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L’Italia di Monti: prediche ai palestinesi, armi a Israele

Mario Monti si è aggiunto alla folla di ipocriti che fanno prediche continue ai palestinesi, invitandoli ad accettare un inesistente “percorso di pace”, mentre riforniscono di armi micidiali lo Stato di Israele.

Avevo già riportato notizie sulla collaborazione militare con Israele, che è peraltro un grande produttore di armi come l’Italia, e segnalo qui altri un altro recente articolo di Antonio Mazzeo, da cui risulta anche che non è neppure “vantaggioso per l’Italia il contratto firmato tra il governo israeliano ed Alenia Aermacchi. Esso prevede infatti come contropartita che il nostro paese acquisti materiali bellici in Israele per un valore non inferiore al miliardo di dollari, in particolare sistemi satellitari spia e aerei radar”. In realtà nessuno ci minaccia, come nessuno minaccia Israele, se non l’indignazione dei popoli dei paesi arabi governati da fantocci e collaboratori dei sionisti. Popoli contro cui sono rivolte le armi dei loro stessi governanti…

Ma, aggiungo, non solo per questo il contratto non è “vantaggioso”, nonostante le presentazioni trionfalistiche della stampa di regime: la ragione di fondo è che aiutare lo stato guerrafondaio e armatissimo di Israele a continuare a fare quel che fa (anche assecondando l’isteria antiraniana dei suoi governanti), può provocare altri guai per il mondo, e anche per il nostro paese.

Ultima chicca: Mario Monti in Egitto ha dichiarato grottescamente la sua simpatia per le rivoluzioni arabe, ma ha avallato di fatto la candidatura alla presidenza di Omar Suleiman, l’assassino capo dei servizi segreti e garante della continuità con Osni Mubarak, di cui è stato prezioso collaboratore. Ma ha soprattutto posto come condizione per buoni affari tra imprese italiane ed esercito egiziano che sia consolidata “l’amicizia” dell’Egitto con Israele. Quell’amicizia che la grande maggioranza degli egiziani non hanno mai accettato, e che fu invece imposta da Sadat (il dittatore che pagò con la vita questa scelta rifiutata dal suo popolo) e poi da Mubarak, e che si è incrinata in quest’ultimo anno di “primavera”: l’oleodotto che rifornisce Israele e la Giordania (controllata da un altro re fantoccio) è stato sabotato per quattordici volte…

D’altra parte il governo Monti-Di Paola mantiene ottimi rapporti con altri governanti nel mondo “al di sotto di ogni sospetto”: ad esempio il Pakistan. E magari anche per questo rischia di provocare reazioni imprevedibili in India… Sulla dimensione della collaborazione, si veda il secondo articolo di Antonio Mazzeo che riporto di seguito. O anche L’Italia e la ricolonizzazione dell’Africa e Sulla guerra non si taglia

Anche in politica estera insomma il governo Monti prepara nuovi guai per l’Italia.

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