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L’Aquila – La rabbia del Sindaco: "traditi dal governo"

L’ Il sindaco del capoluogo abruzzese: «Il G8? Non ci riguarda. A novembre solo pochi cittadini avranno un tetto sulla testa. La città rischia di svuotarsi». E i fondi scarseggiano
di Pietro Orsatti su Terra

«Il è la, un pezzo di città, esterno, chiuso. Non ci riguarda. L’unica cosa che speriamo e che sia un’occasione per far ripuntare i riflettori su L’Aquila, ma stavolta in maniera corretta, su quello che sta succedendo qui davvero». Il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, accompagnato solo da un vigile urbano, è confuso fra i 5.000 cittadini del capoluogo abruzzesi che con una silenziosa fiaccolata si sono ripresi la notte per commemorare il terzo mese dalla scossa del 6 aprile. È con i suoi concittadini, arrabbiato e deluso come loro, e forse con qualche dato in più per essere alterato visto il ruolo che ricopre. «Forse l’errore che abbiamo fatto è quello di mantenere un profilo istituzionale senza alzare polemiche e rendere pubbliche le tante divergenze e i tanti dubbi che sorgevano di volta in volta appena finita la fase dei primi soccorsi. Forse l’hanno presa come una posizione di incapacità o di passività. Ma così non è stata, e non è».

Cosa si è rotto fra amministratori, e in particolare il comune de L’Aquila, e il ?

Quando c’è qualcuno che va in giro per i campi a dire che abbiamo già ricevuto i soldi e che siamo noi delle amministrazioni locali a rallentare tutto, è evidente che diventa davvero difficile mantenersi, per responsabilità, su un livello puramente istituzionale. Prima di tutto ci hanno estromesso da ogni decisione ponendoci sotto due commissari, Bertolaso e il presidente della Regione Chiodi. Poi… Sarò chiaro. Io ho ricevuto solo 20 milioni di euro 6 giorni fa, un finanziamento relativo agli indennizzi delle case di tipo A, ovvero quelle che necessitano solo di piccole riparazioni per essere abitabili. Ripeto: 20 milioni sei giorni fa. E basta. E non posso neanche spenderli se Chiodi non emette il prezzario. Notare che aveva la possibilità di farlo da più di un mese visto che il provvedimento relativo è datato 25 maggio. Ora dice che lo farà questa settimana. Vedremo. E non dimentichiamoci, comunque, che 20 milioni di euro sono una goccia in un oceano.

E poi la questione delle tasse.
Ecco, la storia delle tasse è proprio la sentenza a morte di questa città. Non sono state sospese, non sono state spostate avanti negli anni. Rendiamoci conto che per l’Umbria e per le Marche le tasse del periodo dell’emergenza, e al 40%, sono state versate poche settimane fa. Dodici anni dopo. Noi invece le ripagheremo a partire dal primo gennaio 2010. Otto mesi dopo.

Si sta rischiando uno svuotamento della città?
Si. Il rischio è questo.

Si parla del più grande cantiere d’Europa in piedi in questo momento a L’Aquila. È davvero così?

Assolutamente no. C’è un piccolo cantiere. Potenzialmente lo è, ma è partito davvero poco. E bisogna capire quali interessi si muoveranno quando partirà. Quali saranno i soggetti che ne usufruiranno economicamente, quali imprese, quali settori economici. Anche su questo noi aquilani rischiamo di essere esclusi. Onestamente, diciamocelo, a novembre solo una piccola parte degli aquilani avrà un tetto sulla testa con il piano Case. Per il resto ci sarà un secondo esodo verso la costa con una città che, lo vedete, è ormai una città fantasma. Poi dicono che si useranno gli appartamenti sfitti. Ma anche qui ho dei miei dubbi, anche perché molti di questi appartamenti hanno bisogno comunque di riparazione anche se sono di categoria A. Bisognava muoversi prima, coinvolgendo i proprietari. Cosa che non è avvenuta forse proprio perché lo avevamo proposto noi locali. Ci si sta muovendo lentamente. Troppo lentamente.

