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L’Euro sotto attacco

Stiamo assistendo ad un qualcosa cui non avremmo mai voluto assistere, un qualcosa che in ogni caso sarà ricordato nei libri di storia di quell'Eurozona dalla nascita e della moneta unica, ovvero l'Euro.
I mercati stanno flagellando un'Europa che si dimostra non coesa: né politicamente, su quelle decisioni che dovrebbero essere comuni per la salvaguardia di un bene comune, né finanziariamente per quelle decisioni anti spread che parevano essere state messe in campo poco tempo fa e poi rimesse in standby con la motivazione dell'incertezza di alcune nazioni.
 
Diciamolo chiaramente: quei fondi destinati agli aiuti di quei Paesi in difficoltà, e che sono al vaglio di quelle incertezze politiche di alcune cancellerie dell'Eurozona, non possono essere infiniti. Dopo la Grecia, per la quale sembra sia stata segnata quell'unica strada percorribile, la situazione della Spagna e dell'Italia sta diventando sempre più incadescente in un'atmosfera già surriscaldata, gestita con difficoltà ed alla quale più volte è stata gettata acqua sul fuoco.
 
Sono state da più tempo individuate delle soluzioni, anche grazie al nostro contributo europolitico, per questa "guerra finanziaria" in atto e la continuità politica negli anni delle misure di rigore imposte per quegli Stati in difficoltà è altrettanto indispensabile a dare fiducia.
 
La cosa peggiore in questo momento, le euroincertezze, non potranno mai portare al compimento di quell'architettura ottimale per la messa in atto di quella struttura ad un piano comune per la difesa della moneta unica.

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