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Inter, l’equilibrio precario

L’Inter presenta 29 campioni, è questa l’affermazione ampiamente diffusa. Un’analisi dettagliata sugli uomini di Mourinho evidenzia però alcune mancanze, tattiche e tecniche, che proprio in questa sessione di calciomercato potrebbero essere coperte. Un pronostico? Rimarrà tutto come prima.

Dietro il recente e repentino crollo degli uomini di Mourinho si nasconde, o meglio non riesce più a celarsi, quello che rappresenta il più grande difetto e limite dei neroazzurri: l’assoluta mancanza di centrocampisti di qualità.

 
Quando sei in forma fisica perfetta, quando la squadra gira, quando bene o male la palla entra nella rete avversaria, molti difetti sono nascosti, soprattutto in campionato, ove gli avversari non sempre risultano ostici.
 
Ma quando il campo è zuppo di pioggia, pesante, quando il richiamo di preparazione invernale appesantisce le gambe, quando gli avversari sono in giornata sì, ebbene, o corri anche tu, oppure senza gente di qualità fai molta fatica, e ti rifugi nelle classiche palle lunghe.
 
Questo succede all’Inter, da ormai diversi anni, ed è avvenuto anche durante l’epoca Mancini (basti pensare a Burdisso schierato terzino sinistro contro il Liverpool).
 
Analizzando le altre grandi d’Europa, si nota subito lo scarto tecnico.
 
L’Inter ha una grandissima difesa, poche al mondo a quest’altezza. Samuel è indiscutibile, Maicon devastante, Chivu e Maxwell ottimi terzini sinistri. Materazzi, risente dell’età avendo perso smalto, ma con la sua grinta può benissimo far parte di questa squadra. Cordoba è probabilmente sopravvalutato, ma copre le sue pecche tattiche (soprattutto quando sbaglia le diagonali o entra con eccessiva irruenza) grazie a un’incredibile velocità. Burdisso, invece, non è da Inter, anche se inevitabile sovviene una domanda: perché ogni allenatore neroazzurro lo ha fatto giocare?
 
L’attacco, a parte Ibrahimovic che non si discute, manca di una vera prima punta. Adriano è ancora alle prese con i suoi problemi. Crespo, unico al mondo per movimenti e intelligenza tattica (Milito gli si avvicina), purtroppo ha perso negli ultimi due anni molta velocità e agilità, a causa del sopravanzare dell’età. Cruz è un buon giocatore, ma non è da undici titolare. Le due grandi incognite sono: 1) il ruolo di Ibra, che meriterebbe di giocare non da prima punta, stante il poco fiuto finalizzativo; 2) Balotelli, una grande prima punta, soprattutto come freddezza e senso del goal, ma che a sentire Mourinho si impegna poco in allenamento, e quando viene utilizzato occupa posizioni laterali e non centrali.
 
I veri problemi, però, iniziano a centrocampo, dove sono maggiori le pecche rispetto ai pregi. Vieira è sempre infortunato. Jimenez, probabilmente, non giocherebbe titolare nella Roma, nella Lazio, sicuramente non in Juve e Milan. Dacourt è ai margini della rosa. Dove sono i centrocampisti tecnici? Gli unici due a cui poter attribuire questa caratteristica sono Stankovic e Cambiasso. Il primo discontinuo, il secondo che gioca registra arretrato. Rimane Muntari, un buon giocatore, che sta maturando tatticamente e sotto il profilo dell’impulsività agonistica. E, poi, il capitano Zanetti, che non ha mai brillato quanto a palleggio, tecnica e visione del gioco, essendo più che altro un contenitore, tutto grinta e potenza. Da ultimi, Mancini e Quaresma, persi in una strana involuzione.
 
Poca cosa per chi punta alla Champions. Poca qualità per chi pensa di poter fronteggiare i centrocampi di Barcellona, Chelsea e Liverpool.
 
L’Inter dovrebbe agire sul mercato, con decisione e velocità.
 
In uscita: Jimenez, Dacourt, Burdisso, Crespo.
In entrata: una punta (Benzema ideale, spostando Ibra alle sue spalle ad agire da seconda punta), e due centrocampisti centrali di qualità, i quali oltre a innalzare il tasso tecnico di una squadra che proprio a centrocampo ne è deficitaria, potrebbero garantire un maggior possesso palla nelle c.d. giornate storte (vedi Atalanta-Inter 3-1).

Commenti all'articolo

  • Di corsaro (---.---.---.63) 19 gennaio 2009 18:40

    è incredibile ...giocatori costati miliardi stipendiati a miliardi osannati e incedibili
    improvvisamente sono scarsi.Fino a poco tempo era l’ingiustizia (juve) la causa dei mali.
    Oggi si scopre che non basta spendere molto per fare una buona squadra.
    moratti "mille mai più mille "
    Se non ci riesce Mourinho possono iscriversi al campionato di Cipro.
    E poi l’Atalanta li ha ridicolizzati perchè in giornata sì ma anche perchè c’è un progetto di gioco.

  • Di Paolino (---.---.---.234) 19 gennaio 2009 22:50

    Quando si dice che i giocatori di centrocampo probabilmente non giocherebbero titolari nella Roma o nella Lazio, ma sicuramente non giocherebbero nella Juve o nel MIlan vorrei ricordare che l’analisi non è assolutamente corretta, in quanto i centrocampo di Roma e Milan sono sicuramente superiori a quelli di Juve e Lazio, anzi, probabilmente quello della Roma con i suoi De Rossi - Pizarro - Aquilani - Taddei - Perrotta - Brighi (con l’opzione Baptista che nasce come centrocampista centrale) è il più forte e completo del campionato tra riserve e titolari.
    L’analisi è quindi secondo il mio modesto parere piuttosto superficiale e poco documentata, credo che qualsiasi addetto ai lavori suffragherebbe le mie tesi.
    Grazie e cordiali saluti

    • Di l’analista (---.---.---.178) 20 gennaio 2009 00:26
      l'analista

      Hai assolutamente ragione. Il refuso è figlio di un mero errore di battitura. Volevo mettere Juve e Lazio da una parte, e Milan e Roma dall’altra.

      Del resto era facilmente intuibile, non essendo il centrocampo della Juve paragonabile a quello della Roma.

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