Sta ricevendo molti attacchi, sindaco, anche sul piano personale.

Parliamo dell’accusa di essere uno sfollato di lusso? Un bell’attacco, falso, che mi era addirittura annunciato se non prendevo un atteggiamento diverso. Io quando sono a L’Aquila dormo in un camper. La prima settimana in auto. La mia famiglia è in un campeggio, nei bungalow. Addirittura da un campeggio nei primi giorni siamo stati cacciati perché abbiamo dei cani e il regolamento vietava la presenza di animali. Ma fossero solo quelli gli attacchi. Ho capito perfettamente che sono pro tempore, che si farà di tutto per farmi saltare nei prossimi mesi.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.104) 7 luglio 2009 22:05

    interessantissima l’intervista.
    E’ specchio di quanto sia stata ampia ed efficace la pubblicita’ del governo sull’argomento.
    L’opinione pubblica e’ convinta che tutto stia procedendo a gonfie vele.
    Sono dispiaciuto che purtroppo gli aquilani pagheranno lo scotto di tutto cio’.
    Non servivano miracoli bastava dire alla gente quale fosse la realta’, forse avrebbero capito.
    Cosi’ sono stati presi in giro e con loro anche....

  • Di (---.---.---.22) 8 luglio 2009 09:56

    E’ dovere di tutti noi aquilani unirci alla battaglia delle istituzioni locali, comune e provincia, e dei politici locali che si sono messi a disposizione del territorio. Non tutti a dire il vero. La città e il territorio sono nostri e tali devono rimanere, e da noi devono ripartire.
    Sono gli aquilani per primi che devono tutti insieme trovare il modo di far emergere la situazione drammatica in cui versano. Pacificamente, civilmente ma con tenacia e con la consapevolezza che non stiamo chiedendo regali ma solo pari dignità con altri eventi analoghi.

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 8 luglio 2009 11:25

    Difficile non credere a quanto detto dal sindaco di L’Aquila.
    Il "nostro" governo non è in grado di fare fronte ai problemi del terremoto, figuratevi dell’Italia.

    Sindaco, datti da fare e documenta tutto il malo comportamento della regione e del governo nazionale e pubblica tutto!!! (ma non su Il Giornale)

  • Di Nino Federico (---.---.---.58) 8 luglio 2009 11:48

    Grazie per l’articolo.
    Vorrei dire :
    1) Gli italiani sono predisposti a credere che tutto stia andando per il meglio in Abruzzo : superata la fase voyerista catastrofista di quella manciata di giorni delle scosse fatali ognuno è tornato alle sue beghe. Ci sono talmente tanti problemi in ogni regione e livello che pensare all’ Abruzzo diventa cosi difficile. I cittadini di tutta la penisola hanno affidato le coscienze ai menestrelli di turno che le assopisce, Emilio Fede, Bruno Vespa (vergogna a lui che è pure abruzzese) e tutto il codazzo di lecchini di regime passando per RAI 1, ma la lista sarebbe lunga.
    2) Il Governo fa il suo dovere , il potente apparato comunicativo col suo marketing mix creato ad hoc per noi italiani (roba da ragazzi, beviamo tutto ciò che ci si dice e se il padrone alza la voce, coda in mezzo alle gambe, tozzo di pane raffermo e via coi ceci sotto le ginocchia sotto il tavolo) quotidianamente lavora per mantenere alto l’indice di gradimento . I risultati sono evidenti per tutti noi.

    Chi ci rimette ? I poveri abruzzesi, per ora, la settimana scorsa ci hanno rimesso i cittadini di Viareggio....ma la storia è lunga e triste, Vajont, Belice, Irpinia ecc ecc ecc

