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In Libia gridano: "a morte Berlusconi"

Era inevitabile, nelle manifestazioni a Bengasi la folla canta "Morte a Gheddafi" insieme a "Morte a Berlusconi", si sono sentiti anche slogan contro l'Italia.

Proprio un grande statista che rimarrà nella memoria dei popoli, la vanità di Berlusconi può dirsi soddisfatta.

Si è fatto un gran parlare degli interessi italiani in Libia, dicendo che l'atteggiamento diplomatico dell'Italia giustificava la collusione con il regime a loro difesa. L'evoluzione degli eventi dimostra che anche questa pietosa scusa è del tutto infondata, così com'era infondata nei confronti di Egitto e Tunisia.

Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dittatori in disgrazia e manifestando loro amicizia e stima anche quando già sono fuggiti con infamia dal loro paese. Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dei folli che mandano gli aerei a bombardare le manifestazioni, ancora meno quando sono perdenti.


Abbiamo già avuto modo di misurare la durezza dei rapporti con il nuovo esecutivo della Tunisia, ma non è stato un monito sufficiente.

È evidente che gli interessi italiani in Nordafrica sono minacciati e non protetti dall'irresponsabile azione del governo e dalle dichiarazioni criminali di Frattini nelle ultime settimane.

Bonus round: Nel video, da 1:54, la dimostrazione di fiducia in Gheddafi di un supporter berlusconiano, che trascende evidentemente la difesa degli interessi italiani


 

Bonus round 2: Una fotogallery dalla Libia davvero pregevole

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.230) 22 febbraio 2011 15:26

    Nel Bananistan di teleincutiti si può, al massimo, "manifestare disappunto" per il massacro dell’amico dittatore.

    Il lavaggio del cervello è tale per cui non è nemmeno più pensabile il tirannicidio (categoria politica da Aristotele a Schmitt). La verità è che l’italia e’ un paese di merda (Luttazzi dixit, cos’ se mi censurate, come spesso in questo sito,censurate anche lui).

    Morte a berlusconi e ai suoi manutengoli e puttane.

    W LA RIVOLUZIONE DEL MAGHREB.

  • Di poetto (---.---.---.32) 22 febbraio 2011 16:46

     La Libia è un paese importante per l’Italia, è giusto avere delle relazioni il più amichevoli possibile, solo che il comportamento di Berlusconi, il modo in cui lui si è relazionato con Gheddafi, ha dell’imbarazzante.

    Far montare una specie di circo al centro di Roma, il saluto di Berlusconi decisamente oltre le righe, l’incontro con le 200 ragazze eccetera, eccetera, insomma una vera e propria figuraccia mondiale che poteva, e doveva, essere evitata.

    Il politico dovrebbe farlo chi ha competenze e conoscenze e non chi si improvvisa tale.


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.230) 22 febbraio 2011 15:26

    Nel Bananistan di teleincutiti si può, al massimo, "manifestare disappunto" per il massacro dell’amico dittatore.

    Il lavaggio del cervello è tale per cui non è nemmeno più pensabile il tirannicidio (categoria politica da Aristotele a Schmitt). La verità è che l’italia e’ un paese di merda (Luttazzi dixit, cos’ se mi censurate, come spesso in questo sito,censurate anche lui).

    Morte a berlusconi e ai suoi manutengoli e puttane.

    W LA RIVOLUZIONE DEL MAGHREB.

  • Di katrina (---.---.---.168) 22 febbraio 2011 15:50
    katrina

    Il commento ferino, asciutto, di un esasperato vero. Impressiona per lucidità e durezza . Piacerebbe sapere chi sei.

  • Di poetto (---.---.---.32) 22 febbraio 2011 16:46

     La Libia è un paese importante per l’Italia, è giusto avere delle relazioni il più amichevoli possibile, solo che il comportamento di Berlusconi, il modo in cui lui si è relazionato con Gheddafi, ha dell’imbarazzante.

    Far montare una specie di circo al centro di Roma, il saluto di Berlusconi decisamente oltre le righe, l’incontro con le 200 ragazze eccetera, eccetera, insomma una vera e propria figuraccia mondiale che poteva, e doveva, essere evitata.

    Il politico dovrebbe farlo chi ha competenze e conoscenze e non chi si improvvisa tale.


    • Di (---.---.---.18) 20 aprile 2011 17:06

      Non posso che essere d’accordo con te, io non sono tra le persone che reputa Berlusconi il male assoluto dell’Italia (nel senso che non appena sparirà dalle scene, non è che miracolosamente il nostro debito pubblico sparirà o il resto della classe politica diverrà onesta), ma i suoi incredibili conflitti d’interessi e le figuracce collezionate in una miriade di occasioni lo rendono impresentabile come capo di Governo.

      Vediamo un po’ come va a finire se cade il governo...

      Sara Capozzi | Viceamministratrice di preventivi assicurazione auto e assicurazione moto

  • Di antocassini (---.---.---.161) 23 febbraio 2011 18:11

    Non vorrei fare dell ironia, ma i servizi segreti dove erano ? tutto questo non credo possa succedere dalla sera alla mattina, qualcosa covava o no? il dittatore sta facendo una strage , senza che nessuno interviene.

    Antonello Cassini
    Web Developer - preventivi assicurazione auto

  • Di pv21 (---.---.---.4) 23 febbraio 2011 19:52

    Parole dal passato >

    "Non ho mai smarrito lo spirito del ’94". (Se non vado in politica mi mandano in galera e mi fanno fallire)
    “Non ho mai tradito il mandato degli elettori”. (Contratto 2001: no ricandidatura se non ridotte le tasse, dimezzata la disoccupazione ..)
    “Non ho sabotato il (mio) governo”. (Ovvio)
    “Non ho usato la mia veste istituzionale ..” (Caso Ruby: rinvio a giudizio)

    Il tempo è galantuomo. Non cancella le Voci dentro l’eclissi di uomini esempio di coerenza, rigore ed impegno civile …

  • Di (---.---.---.9) 27 febbraio 2011 16:00

    I Libici hanno proprio ragione, e sono molto piu’ democraticamente avanzati degli italiani, inoltre, loro vanno avanti e gli italiani indietro.
    Proprio per impedire questo progresso civile, il Berl Caimano stava progettando una rete televisiva : l’Italia berlusconiana esporta il rincoglionimento delle masse, trasformando i cittadini in televisionari e consumatori, cioe’ in sudditi perfetti.

    Geristeve

  • Di pv21 (---.---.---.42) 27 febbraio 2011 19:16

    Principio guida >
    "L’uomo – ripete Berlusconi - viene prima della società e la società prima dello Stato”.

    Niente da eccepire salvo che dimentica (?) di esplicitare la sua personale “chiave” interpretativa. Ovverosia: “Vale la legge del più forte”.
    Gli interessi-regole del più forte vengono prima del gruppo (società) e quelli del gruppo più forte vengono prima dell’intera popolazione (stato).

    Serve però una Legge “porcellum” ed una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi, interessi e immunità …

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