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Integrazione alunni stranieri: il corso di formazione gratuito per docenti e personale scolastico

Un percorso di aggiornamento gratuito di 25 ore per docenti di ogni ordine e grado con l’obiettivo di rafforzare le competenze interculturali degli operatori delle scuole campane, questa l’iniziativa promossa da Cidis Onlus, in collaborazione con Traparentesi Onlus, nell’ambito del progetto IMPACT, finanziato dal Fondo Asilo e Migrazione.

Il contesto italiano ci racconta di una scuola sempre più multietnica frequentata da studenti con esigenze educative e didattiche sempre nuove, per questo è necessario che la scuola sia pronta ad affrontare i nuovi stimoli culturali che arrivano dalla società reale. Da questi presupposti nasce il corso di formazione “Strumenti e strategie per l’integrazione scolastica dell’alunno straniero” con cui Cidis Onlus vuole offrire, aidocenti e a chi opera nella scuola, un’occasione per co-progettare nuove pratiche per l’apprendimento e, contemporaneamente, condividere le conoscenze funzionali ad attivare i processi di inclusione.

 

Il corso prevede 5 incontri di 3 ore ciascuno, organizzati in modalità FAD attraverso la piattaforma Zoom, oltre a 10 ore destinate allo studio individuale. A fine corso sarà consegnato un certificato di partecipazione utile al riconoscimento dei crediti formativi in base a quanto previsto dal Piano Nazionale di Formazione docenti. Tutte le informazioni sul programma e sulle modalità di iscrizione sono disponibili in fondo all’articolo.

 

Per saperne di più sul corso e sulle modalità di partecipazione, Stranieriincampania ha intervistato Giordana Curati, responsabile in Campania dell’Area Scuola di Cidis Onlus.

 

Benvenuta Giordana, puoi raccontarci come nasce l’idea del corso?

Cidis Onlus è accreditato al MIUR come ente di formazione e ne ha già organizzati tanti di questi corsi, ne organizziamo ciclicamente aggiornando i programmi. Questo perché stando sul campo, operativamente nelle scuole, e stando a contatto sia con i docenti che con gli utenti immigrati, ci rendiamo conto che c’è sempre l’esigenza di scambiare delle prassi e di definire e sistematizzare delle conoscenze che si hanno sul piano pratico e formale, ma non sono organizzate. Nel senso che non c’è un quadro organico per quanto riguarda l’attuazione delle procedure. Infatti, uno dei nostri obiettivi è proprio quello di dare un’organicità a tutte le conoscenze e le prassi positive per l’inserimento dei minori stranieri nella scuola. La scuola italiana sta diventando sempre più multiculturale, lo è da tanti anni e lo sarà sempre di più, questo è un elemento di enorme e potenziale ricchezza, ma rappresenta una sfida perché necessita di pratiche ad hoc per tutte le specificità che caratterizzano l’utenza immigrata.

In una scuola sempre più multiculturale, da dove partire per avviare pratiche efficaci per l’inclusione?

In questo grande processo di multiculturalizzazione della scuola italiana abbiamo una varietà di giovani, di età diverse, con situazioni familiari differenti con cui occorre fare i conti;per questo abbiamo introdotto un modulo innovativo sulla genitorialità e quindi sui legami familiari. Questo perché non bisogna mai pensare agli stranieri, in particolare, ma in generale ai ragazzi, come entità isolate. Sono sempre parte di un sistema, di un’organizzazione familiare, di una comunità. Partire da questo è fondamentale per capire meglio come intervenire in determinate situazioni. Un altro modulo molto importante è quello sull’approccio pedagogico, che attinge dall’antropologia oltre che dalla pedagogia interculturale, ed è fondamentale per dare una cornice valoriale e di senso alle azioni concrete. Dunque non teorizzare e basta, ma capire i contesti per trovare le direzioni migliori. L’obiettivo è sempre l’inclusione dell’alunno e il suo successo scolastico, perché non basta includere ma bisogna anche fare in modo che un ragazzo straniero abbia le stesse possibilità di successo degli altri.

