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Inter-Lazio 2-1. Nerazzurri brutti e vincenti

Non è stata una bella partita e la Lazio avrebbe probabilmente meritato di pareggiare. Troppo timidi i nerazzurri, troppi errori in fase d’impostazione e di possesso palla. Colpa anche di un terreno di gioco vergognoso. Com’è possibile che Inter e Milan siano costrette a giocare in un campo in cui riuscire a mantenere l’equilibrio è un’impresa?

Alla fine i tre punti sono arrivati. La sola cosa da salvare, come ha ammesso con onestà Ranieri. Ma rispetto al derby è stato fatto un passo indietro. Partita con il solito 4-4-2, l’Inter ha faticato a tenere il ritmo della Lazio, volitiva e pericolosa sin dai primi minuti. Non era neanche passato un quarto d’ora e il palo aveva già salvato Julio Cesar sulla conclusione di Rocchi. Grave, nell’occasione, l’errore di Lucio, al di sotto del suo standard nella prima frazione di gioco. Neanche al 30’, quando lo stesso attaccante laziale ha portato in vantaggio i biancocelesti incrociando l’assist perfetto di Ledesma, il difensore brasiliano è sembrato esente da colpe. Tra i meno in partita, insieme a Chivu e Alvarez, quest’ultimo a tratti irritante e a rischio fischi. L’unico sprazzo è stato però decisivo, allo scadere, quando ha chiuso il triangolo con Milito, tornato il solito cecchino dentro l’area di rigore. Diagonale di sinistro vincente e squadre negli spogliatoi sul risultato di parità.

Nell’intervallo, l’allenatore nerazzurro ha cambiato uomini e modulo, passando al 4-3-1-2: Sneijder, subentrato ad Alvarez, dietro le punte; Nagatomo retrocesso sulla linea di difesa e il nuovo entrato Obi (out Chivu) a centrocampo. Il centrocampista olandese ha dato vivacità e velocità al gioco dei nerazzurri, che sono passati in vantaggio con il pallonetto di Pazzini, in posizione di fuorigioco per una manciata di centimetri. Difficilissimo da rilevare, a dire il vero. A parte un tiro di Klose bloccato a terra da Julio Cesar, la supremazia territoriale dei biancocelesti non si è concretizzata. E ingiuste sono le recriminazioni per un eventuale torto arbitrale. Il fallo di mano in area di Lucio è stato preceduto da un’evidente spinta al difensore. Reja ha anche tentato il tutto per tutto rischiando il 4-3-3 (dopo che nell’intervallo aveva sostituito Hernanes con Matuzalem ed era già passato dal 4-3-1-2 ad un abbottonato 4-4-2) e gettando nella mischia Cissè, che ha però confermato il suo infelice periodo di forma. 

L’Inter ha così inanellato il settimo successo consecutivo in campionato, ha scavalcato proprio i laziali in classifica e ora può mettere nel mirino l’Udinese, distante tre punti e assiepata al terzo posto. Il rientro di Sneijder e la confermata vena realizzativa di Milito, in rete per la quarta partita consecutiva, sono segnali incoraggianti. Ma per puntare in alto servono fluidità nella manovra e padronanza del campo, entrambe latitanti contro la Lazio.

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