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L’allarme del Cnel: l’Italia rischia il tracollo tra decrescita demografica e un fuga dei giovani

Il rapporto 2024 del Cnel dipinge una situazione allarmante per quanto riguarda il rapporto tra popolazione e forza lavoro. Troppe persone anziane e poche persone giovani. Una situazione che ostacola il ricambio generazionale, tanto è vero che tra qualche anno l’Italia potrebbe scendere sotto i quaranta milioni di abitanti.

Un declino che rischia di trascinare il Paese in una spirale di impoverimento strutturale. Il quadro tracciato dal Cnel è scoraggiante. La natalità è ferma a un palo da anni, mentre aumentano i giovani che emigrano all’estero, lasciando questo Paese nelle mani di una generazione di anziani che saranno costretti a rimandare la pensione fino a morte non ci separi, perché senza un ricambio nel mondo del lavoro la piattaforma pensionistica non potrà mantenere e reggere più nessuno.

L’inverno demografico si traduce in un crollo della forza lavoro che non è stata compensata da politiche di sostegno alla natalità o all’immigrazione qualificata, lasciando che il sistema produttivo continui a dipendere da lavoratori anziani che non potranno produrre con lo stesso vigore dei ventenni. Il rapporto evidenzia anche profonde disparità geografiche. Il Sud registra tassi di occupazione tra i più bassi d’Europa mentre le donne italiane lavorano meno delle loro omologhe europee. 

Un altro tema è il ruolo dell’immigrazione. Per il Cnel è necessario importate forza lavoro dall’estero, a dispetto della Lega che pensa solo ai suoi elettori e che continua a parlare di “sostituzione etnica”, fino a quando in Italia non ci saranno nemmeno più elettori leghisti, perché molti emigrati italiani partono dalla Lombardia, dal Veneto e da altre Regioni roccaforte del Carroccio. Con una popolazione sempre più anziana e una forza lavoro sempre più ridotta, la produttività rischia di diventare l’unico motore di crescita economica. Ma le forze umane, si sa, non sono infinite.

Ma come migliorare un sistema che già oggi fatica a competere con le economie più avanzate? La risposta sta in investimenti massicci in tecnologia, formazione e innovazione, ma il ritardo accumulato è tale da rendere questa strada complicata da intraprendere. Il Cnel offre soluzioni, come il potenziamento dell’occupazione femminile e una gestione più efficace dei flussi migratori. Ma senza un indirizzo politico che va in questa direzione il rischio è che l’Italia si ritrovi intrappolata in uno scenario di declino demografico ed economico tale da rasentare l’estinzione.

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