Anche l’apprendimento della lingua gioca un ruolo fondamentale nei processi di inclusione…

Sì, ed infatti un altro elemento fondamentale è rappresentato dai moduli dedicati alla didattizzazione dell’italiano L2, cioè come agire in una classe con queste esigenze. Capita spesso che gli insegnanti siano disperati perché non sanno come intervenire all’interno di una classe. Prima di tutto è necessario capire che non può esserci didattica senza educazione, o meglio senza un’azione educativa. Quindi è importantissimo valorizzare la lingua di origine, considerandola una ricchezza della classe, e muoversi verso il miglioramento della lingua italiana, sempre però valorizzando il patrimonio linguistico dei ragazzi e delle loro famiglie. Questi due moduli che abbiamo dedicato alla didattica dell’italiano L2 sono innovativi perché offrono un quadro di strumenti, di procedure, di prassi scolastiche anche nuove, per esempio c’è una parte dedicata alle tecnologie applicabili alla didattica dell’italiano L2. Poi ci sono i moduli sulla gestione, che spiegano come si fa a bilanciare l’apprendimento dell’italiano sia comunicativo che scolastico. Quello che secondo me rappresenta un limite è che spesso ci si accontenta della lingua della comunicazione, quando invece è importante che i ragazzi non italofoni, apprendano anche la lingua disciplinare dello studio. Sicuramente servirebbe una facilitazione linguistica dei testi scolastici per le varie materie per rendere la lingua più fluida e meno tecnicistica, facilitazione che gioverebbe certamente tutto il gruppo classe, italiani e stranieri.

Cosa è cambiato dopo l’emergenza sanitaria?

L’esperienza del Covid ha dato ulteriore evidenza, per tutti quelli che lavorano a scuola e con le scuole, al divario socio-culturale tra alunni italiani e alunni stranieri: il diritto all’istruzione è stato davvero messo a repentaglio per tutti, ma gli strati della popolazione meno ‘attrezzati’ in termini di comprensione, decodifica, accesso e raggiungibilità di risposte e risorse, hanno sofferto molto di più. Molte famiglie straniere si sono sentite smarrite, disorientate e hanno rinunciato al percorso scolastico. Comprendere come erano organizzate le lezioni, come funzionavano le piattaforme, come richiedere gli strumenti tecnici, è stato già difficile per le famiglie italiane figuriamoci per quelle straniere che hanno dovuto orientarsi nella giungla burocratica della nostra (dis) organizzazione, senza condividerne codici linguistici e culturali. Infatti nel primo modulo spiegheremo il panorama del fenomeno migratorio nelle nostre province con una parte dedicata alle disuguaglianze proprio per poterle fronteggiare nel momento in cui rischiano di amplificarsi.

Cosa vuol dire accrescere le competenze interculturali?

Accrescere le competenze interculturali vuol dire comprendere sempre meglio come funziona il processo di riconoscimento reciproco e di comunicazione nell’incontro con l’altro; nella scuola significa innescare percorsi di integrazione proficui che valorizzando le differenze e le specificità di ognuno, assicurino agli alunni stranieri e italiani, elevate opportunità formative e di socializzazione. E’ fondamentale capire che la prospettiva interculturale avvantaggia tutti, non solo una parte o una categoria.

A chi è diretto il percorso e perché è importante partecipare?

Sicuramente è diretto ai docenti, non necessariamente di ruolo, ma si allarga anche a tutti gli operatori della scuola e gli operatori sociali che comunque hanno a che fare con il sistema scolastico. In tutto sono 5 incontri online di 3 ore, che alterneranno momenti più seminariali ad attività d’aula e interattive, perché vogliamo che i docenti ci portino la loro esperienza, le loro idee, che manifestino i loro dubbi, perché anche questi fanno parte del percorso. E’ importante partecipare per co-costruire conoscenza e per poter diffondere queste conoscenze ciascuno all’interno del proprio istituto. Sappiamo i docenti in questo momento sono bombardati da corsi e webinar, ma speriamo che ogni scuola decida di far partecipare dei docenti in forma di delegati, per poter poi contribuire ad orientare il corpo docenti alla realizzazione di buone prassi.

 

Stranieriincampania ringrazia Giordana Curati e invita a iscriversi al corso attraverso il Google Form disponibile a questo link. Tutti gli incontri si terranno dalle ore 15:00 alle ore 18:00, il termine per l’iscrizione e il calendario variano a seconda della provincia di appartenenza:

 

NAPOLI

Termine iscrizione: 21 ottobre

Calendario 28 ottobre, 4, 11, 18 e 25 novembre

CASERTA

Termine iscrizione: 23 ottobre

Calendario: 30 ottobre; 6, 13, 20 e 27 novembre

AVELLINO

Termine iscrizione: 26 ottobre

Calendario: 2, 9, 16, 23, 30 novembre

SALERNO

Termine iscrizione: 4 novembre

Calendario: 11, 18, 25 novembre, 2 e 9 dicembre

BENEVENTO

Termine iscrizione: 5 novembre

Calendario: 12, 16, 19, 23 e 26 novembre

 

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