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L’Italia moderata ai confini della legalità

Quando la Democrazia Cristiana conobbe il suo tempo e con esso giunse inesorabile la sua fine gli italiani non possedevano ancora tutti quegli elementi indispensabili a definire quell’era democristiana, un’era buia e penosa e densa di vergogna. A tal punto da definire, quel tempo e in seguito alle rivelazioni che caratterizzarono la politica democristiana, il tempo del neofascismo, il tempo dei brogli occulti e dell’acceso terrorismo. Caduta la democrazia cristiana, la diga comunista, il nemico della civilizzazione e dello sviluppo, andava occupato quello spazio lasciato pericolosamente vuoto, per evitare che qualche movimento d’onesti politici, o qualche rigetto comunista, l’occupasse liberando la schiavitù mentale e incentivasse sviluppo e libertà. Forza Italia, bella e colorata e soprattutto nuova nelle vesti e nel fondatore e leader, il cavalier Berlusconi, il piccolo uomo dei miracoli che tramutava in oro tutto quel che toccava Re Mida. La luce dopo il buio, la speranza dopo la pesante condanna, l’inizio dopo la fine, la quiete dopo la tempesta, soprattutto capace di togliere spazio a quella poca sinistra intellettuale che era sopravvissuta alla Democrazia Criustiana.

 

Una speranza durata poco a confronto della lunga vita democristiana, una speranza disillusa da una magistratura incalzante che andava fermata con il tritolo, una magistratura che, partendo dai lontani casi nei quali i democristiani risultavano i maggior implicati arrivarono fino a toccare il nuovo partito scoprendo che non era affatto nuovo, che non era affatto figlio di una alternativa onesta ma un progetto studiato a tavolino prima della vigilia della caduta democristiana impossibilitata a perpetrare le sue illusioni e a nascondere le sue colpe.

Ma cosa più delle inchieste ha convinto gli italiani che Forza Italia era una realtà ben diversa da quella cantata nelle piazze e descritta nei comizi?

La quotidianità, il vivere in questa società e lo scontrarsi con le tante stranezze che fanno di questa nazione una nazione traghettata verso il declino.

Infatti basta promuovere una causa giudiziaria, mettere su un’azienda o attività commerciale, comprarsi una casa, per capire che tutto il mondo istituzionale si muove ai confini della legge.

Costituendo una semplice società, comprando o vendendo, per capire che il 90% delle volte l’unica regola rispettata è quella dei brogli e delle tangenti.

Preventivi superiori, nessuna fattura e niente tasse, mazzette convincenti, basta interrogare un commercialista qualunque per scoprire che tutto ciò è la verità e per conoscere decine di trucchetti usati ogni giorno per superare ostacoli e leggi.

Forza Italia che progettava restaurazioni, prometteva riforme in ogni ambito che denunciava una nazione al collasso e una società avvilente nonché un sistema vecchio e decadente e superato; per poi giungere con il suo treno lanciato in una corsa fantastica alla stazione del ’’blocco storico’’.

Qui, nella stazione del ’’blocco storico’’ il potere del denaro si riappropria del treno, socialisti e cattolici pagano il biglietto scontato con i saldi della dignità e della indipendenza, pseudo comunisti violentano i cadaveri accettando una corsa sul treno, giustizialisti e i nostalgici dei tiranni si accomodano sulle belle poltrone della carrozza in prima classe, il treno del popolo ha fatto scendere il popolo dopo la bella corsa fantastica, incantanto e comprato ora non serve più. Tutti giù.

Riparte il treno dei sospiri e sparisce nel tunnel dell’annientamento morale, nei vagoni si traffica con i soldi pubblici, si inventano nuove società, si stringono alleanze sempre più vicine alla perdizione assoluta, si parla di quei maledetti giornali e giornalisti che pubblicano vere requisitorie e svelano gli arcani del complotto. Eresia! Ersia! Gridano i vip mentre sfrecciano sulle stazioni italiane lasciando a terra il popolo sovrano sempre più confuso. L’eresia di chi annunciava nuovi complotti, l’eresia di chi denunciava gravi traffici con la mafia, l’eresia di chi parlava di golpe allo Stato italiano. Il golpe che non spodestava nessun tiranno ma che toglieva dal trono l’unico sovrano possibile in una nazione democratica, il popolo.

Tutta la classe politica viaggia sul treno stipulando nuovi contratti e cercando d’accaparrarsi la fetta della torta pubblica più grande. Fantasiosi i viaggiatori di questo treno colorato si inventano moratorie sui diritti civili all’ONU, ma poi assolvono Bolzaneto, assolvono Cossiga e Andreotti e Dell’Utri. Alzata di spalle collettiva davanti gli abusi, le violenze psicologiche e sessuali quali i palpeggiamerti subiti a Genova. Pronti a difendere popoli lontanissimi ma ugualmente pronti a snobbare le nostre emergenze e le nostre vergogne.

Forza italia perde un vagone e diventa Popolo Della Libertà, stesso percorso, stessi viaggiatori e adesso?

Continuiamo a restare fermi sulle stazioni e a guardare statici l’avanzata del treno senza controllore.

Aumentano gli attacchi espliciti alla democrazia, controllo assoluto sulla finanza e sulla politica, possesso delle banche, querele a giornali e giornalisti, supremazia sulle decisioni di governo, parlamento congelato, magistratura ostaggio, blocco economico e impedimento alla ricerca scientifica, manovre governative contro le classi sociali più deboli, intolleranza verso chiunque si professi diverso, sia politicamente che religiosamente.

Guardatevi il fotogramma e ditemi che non siete voi quelli che dalla banchina guardano increduli il treno colorato ridere di voi

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