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L’animale Stilos e il suo ‘moto’ (Torna la rivista… dove ci sono i libri)

Stilos è ‘animale mutevole’.
 
Nasce magazine nel 1999 come supplemento de La Sicilia, nel 2005 diventa testata autonoma, un quindicinale diffuso nelle edicole su scala nazionale. Fino al brusco testacoda. Nel settembre 2007, Giulio Mozzi scriveva su Vibrisse:
 
"Oggi è in edicola l’ultimo numero del quindicinale Stilos, inventato e diretto da Gianni Bonina. […] Per nove anni la rivista si è retta grazie alla generosità di Gianni Bonina che, lavorando nella redazione del quotidiano come caposervizio, ha diretto e prodotto Stilos “nei ritagli di tempo”, come si usa dire, ossia sottraendo tempo al riposo. E si è retto inoltre, Stilos, grazie alla generosità di un gran numero di intellettuali, giornalisti, critici, scrittori, che hanno fornito gratuitamente migliaia di articoli, servizi, interviste e recensioni. Attorno a Stilos si è creata una vera e propria comunità intellettuale di collaboratori e lettori. Di Stilos, al quale mi onoro di collaborare da anni, ho sempre ammirato l’indipendenza, la curiosità, la passione".
(Pezzo ripreso da Nazione Indiana, link tra le fonti – n.d.r.)
 
Da fine 2007 a oggi (gennaio 2010 – n.d.r.) c’è stata l’esperienza de Il Sottoscritto (link tra le fonti – n.d.r.), un sito nato per raccogliere contenuti culturali, poi affiancato da una rivista on line scaricabile. Un transito virtuale, un modo per non dimenticare, per non mollare la presa.
 
Il comune denominatore è Gianni Bonina.
Giornalista professionista catanese, lavora a La Sicilia, scrive su La Stampa, Tutto libri e Il Riformista. Ha pubblicato libri-inchiesta, romanzi, raccolte di racconti, opere teatrali, reportage e saggi letterari (alcuni dei suoi libri da Ibs e bol, link tra le fonti – n.d.r.). Ha diretto Stilos, ’creatura’ fortemente voluta sin dal 1999, e ora è il direttore responsabile di una nuova veste.
 
L’animale ha cambiato il pelo, è stato in letargo per un po’, ma si appresta a tornare ricco di spunti, collaborazioni, storie, approfondimenti. Un ‘moto artistico’ con periodicità mensile. Come si legge dalla pagina ‘chi siamo’ del sito Stilos (link tra le fonti – n.d.r):
 
Un formato di rivista confezionata in brossura delle dimensioni di 17 x 24 cm e una foliazione di oltre 120 pagine patinate interamente a colori con la copertina lucida. Ad ogni numero è allegato in omaggio un romanzo breve inedito di un autore affermato. Anche in omaggio sono i supplementi monografici allegati che accompagnano la rivista. […] Stilos si occupa, come in passato, prevalentemente di libri ma ha sezioni speciali dedicate all’arte, al cinema e ai fumetti, compresa la novel graphic. Propone inoltre rubriche fisse che sono tenute da Benedetta Centovalli, Arnaldo Colasanti, Guido Conti, Andrea Cortellessa, Aurelio Grimaldi, Filippo La Porta, Giulio Mozzi, Sergio Pent, Silvio Perrella e Vanni Ronsisvalle”. 
 
In attesa del primo numero, previsto per fine gennaio 2010, rivolgo alcune domande a Gianni Bonina.
 
Dal 2007 ad oggi, signor Bonina, cos’è successo? Interrotta la divulgazione cartacea, c’è stata l’esperienza on line de Il Sottoscritto, ma in questi anni che ne è stato di Stilos per lei che l’ha fondato?
 
Ha atteso paziente che tornasse la primavera nell’incubo, proprio di un animale in letargo, che potesse non arrivare mai. Il Sottoscritto si è prestato a occuparne la piazza, più che altro a tenere la fiaccola accesa. Ora ha esaurito la sua funzione e piano piano travaserà generosamente il suo contenuto sul portale della rivista. Ha fatto da testa di ponte tra un prima e un dopo: un prima segnato dalla nascita e dalla crescita di Stilos e un dopo dalla sua maturità. Fuor da tutto questo giro di metafore, voglio dire che tanto mi sono impegnato a fare accanimento terapeutico sul vecchio Stilos che alla fine sono riuscito a riportarlo in vita. E mi auguro che sia una vita lunga. Se lo merita, per quante ne ha viste.
 
Cos’è cambiato rispetto a quel settembre 2007 in cui uscì l’ultimo numero?
 
Tutto e niente. Tutto, perché è cambiata la proprietà, il formato, la periodicità; niente perché non sono cambiato io e non è cambiata la compagine dei collaboratori. Non è neppure cambiato lo spirito: non è più un giornale ma una rivista, è più bello a vedersi, ma quanto distingueva Stilos in passato è stato ereditato per il suo futuro.
 
Perché tra tante riviste, settimanali e mensili, inserti e magazine, nel 2010 un italiano che si ferma in edicola dovrebbe comprare proprio Stilos?
 
Non mi sembra che nel campo della cultura siano poi tante queste testate in edicola. Anzi mi pare proprio che si possano contare. Stilos non vuole comunque accrescere la farragine perché tende a volersi distinguere. Intanto offre ad ogni numero un romanzo inedito di un autore famoso, il primo di Camilleri - e questo in edicola non succede: praticamente vendiamo un romanzo a 4 euro e regaliamo una rivista di 150 pagine. E poi Stilos si è guadagnato in quasi dieci anni di militanza i galloni di autorevolezza e credibilità. Infine ci si può fermare a comprare Stilos perché è un bene in più che si porta a casa, se è vero che la cultura fa bene a tutti.
 
Il formato cartaceo, insomma, è ancora preferibile a ogni altra trasmutazione virtuale?
 
Oggi sì, domani chissà. Ma la rivista agirà in intesa con il portale, un’intesa strettissima, come si vedrà: ci saranno per esempio interviste, recensioni e racconti che annunciati sulla rivista sarà possibile leggere sul portale.
 
Cosa sono, oggi, per Gianni Bonina i libri?
Quello che sono per tutti: un patrimonio da salvare. Mi ricordo di un ex libris di Bufalino, un cartiglio che raffigura una nave in lontananza che affonda e in primo piano la mano di un naufrago che tiene in superficie un libro. Mi ricordo di un condannato a morte che in fila verso la fucilazione legge un romanzo e dice al compagno che lo segue: «Mi può servire nella vita». Il libro è il d’arianna nel labirinto della vita e tutto finisce sempre, come vuole Mallarmè, in un libro. Meglio nella letteratura. Che è un gioco di “carte” le cui regole sono stabilite da ciascuno dei partecipanti. Il solo obbligo fatto a tutti è quello di barare. Vince chi dice più verità.
 
Ringrazio Gianni Bonina.
 
 
 
Fonti
L’ultimo numero di Silos di G.Mozzi, da Nazione Indiana.
Il Sottoscritto.
Su Ibs, e su Bol, i libri di Gianni Bonina.
Il sito di Stilos: homepage, chi siamo.

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