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Inter e scudetto: le dichiarazioni del Procuratore Federale Palazzi capolavoro di cerchiobbotismo

Il Procuratore Federale Palazzi e la giustizia

L’intervento del procuratore federale Palazzi è un capolavoro del politicamente corretto, di cerchiobottismo (ovvero la specialità di saper dare un colpo al cerchio ed uno alla botte) e di ipocrisia.

Infatti il 1 aprile 2010 apre un fascicolo d’indagine sull’Inter, poi dopo 15 mesi d’indagine lascia scattare la prescrizione (1 luglio 2011) e tre giorni dopo il 4 luglio 2011 presenta la sua relazione di conclusione dell’indagine, lanciandosi in una filippica contro l’Inter, a suo dire, colpevole di violazione sia dell’art.1 (violazione della lealtà sportiva) sia dell’art. 6 (illecito sportivo).

E perché l’illustrissimo Palazzi ha fatto scattare la prescrizione a suo dire inevitabile, "nonostante la celerità dell’ufficio che si è attivato il 1° aprile 2010"? Bastava anticipare di qualche giorno la chiusura delle indagini. D’altronde tutta la vicenda sportiva di Calciopoli si concluse in tre mesi. Per rinviare l’Inter a giudizio non ne sono bastati quindici.

Con il rinvio a giudizio ci sarebbero stati un processo e una sentenza e si sarebbe posto fine una volta per tutte a questa ridicola telenovela del così fan tutti.

Invece il Palazzi accusa l’Inter di slealtà sportiva ed illecito, con grande nettezza di giudizio, ma poi aggiunge che quella è la sua tesi e che per i giudici quei fatti avrebbero potuto essere irrilevanti. Formidabile!

La nostra impressione è che il procuratore federale, costretto a dover prendere in esame la posizione dell’Inter dalle ripetute istanze della Juventus, abbia prodotto un capolavoro di equilibrismo politico.

Ha accusato l’Inter dopo l’intervenuta prescrizione, quindi senza causar conseguenze se non polemiche; e nello stesso tempo ha dato soddisfazione alla Juve, ma senza risultati pratici. Scontentando tutti, nel tentativo, ahimé vano, di dimostrare di essere al di sopra delle parti.

E scaricando il barile sulle spalle del Consiglio federale che dovrebbe prendersi la responsabilità di decidere se revocare lo scudetto assegnato all’Inter a tavolino. Figurarsi.

Un bel pateracchio. Un altro esempio di giustizia all’italiana.

Diceva il compianto grande giurista Vezio Crisafulli che l’Italia è la culla del diritto, ma che il diritto in quella culla si fa tante di quelle dormite.

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