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Italia: tecnologia sperimentale proclamata, confusa e abbandonata

Passaporto ad alta tecnologia e carta d’identità elettronica, del documento d’identità, sappiamo che il progetto è stato accantonato e la iattura di coloro che la posseggono non finisce, infatti si ritrova con un (certificato cartaceo) che attesta il rinnovo della stessa da portare sempre al seguito insieme alla carta tecnologica. Il Passaporto altamente tecnologico per adesso sappiamo una cosa, che la schedatura degli Italiani in nome della tecnologia è iniziata ufficialmente, escluso i minori. 

Il 29 giugno nelle Questure di Potenza e Grosseto è iniziata la sperimentazione del passaporto ad alta tecnologia: infatti a chi si presenta per il rinnovo o rilascio del documento, verranno prese le impronte digitali per essere registrate su un cip.

Con questo sistema tutti gli italiani che richiederanno il passaporto verranno schedati (esclusi i minorenni). Così dopo le impronte digitali presi agli stranieri in nome della sicurezza, questa volta in nome della tecnologia inizia la schedatura degli Italiani.

La tecnologia in Italia viene proclamata in ogni circostanza, i politici vogliono la tecnologia a tutti i costi e si auspicano di dimostrare che loro sono al passo con i tempi (una pura rappresentazione fantascientifica).
 
Ben venga la tecnologia se concepita e portata avanti con oculatezza, anche se il costo è più elevato, ma potremmo avere una burocrazia più snella. Purtroppo questo in Italia non accadrà mai, basta ricordare la carta d’identità elettronica chiamata anche CIE. Questa tecnologia innovativa doveva entrare in vigore il primo gennaio 2006 (con la legge n 43 articolo 7-vicies ter del 31 marzo 2005). Progetto poi accantonato per il costo elevato.
 
La beffa per gli Italiani non è finta: come è noto la validità della la carta è stata estesa a 10 anni rispetto ai 5 del passato e, per chi ha ancora il vecchio documento (la maggior parte degli Italiani), approssimandosi la scadenza, dovrà recarsi in Comune per farsi apporre un timbro di proroga.
 
Cosa accade per coloro che hanno la sfortuna della carta d’identità elettronica in scadenza? Si ritroveranno con un certificato documento cartaceo che attesta il rinnovo della stessa. Questo certificato di attestazione può essere anche non riconosciuto dalle Autorità straniere, quindi se si va in Europa e il certificato non è riconosciuto si deve contattare gli uffici Diplomatici italiani del luogo. Praticamente la libera circolazione nei paesi membri comporta che ci dobbiamo dotare dei numeri telefonici degli Uffici Diplomatici e contattarli, sempre che siano a conoscenza della problematica e delle soluzioni tampone che vengono adottate in sostituzione della tecnologia, altrimenti dobbiamo spiegare la problematica e, nel frattempo, le società telefoniche continuano ad arricchirsi alle nostre spalle, con la benedizione dei politici Proclamatori della tecnologia della penna a sfera.
 
In Italia anche la tecnologia Proclamata e sbandiera come sistema snello della burocrazia, quando è studiata in modo approssimativo, come tutte le decisioni prese dai governanti che si sono succeduti in questi 60 anni, riesce a creare disservizi dai costi elevati agli Italiani. Infatti la classica Carta d’Identità ci costa circa 5 euro, mentre la carta elettronica costa circa 25 euro per poi ritrovarci con un certificato da esibire con la CIE che attesta il rinnovo della medesima, e può anche non essere riconosciuto nei paesi stranieri.

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