• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > L’angelo egoista

L’angelo egoista

«Era alta, slanciata, bionda. Portava i capelli tagliati corti […], le sue labbra erano piene e scolpite, sembravano due corpi sinuosi l’uno sull’altro. La sua bellezza moderna si univa a una vivacità quasi elettrica. Era indipendente, spiritosa, brillante. Uno spirito libero e spesso egocentrico in un corpo divino. Fin dalla prima volta mi guardò negli occhi senza battere ciglio e mi persi in quelle iridi celesti che brillavano d’intelligenza».
 
 
 
 
 
 

l_angelo_egoista2.jpg

 
Lee Miller, una delle donne più famose della metà del secolo scorso, simbolo di bellezza, libertà, intraprendenza e spregiudicatezza, ci viene ora raccontata da Luca Romano nel suo avvincente romanzo biografia L’angelo egoista, edito da Neri Pozza. La tormentata storia d’amore con un uomo di due anni più giovane di lei durata fino alla morte della Miller, è il filo conduttore attraverso cui lo scrittore ripercorre la vita di questa donna straordinaria, già icona di bellezza a 19 anni, modella preferita di Condé Nast, il fondatore di Vogue, e subito dopo allieva, musa, e amante di Man Ray, il celebre artista e fotografo del Surrealismo.
Dotata di un fascino irresistibile, sensibilizzata all’arte e alla fotografia fin da piccola grazie ad un padre che la ritraeva continuamente, Lee Miller aveva il piglio giusto per sperimentare e andare incontro alla vita e a tutte l’esperienze che questa poteva riservarle; attraversò l’oceano appositamente per conoscere Man Ray, con il quale condivise tre intensi anni di ricerca estetica all’insegna della provocazione, per poi ripartire alla volta di New York dove si lanciò come fotografa professionista distinguendosi per la sua versatilità. Neanche la seconda guerra mondiale riuscì a fermarla, poiché Lee Miller sapeva reinventarsi continuamente, e da interprete del surrealismo diventò testimone degli orrori della guerra come corrispondente dal fronte per Vogue.
Alla sua movimentata carriera professionale fece da contrappunto una vivace vita sentimentale, con due matrimoni e molti amanti, ma anche i terribili anni durante i quali si lasciò andare all’alcool e al fumo, dimostrando una certa propensione all’autodistruzione.
Alla fine della seconda guerra mondiale Lee Miller si ritirò definitivamente dalla sua attività di fotografa e passò il resto della sua vita nel Sussex con il suo secondo marito Roland Penrose, circondata dagli amici di sempre, Picasso, Man Ray, Henry Moore, Dorothea Tanning, Max Ernst. Morì di cancro nel 1977, a 70 anni.
 
 
 
L’angelo egoista racconta di una donna d’eccezione non solo per essere stata icona di bellezza e intelligenza, ma anche per il suo talento professionale e la caparbietà con la quale lo ha perseguito, sfidando sia i propri limiti che un periodo storico particolarmente avaro nei confronti delle donne desiderose di crescere e di farsi spazio nella società.
 
Luca Romano ha studiato Relazioni internazionali e Storia contemporanea all’Institut d’Etudes Politiques di Parigi. Nel 1972 ha visitato la Cina di Mao e al suo ritorno ha studiato lingua e cultura cinesi all’Institut National des Langues et Civilisations Orientales di Parigi. È stato poi corrispondente da Pechino e da altre capitali, fra cui Londra e Bonn, per diversi giornali e televisioni. Nel 1995 ha pubblicato Il risveglio del drago, un saggio sulla potenza della Cina negli anni di Deng Xiaoping (Sperling & Kupfer). Da qualche tempo ha lasciato il giornalismo per dedicarsi principalmente alla fotografia d’arte e alla letteratura. È nato a Innsbruck, in Austria, nel 1955. Ha due figli e vive a Roma”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares