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 Home page > Attualità > Società > Italia: se il prezzo dei preservativi lo decide la Chiesa

Italia: se il prezzo dei preservativi lo decide la Chiesa

Sono certa che in pochi - forse nessuno – si siano mai domandati: “Quale i.v.a. è applicata al costo dei preservativi venduti in Farmacia?" Così come credo che in pochi si siano mai chiesti quale sia l’i.v.a. applicata ai farmaci. Risposta: ai farmaci viene applicata l’i.v.a. del 10%. Ai preservativi del 20%.

Voi direte: “Embé?" Forse perché, quando si vanno a comprare dei preservativi, a tutto si pensa tranne che a certe – importantissime – cose. Come, ad esempio, una netta pressione della Chiesa sul costo di questo articolo cosidettto “da banco” – non necessita infatti di prescrizione medica – che ogni anno fa rastrellare alle case produttrici cifre ragguardevoli.

Ma perché è importante sapere che sui preservativi grava una imposta maggiore di quella dettata dalle vigenti normative? Perché è lo specchio di una situazione che parla di società civile e sempre più frequenti ingerenze in essa da parte della Chiesa.

La Chiesa si sa, prende parte sempre più attivamente alla cosidetta società civile. Vuoi per i trattati ed i patti sottoscritti ad inizio secolo scorso, vuoi perchéproprio grazie ad un concordato Mussolini permise ai preti di far politica, ecco che se tuona la voce della Chiesa, lo Stato italiano deve correre ed obbedire. Almeno in certi casi. Ma diciamo pure in quasi tutti.

Ora voi direte, cosa c'azzecca l’aliquota applicata ai preservativi con la Chiesa e la nazione? C’entra, e vi spiego perché.

Da sempre, la Chiesa non fa mistero della sua assoluta negazione dell’utilizzo di sistemi di controllo delle nascite che non siano quelle cosidette “naturali”, vedi l’Ogino Knaus, che – appunto... - ha generato milioni di figli, negli anni. E, forse, molti malati di malattie a trasmissione sessuale.

Il preservativo, viene visto come “innaturale” e mai come in questo caso “innaturale” prende il significato di “immondo”. Per quanto la Chiesa si sia viluppata e sia evoluta, al punto da creare persino applicazioni per l’Iphone, certe idee sono davvero dure a morire.

Eppure, da decenni, il preservativo è l’unico modo per tentare di evitare contagi da malattie a trasmissione sessuale, come l’Aids. E sarebbe anzi necessariosviluppare grandi campagne di sensibilizzazione in tutto il mondo, a questo proposito.

Ma niente: la Chiesa tiene duro. Anche a costo di fare ammalare milioni di persone. Anche a costo, di “consigliare” un costo non proprio popolare, di modo che le persone, spesso, si trovino a dover rinunciare al pacchettino di preservativi, visto che in molti casi il suo acquisto rappresenta una spesa “di lusso” in tempi di crisi...

Nel cuore della Chiesa Cattolica questo ha un peso. Un peso decisionale.

Sappiate che, in altre nazioni europee, il costo dei preservativi non solo non subisce le stesse alterazioni di prezzo come da noi per una aliquota maggiore ma anzi, il prezzo viene spesso ribassato e reso “popolare” proprio in virtù del fatto che si ritiene più logico e salutare sostenere l’acquisto di un prodotto che può in molti casi scongiurare pericolosissimi contagi.

Proprio quest’anno, l’Irlanda ha deciso di abbassare il prezzo dei preservativi riducendo l’aliquota applicata. Ed anche l’Inghilterra ha fatto la stessa cosa. La motivazione? Maggiore sicurezza per le persone, maggiore controllo sulle nascite, visto peraltro che l’età dei primi rapporti sessuali è sensibilmente diminuita negli ultimi dieci anni, tanto che – altra novità dei nostri tempi – nel 2010 è stata votata quasi all’unanimità una mozione che ha reso possibile la vendita dei preservativi nelle scuole superiori. Ma a prezzi più abbordabili: 3 euro la confezione da tre pezzi, che in una farmacia italiana costerebbe 10 euro. Un furto patentato.

L’esperimento in questione partirà con l’avvio del nuovo anno scolastico, ormai alle porte.

Viene ovvio riportare come anche in questo caso la Chiesa abbia tuonato contro questo ennesimo immondo misfatto. Fregandosene, una volta in più, di mettere in connessione la Ragione con la Ragion di Stato. Dello Stato Vaticano.

A questo punto, un consiglio: se vi accingete ad acquistare una confezione di preservativi, invece di recarvi in farmacia, fate un giretto in qualche Istituto superiore. E se qualche giovane alunno vi guarderà storto mentre mettete la monetina nell’”immonda” macchinetta distributrice, voi dite che li state comprando per vostra figlia...

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.190) 27 agosto 2011 20:24

    Dai commenti si evince che la signora tiene molto alla qualifica di giornalista, alla quale fa un richiamo costante (4 volte su 4 commenti). Ebbene, dato che è una giornalista fatta e finita (e su questo, dato che si è spesa molto in precisazioni, è bene che nessuno avanzi dubbi) saprà benissimo che il suo artico piuttosto che riportare fatti e dati, riporta un’opinione. Che è condivisibile (io la condivido in toto) tuttavia non sempre basta "osservare gli accadimenti, incrociarli e poi elaborare le informazioni", a volte c’è bisogno dei fatti. Che il prezzo del profilattico in Italia sia influenzato dalla costante della Chiesa è fuor di dubbio. Non si sa però se a causa di una chiara richiesta clericale o per tacita e scontata sottomissione della politica italiana, che molto spesso si prodiga per la Chiesa senza che essa nemmeno lo chieda. (lei da giornalista capisce che c’è una differenza tra le due cose) Leggendo il suo articolo, speravo che questo dubbio venisse fugato, invece mi rendo conto che no, il dubbio permane, sebbene il titolo dell’articolo (e lei che è giornalista saprà bene che funzione ha il titolo) promettesse bene. Quindi ancora non so chi abbia de facto stabilito il prezzo del preservativo, ma ho comunque avuto piacere nel leggere un articolo che a volte fa ricorso a espressioni fiabesche: "Ora voi direte, cosa c’azzecca l’aliquota applicata ai preservativi con la Chiesa e la nazione? C’entra, e vi spiego perché", altre a espressioni da Programmi tv americani: "Sono certa che in pochi - forse nessuno – si siano mai domandati: “Quale i.v.a. è applicata al costo dei preservativi venduti in Farmacia?"



    tutte tecniche narrative raccomandabili per un giornalista. Come lei poi. Ma la goduria maggiore è rappresentata dalla botta d’umorismo finale. Perchè, si sa, i giornalisti devono anche essere comici. Tragicamente comici. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.55) 27 agosto 2011 11:35

    Puoi citare delle fonti o sono tue ipotesi?

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.248) 27 agosto 2011 11:49
    Emilia Urso Anfuso

    A Lei come ad altri, basterà fare una semplice ricerca anche sul web, per riflettere su quanto ho scritto.

    Provi ad esempio a cercare la definizione di "profilattico" su Wikipedia, per leggere cose del tipo:

    "

    All’inizio degli anni novanta l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Jervolino, fortemente cattolica, ritenne necessario bocciare una campagna d’informazione per gli studenti in quanto compariva il termine tabù.

    La posizione delle confessioni religiose

    La Chiesa cattolica ne vieta fermamente l’uso, in quanto è intrinsecamente immorale ogni azione - come, per esempio, la sterilizzazione diretta o la contraccezione -, che, o in previsione dell’atto coniugale o nel suo compimento o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione.[1] Per queste ragioni, la Chiesa cattolica richiede metodi conformi ai criteri oggettivi della moralità, e cioè con la continenza periodica e il ricorso ai periodi infecondi.[2]

    Durante il viaggio in Africa, in volo verso il Camerun, martedì 17 marzo 2009 Benedetto XVI rilascia una dichiarazione ai giornalisti nella quale per la prima volta un pontefice pronuncia la parola "preservativo", pur ribadendone la condanna [3].

    Altre confessioni religiose, come la Chiesa Evangelica Valdese, la Chiesa ortodossa, i Testimoni di Geova, le Assemblee di Dio, ritengono che invece l’utilizzo del preservativo sia perfettamente lecito in quanto non introduce problemi di natura etica.[4]

    ----------------------------

    Da giornalista, Le dico che osservare gli accadimenti, incrociarli e poi elaborare Informazione, è parte integrante del nostro lavoro.

    Un cordiale saluto

    Emilia Urso Anfuso


  • Di pv21 (---.---.---.45) 27 agosto 2011 12:33

    Non è finita >

    Fonti politiche danno per quasi certo l’aumento dell’IVA dal 20 al 21%.
    Forse è il caso di appurare se l’1% verrà devoluto interamente alla Chiesa.
    Riservato ai soggetti affetti da PESCITUDINE sempre sensibili alla fascinazione mediatica ...

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.248) 27 agosto 2011 12:43
    Emilia Urso Anfuso

    Già...

