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L’analisi della stampa estera sui referendum

Erano 16 anni che i referendum in Italia non raggiungevano il quorum, così il grande risultato elettorale dei comitati referendari ieri occupava le prime pagine di tutti i siti e blog italiani. Sulle reti Rai l’informazione è stata lasciata al Tg3 con uno speciale, mentre la rete ammiraglia mandava in onda in seconda serata una puntata di Porta a Porta in cui Bruno Vespa si occupava di Michele Misseri. Il resto della stampa italiana parlava quasi esclusivamente dei risultati del referendum a cui erano dedicati anche i titoli della stampa estera.

“Gli elettori respingono le riforme di Berlusconi”, “Gli italiani contrari all’energia nucleare e all’immunità di Berlusconi”, “I referendum in Italia sono un nuovo schiaffo per Berlusconi”, “Gli italiani hanno respinto con fermezza i piani di Silvio Berlusconi per rilanciare l’energia nucleare” sono solo alcuni dei titoli che i quotidiani stranieri hanno dedicato ai risultati del referendum del 12 e 13 giugno.
Il NYTimes parla di cocente sconfitta politica per il premier e dopo aver ricordato che questo è il primo referendum dal 1995 che riesce a superare il quorum del 50% più uno degli elettori, il giornalista scrive “poche settimane dopo che i candidati di Silvio Berlusconi hanno perso la sfida alle elezioni comunali di Milano e Napoli in cui il premier aveva puntato tutto come se fosse un referendum sulla sua popolarità, i risultati di lunedì hanno indicato una nuova realtà: l’uomo che una volta aveva il polso degli italiani ora sembra perdere il suo tocco”.


Un altro brutto colpo alla credibilità del premier italiano, taglia corto la CNN, che si concentra sulle prospettive future e osserva come "questo forte calo di popolarità del governo è destinato a far crescere le spaccature all’interno della coalizione di governo e a spingere verso la ricerca di qualcuno che prenda il posto di Berlusconi, dopo 17 anni come leader indiscusso del centrodestra". La Bbc parla invece della riscoperta di “una certa fede nel sistema politico”, ma soprattutto evidenzia l’importanza che i nuovi media hanno avuto in questa campagna referendaria. "Attraverso il cyberspazio una nuova generazione di Italiani, i trentenni, e oltre, costretti a vivere con i genitori perché non possono ottenere un lavoro stabile e quindi affrontare le spese di una casa propria – ha mandato messaggi sui cellulari, scritto testi su twitter e spedito email a chiunque per incoraggiare ad andare a votare." Il giornalista osserva come queste ultime due settimane abbiano dimostrato il risveglio degli italiani normali, quelli che si sono resi conto che potrebbero veramente avere una voce in capitolo nel modo in cui il loro paese è governato.

Di sconfitta umiliante per Silvio Berlusconi parla anche France24 che ricorda come questo risultato non possa arrivare in un periodo peggiore per il premier 74enne, che sta affrontando uno scandalo sessuale e tre processi e che è stato indebolito dalla sconfitta schiacciante alle elezioni amministrative il mese scorso anche nella sua città, Milano. L’inglese Guardian parla di un successo enorme per il movimento anti-nucleare nel primo voto dopo il disastro a Fukushima, in Giappone. Ma anche il quotidiano inglese vede in questo voto la prova che la maggioranza degli italiani si è rivoltata contro il loro sgargiante primo ministro.
Un risultato che lo spagnolo ElPais interpreta come "una rottura insanabile tra il popolo e il magnate italiano che ha segnato la politica italiana degli ultimi 17 anni."
Cosa succederà adesso? In pochi credono che Berlusconi riesca a mantenere il potere ancora per due anni e mezzo, scrive El Mundo, che si spinge oltre e anticipa come in questo disperato tentativo di non far cadere prima il Governo, Berlusconi sta premendo sul suo ministro dell’economia, Giulio Tremonti, per procedere a un taglio delle tasse che gli permetterebbe di ingraziarsi alcuni di quegli elettori che gli hanno voltato le spalle.

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