, in questo paese è diventata un vulnus strumentale a pochi, per offendere molti, e il risultato è sotto i riflettori di tutto il mondo civilizzato.
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso 
  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 14 giugno 2009 23:50

    Il Sole è gratis? Allora dico anche la Terra!
    Scoprirete al seguente collegamento, dove potete scaricare
    VERDI FUORI, ROSSI DENTRO - L’inganno ambientalista
    questo sì "gratis,
    che le cosiddette "energie alternative" non hanno neanche il pregio di essere integrative

    http://www.freefoundation.it/libri/Verdi_fuori_Rossi_dentro.pdf

    Ecco il testo di un mio scritto pubblicato sul Messagero Veneto nel fascicolo "Messaggero di Udine", sabato 13 Giugno 2009 nella rubrica "In Primo Piano" alla pagina della posta dei lettori.
     

    Mercoledì 10 Giugno 2009, ho assistito alla conferenza, indetta al Castello di Udine, di Mr. Mark Hopkins presentato come esperto in efficienza energetica, accompagnato dal console Usa in Italia per gli affari politici e economici Mr. Benjamin Wohlaurer.

    Devo riportare quanto scritto dal prof. Franco Battaglia per dire quando una fonte energetica è utile agli usi che l’uomo ne fa per la produzione di beni e servizi che generano la cosiddetta società del benessere.

    Una qualsiasi fonte che possiede anche solo uno dei seguenti requisiti:

    1) Diluita nel tempo

    2) Diluita nella spazio

    3) Intermittente

    4) Inaffidabile


    è inutilizzabile per le esigenze umane.

    Caso forse unico la fonte fotovoltaica le possiede contemporaneamente tutte e pertanto è squalificato il suo utilizzo per gli usi comuni; ciò non vuol dire che possa trovare applicazioni marginali nei mercati di nicchia cioè dove non arriva la cablatura elettrica.

    Caso strano invece la legna da ardere che fra le fonti è quella che dà una potenza specifica di solo 0,1 W/mq che insieme all’idroelettrico sono le uniche fonti che corrispondono alle necessità umane.

    Elenco la potenza specifica di ciascuna altra fonte rinnovabile in W/mq: solare termico 80, solare fotovoltaico 20, solare termoelettrico 10, eolico 2, idroelettrico 1, biocarburanti 0,05.

    Purtroppo per le anime belle Verdastre l’energia del sole è l’energia del passato quando sulla terra esistevano gli schiavi come fonte di energia meccanica; oggi nel Mondo le fonti rinnovabili danno lo 8% del totale dell’energia consumata dall’intera umanità ed è destinata ridursi sempre più; il consumo di legna da ardere è la seconda parte rilevante della fonte solare utilizzata, la prima è l’idroelettrico.

    Dopo aver installato 13 GW di FV al costo stratosferico di circa 600÷700 miliardi di Euri, sa il lettore quanta potenza di impianti di produzione tradizionali oggi operanti si potranno chiudere?


    Al massimo 2÷3 GW perché gli impianti tradizionali devono essere tenuti in caldo come riserva per quando il Sole non brilla ed il Vento non soffia.

    Per quanto riguarda la regione Friùli-VG, ammesso e non concesso che possa raggiungere il 25% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili sapete dirmi il restante 75% con cosa lo produrremo?

    Va sé: tutti gli asini cascano su queste due domande di cui dò le relative risposte.

    Che poi si approfitti dei rivoli di spesa improduttiva dirottati dal livello centrale alla nostra Regione, per far fare affari alle banche, liberi professionisti, commercianti, installatori e altri (una forma di CIG alle libere professioni) non mi straccerei le vesti, l’importante è essere consapevoli che anche noi stiamo seguendo la scia delle regioni additate al ludibrio nazionale dalla nuova politica leghista federale.

    Anzi, ho invitato gli imprenditori presenti ieri al convegno ad intercettare tutti i finanziamenti improduttivi detti sopra che possono mantenere in vita ancora qualche posto di lavoro senza porsi problemi di sconvenienza sociale che a loro non competono bensì competono solo al personale politico che se ne rende responsabile.

    Penso che dietro a tutto questo ci siano le lobby del petrolio e del fotovoltaico.

    Alla fine, e nonostante tutti gli sforzi per migliorare l’efficienza dei sistemi ed eliminare gli sprechi, non potremo fare altro che i consumi d’energia inesorabilmente aumenteranno pena altrimenti la stessa democrazia per come la conosciamo oggi: homo homini lupus.

    Altrimenti bisogna che 6 miliardi d’individui presenti oggi sulla Terra tolgano il disturbo per permettere agli altri di vivere con la sola energia solare come fu dalla notte dei tempi e fino all’inizio dell’era industriale scordandosi al contempo la società odierna del benessere.

    Mandi,
    Renzo Riva
    Via Avilla, 12/2
    33030 Buja - UD

    349.3464656
    [email protected]

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