    E’ di pochi giorni fa un mio articolo pubblicato, dove spiego alcune cose sulla Chiesa e lo Stato Italiano

    Cordialità

    Emilia Urso Anfuso

  • Di paolo (---.---.---.6) 27 agosto 2011 17:22

    La chiesa cattolica è contraria al preservativo perché , come tutte le forme di contraccezione ,intacca il suo potere di controllo sulla vita .Siccome la vita è un dono di Dio , il coito deve essere finalizzato al concepimento . Come dire un colpo e via e niente spazio al piacere fine a se stesso . La Chiesa non ammette il piacere ,tutto deve essere improntato al fatalismo doloroso che è anch’esso un dono di Dio perché serve a metterti alla prova , a saggiare la tua fede . Stessa posizione che si ritrova sul tema della morte medicalmente assistita o sull’eutanasia.

    L’ideologismo religioso non contempla né la consapevolezza né l’autodeterminazione dell’individuo ,tutto deve essere ricondotto sotto il controllo di mamma chiesa ,dalla nascita alla morte .

    Siccome l’Italia , a dispetto del dettato costituzionale(art.4 della sentenza n.203 Della Corte Costituzionale nonché art. 2,3,7,8,19,20) , è di fatto un paese confessionale ,tutto ciò che investe la sfera etica , anche nelle scelte dei comportamenti individuali , deve passare al vaglio di sua Santità .
    Ieri sera su La 7 , si è svolto un confronto su temi etici sensibili che investono il significato e l’origine della vita , la ricerca sulle cellule staminali ecc.. , tra la senatrice Binetti ,neuropsichiatra fervente cattolica e numeraria dell’Opus Dei , e l’astrofisico Margherita Hack . 
    E’ stato un confronto tra medioevo e modernità . Dialogo impossibile .
    E tu ti stupisci per l’ostracismo verso il preservativo ? Altro che iva ridotta ,dovrebbe essere distribuito gratuitamente.
    ciao
  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.6) 27 agosto 2011 18:04
    Emilia Urso Anfuso

    Io non mi stupisco, col mestiere che faccio poi...
    Ma il mio mestiere è e rimane scrivere e far riflettere

    Un saluto

    EAU

  • Di Piero Cappelli (---.---.---.12) 27 agosto 2011 19:12
    Piero Cappelli

    scusate se da cattolico mi intrometto nella vs discussione sussiegosa, ma quel che state dicendo deve avere delle prove: dove è scritto o detto da chi che l’iva sui preservativi è alta in quanto voluto dalla chiesa cattolica? non ci sono documenti nè affermazioni di organi sitituzionali per cui sono vs affermazioni gratuite, vs illazioni.
    ci sono mille cose che possiamo parlare sul conto della chiesa, ma invece di battere sempre lì perchè non sapete trovare altrove pane per i vs denti e scaricare sulla chiesa, il papa i vescovi (con i loro limiti in quanto persone umane...) le vs insicurezze e paure. guardate ai veri problemi dell’economia alla finanza a come far crwscere un paese a come governarlo a come gestire la cosa pubblica e poi guardate ai beni della chiesa, all’iva sui preservativi... ma via siete degli struzzi che mettono la testa sotto terra invece di guardare la realtà delel cose dove - certo c’è anche la chiesa cattolica - ma non è certo la ragione del fallimento di una società consumistica e piena piena di personalismi esapserati, di egoismi famelici, di interessi lobbystici di ogni genere e dove il singolo povero cristo paga per il resto del mondo come con la manovra tremonti. per cui attenzione a guardare il dito invece della luna! salutoni Piero Cappelli

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.6) 27 agosto 2011 19:20
    Emilia Urso Anfuso

    Sono la giornalista autrice di questo articolo

    La invito a leggere - se mai ci riuscirà - le centinaiai e centinaia di miei articoli su Economia, Politica, affari sciali ed inchieste che negli anni sono stati pubblicati, prima di commentare senza nemmeno sapere di cosa e di chi sta parlando

    Legga cosa ho scritto sulle Lobby, sui Mercati, sulla Società e tanto altro ancora.

    Poi magari, venga a conoscenza delle mie campagne di sensibilizzazione, delle tante petizioni create, delle raccolte firme

    ed ancora; sappia del Movimento che ho fondato nel 2009 a sostegno dei Diritti di tutti i cittadini Italiani

    Poi, semmai, si intrometta nelle "sussiegose" discussioni. Ma dopo aver scoperto che io "non batto sempre li"