    Dov’è il popolo italiano ? Ci siamo lasciati obnubilare dalla diatriba tra destra e sinistra ma un terremoto non ha colore politico, i bambini che dormono nelle tende non votano, non sanno chi diavolo è la velina Bertolaso e non gliene frega nulla !!!
     I bambini abruzzesi, gli anziani, le mamme, i lavoratori, vorrebbero arrivare a fine giornata per riposare, avere un comodino accanto dove poggiare un libro prima di spegnere la luce, avere un gabinetto di ceramica, si UN GABINETTO !"!!, una doccia per sentirsi meglio....avere la possibilità di fare dei programmi nei mesi avvenire...
    E’ una farsa !!! QUesta è l’ennesima farsa per noi europei di serie B...o C...
    Non ho più voce, tornate alla dose quotidiana, accendete RETE 4 , Fede è in onda e la sua melassa su Zappadu che ha scattato le foto proibite al Cavaliere....è un mese che ne parla
    saluti da Roma

  • Di GF (---.---.---.103) 8 luglio 2009 11:58

    Sindaco tenga duro mi raccomando e faccia di tutto per DIFENDERE i suoi cittadini!
    L’Italia informata, quella buona, quella onesta, è con lei e con tutti gli Aquilani!!!!

    Forza ragazzi!!!
    Forza L’Aquila!

  • Di gigi (---.---.---.80) 14 luglio 2009 12:05

    Sono nauseato da questa lagna che sale dall’Abruzzo. Capisco il dramma umano, ma ricordo che i friulani non rimasero a piangersi addosso e, senza pretendere niente da nessuno, invece di perdere tempo in proteste si fecero praticamente da soli la ricostruzione in un baleno. Un po’ di dignità friulana non guasterebbe. Giusto aiutare gli abruzzesi, ma nessuno può pretendere la bacchetta magica e soprattutto bisogna smetterla di lamentarsi e frignare. Anche se penso che non tutti gli abruzzesi siano così, e chi frigna troppo, in realtà, è qualche politico di secondo piano che cerca di "farsi un nome", investendo sul terremoto. Qualcuno ci sta riuscendo e sono sicuro che qualche partito, dove fan carriera anche gli stupratori, lo manderà in parlamento.

    • Di (---.---.---.22) 14 luglio 2009 15:02

      E’ agghiacciante il suo commento e la retorica espansa che trasuda da ogni sua parola. E’ evidente che lei ignora la situazione degli aquilani e parla senza conoscere. Purtropo questa è una pratica assai diffusa, sulla quale si basa il populismo dilagante nella nostra povera Italia.
      Le rammento che gli aquilani non hanno frignato mai, nemmeno nei primissimi giorni di questo dramma immane, stanno solo chiedendo pari dignità con altre tragedia simili, sebbene quella aquilana sia la più estesa che sia mai avvenuta in Europa in epoca moderna. Sono gli aquilani a provare nausea della mercificazione che si è fatta finora del loro dramma, che, le dico per informarla, non lascerà granché al territorio. Il dilagare di politici di "primo piano", per usare un’espressione a lei familiare, sono quelli che stanno operando con supponenza, ritenendosi onniscienti e profeti in patria altrui, tralasciando totalmente le caratteristiche del territorio e della struttura sociale che in esso vive da secoli. Viene calpestata la dignità delle persone con promesse che non potranno essere mantenute, e già qualche portavoce comincia ad insinuare incomprensioni con la stampa, per giustificare in anticipo ciò che a noi terremotati è chiaro sin dall’inizio, cioè che non si risolverà un bel niente entro i tempi previsti. Accadrà che un terzo almeno degli aquilani abbandoneranno la loro città, che si continuerà a perdere occupazione, che verrà stravolto il tessuto urbano e sociale della città. Quando le chiacchiere finiranno e rimarrà solo ciò che è scritto, l’unca cosa che conta, tutti si renderanno finalmente conto del grande bluff, del fatto che la legge per la ricostruzione mette sul piatto pochi spiccioli spalmati fino al 2032. Tutti ci stiamo rimboccando le maniche, ci stiamo prodigando per ripartire mettendoci molto del proprio. Francamente oltre al danno, oltre ai disagi continui, oltre alla beffa istituzionale di una legge finta, sentirsi anche aggredire da chi non sa cosa di cosa parla è veramente difficile da tollerare. Fortunatamente è una goccia nel mare della grande solidarietà degli italiani che sono comunque capaci di grandissima umanità, eccezion fatta per qualcuno! 

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