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Kindle Fire: come procurarsi facilmente il tablet di Android

Se il Kindle Fire tarda ad arrivare in Italia i nerd nostrani si attrezzano. Ecco cosa bisogna fare per entrare in possesso dell'economico gioiellino android di Amazon.

Il Kindle Fire tarda a giungere in Italia e, anche se Jeff Bezos risponde “Stay tuned” a chi gli chiede delucidazioni, sono sempre di più quelli che decidono l'acquisto diretto dalla Amazon US. Per acquistare il tablet direttamente negli USA è necessario, però, un piccolo stratagemma che consiste, sostanzialmente, nell' "affittarsi" un idirizzo americano (da inserire nei dati di spedizione dell'ordine ad Amazon) dove un solerte "locatore" rispedisce al reale indirizzo italiano quanto ricevuto (ma si trova tutto in rete).

Facciamo allora due conti

Il prezzo ufficiale del Kindle Fire è di $ 199,00 (diciamo € 152,00), il "locatore" dell'indirizzo americano chiede mediamente 24 euri per il servizio di ricezione/spedizione e, se si dichiara esattamente il valore del bene, si pagano altri € 40,00 per IVA e tasse doganali.

Con € 214,00 il Kindle Fire giunge in Italia. Il costo è effettivamente contenuto ma i conti non sono finiti perché bisognerà arrovellarsi nel cosiddetto "unlocked" del tablet android, perché il prodotto americano "mal funzionerà" in Italia.

Il Kindle Fire arriva con l'OS Android 2.3 Gingerbread  (firmware 6.3) e una personalizzazione della casa madre che impedisce l'accesso del tablet ai market (i luoghi dove poter scaricare le app) diversi da quello Amazon.

L'apparato è “bloccato” dalla mancanza di permessi amministrativi (di root), ovvero il possessore non può installare le applicazioni a suo piacimento. Anche se si decidesse di tenere il Kindle così com'è è necessario, comunque, registrare una carta di credito americana o internazionale per poter accedere al market Amazon. In rete c'è chi addirittura consiglia di provare a registrare una carta "fasulla" almeno per scaricare le app gratuite.

Insomma chi aveva previsto di collegarsi anche al proprio Google Play rimarrà deluso.

L'alternativa è l'Unlock Root, una sorta di “riappropriazione” dei permessi amministrativi per poter operare sui file di sistema. L'operazione è diversa dal cosiddetto “jailbreak” che si fa su iPod, iPhone e iPad perché in quel caso si parla di “evasione” dal sistema. Per trovare la procedura giusta basta lanciare una ricerca sul motore di Google e con un po' di pazienza (e qualche prova) si avrà la sensazione di avere tra le mani un tablet economico che si avvicna molto all'iPad.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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