    Sono certa che, da "buon cattolico" ci riuscirà

    Con cordialità

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.190) 27 agosto 2011 20:24

    Dai commenti si evince che la signora tiene molto alla qualifica di giornalista, alla quale fa un richiamo costante (4 volte su 4 commenti). Ebbene, dato che è una giornalista fatta e finita (e su questo, dato che si è spesa molto in precisazioni, è bene che nessuno avanzi dubbi) saprà benissimo che il suo artico piuttosto che riportare fatti e dati, riporta un’opinione. Che è condivisibile (io la condivido in toto) tuttavia non sempre basta "osservare gli accadimenti, incrociarli e poi elaborare le informazioni", a volte c’è bisogno dei fatti. Che il prezzo del profilattico in Italia sia influenzato dalla costante della Chiesa è fuor di dubbio. Non si sa però se a causa di una chiara richiesta clericale o per tacita e scontata sottomissione della politica italiana, che molto spesso si prodiga per la Chiesa senza che essa nemmeno lo chieda. (lei da giornalista capisce che c’è una differenza tra le due cose) Leggendo il suo articolo, speravo che questo dubbio venisse fugato, invece mi rendo conto che no, il dubbio permane, sebbene il titolo dell’articolo (e lei che è giornalista saprà bene che funzione ha il titolo) promettesse bene. Quindi ancora non so chi abbia de facto stabilito il prezzo del preservativo, ma ho comunque avuto piacere nel leggere un articolo che a volte fa ricorso a espressioni fiabesche: "Ora voi direte, cosa c’azzecca l’aliquota applicata ai preservativi con la Chiesa e la nazione? C’entra, e vi spiego perché", altre a espressioni da Programmi tv americani: "Sono certa che in pochi - forse nessuno – si siano mai domandati: “Quale i.v.a. è applicata al costo dei preservativi venduti in Farmacia?"



    tutte tecniche narrative raccomandabili per un giornalista. Come lei poi. Ma la goduria maggiore è rappresentata dalla botta d’umorismo finale. Perchè, si sa, i giornalisti devono anche essere comici. Tragicamente comici. 
  • Di Sandro kensan (---.---.---.147) 27 agosto 2011 21:40
    Sandro kensan

    * richiamo costante (4 volte su 4 commenti) * fatta e finita * si è spesa molto in precisazioni * è bene che nessuno * saprà benissimo * espressioni fiabesche * tecniche narrative * Come lei poi * goduria maggiore * botta d’umorismo finale * si sa * Tragicamente comici

    Certo che lei (xxx.190) è veramente antipatico

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 28 agosto 2011 10:16
    Emilia Urso Anfuso

    Ma no Sandro, perchè "antipatico"?

    A me lo sconosciuto signore ha divertito. Molto. smiley

    Buona giornata

    EAU

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 28 agosto 2011 10:17
    Emilia Urso Anfuso

    ...Peraltro, lo ringrazio per l’acuta attenzione che ha posto a questo mio articolo, contando addirittura le parole.

    Assicuro che non è cosa da poco. Specialmente da che si fa Informazione sul web

    Ri-ri cordiali saluti

    EAU

  • Di pv21 (---.---.---.97) 28 agosto 2011 12:53

    Per completare l’indagine si dovrebbe accertare se l’IVA al 20% è applicata anche su pillola, spirale, unguenti e tutti gli altri "ammennicoli" destinati allo stesso scopo.
    Sarebbe drammatico soprire che ci sono state delle "dimenticanze".
    Riservato ai soggetti affetti da PESCITUDINE sempre sensibili alla fascinazione mediatica ... 

  • Di paolo (---.---.---.169) 28 agosto 2011 20:44

    A parte il "sussiegoso " di Cappelli che meriterebbe un commento a parte , sentirsi accusare di paura e di insicurezza o dare dello struzzo da un cattolico è veramente il colmo .Me lo avesse detto un razionale passi , ma detta da uno che della paura (del diavolo) ne ha fatto un dogma lo trovo non solo inaccettabile ma addirittura ridicolo .E capisco anche l’argomentare che tende a distogliere l’attenzione dai temi spinosi che lo coinvolgono , essendo cattolico , a tutt’altro . Non che il tutt’altro non esista , lo vedo eccome ,ma c’è anche quel macigno fatto di privilegi ingiustificati che in un paese laico e civile non dovrebbe esistere e che si chiama Chiesa cattolica . 


    Riguardo all’osservazione se ci sia o meno la prova provata che l’aliquota iva sia scaturita da una richiesta specifica della Curia Romana , come al solito ci soccorre la estrema sinteticità e praticità degli argomenti di PV21 .
    La richiesta esplicita , caro amico xxx.190, sta nel fatto in se, nel senso che ,guarda caso , nessun governo della repubblica ,e tanto meno il presente ,se l’è sentita di deliberare su una faccenda che non piace a sua Santità . Anche non decidere è una decisione , e siccome l’anatema papale è forte e chiaro guai a chi si permette . Questo dimostra tutti i limiti di ciò che succede a vivere in uno stato confessionale . 
  • Di (---.---.---.107) 29 agosto 2011 09:30

    Grazie Paolo: mai commento fu così esaustivo ed arricchente

    EAU

  • Di (---.---.---.186) 29 agosto 2011 13:08

    Addirittura più esaustivo dell’articolo stesso




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