Ancora oggi, a distanza di di qualche giorno dalla manifestazione di giorno 14 luglio, non ha trovato soluzione la vertenza che riguarda gli impiegati italiani delle basi USA in Italia, i quali attendono con trepidazione le risposte promesse dai nostri e, quindi, anche loro governanti.
Tredici bus pieni di lavoratori provenienti da tutte le basi USA in Italia - Napoli, Sigonella (CT), Aviano, Molin (VI), Camp Darby (LI) - erano giunti a Roma e con al seguito molti altri lavoratori giunti nella capitale con aereo o macchine, in tutto circa 1000, per partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati UilTucs e FisascatCisl (purtroppo resta ancora l’assurdo veto ad iscriversi ad altre sigle sindacali).
La manifestazione, con sit-in davanti Montecitorio e con la presenza di una piccola delegazione di lavoratori davanti l’ambasciata statunitense, seguiva gli scioperi delle scorse settimane proclamati dalle due sigle sindacali dopo l’annuncio di 91 licenziamenti nelle basi di Sigonella e Napoli e la ferma volontà da parte del comando americano che resta fermo nel procedere con i licenziamenti, rifiutando, peraltro, ogni proposta sindacale.
I rappresentanti dei lavoratori contestano sia nel metodo che nel merito gli annunciati licenziamenti e denunciano il mancato rispetto degli accordi internazionali (SOFA) da parte della Marina Americana che continua ad utilizzare personale statunitense dove gli accordi prevedono, invece, l’utilizzo di personale italiano. Inoltre, viene chiesto alle forze armate americane anche l’opzione di ricollocamento interno, il congelamento delle assunzioni, la mobilità ed incentivi all’esodo volontario.
Al Governo italiano si chiede, invece, la possibilità di prevedere con la prossima Legge Finanziaria alcuni trasferimenti nella Pubblica Amministrazione, come previsto per legge (L. N°98 del 1971 e successive modifiche).
Alla fine della giornata i rappresentanti sindacali e alcuni lavoratori venivano ricevuti da Claudio Gorelli, capo di Gabinetto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il quale ha dato la disponibilità da parte del Governo a considerare le richieste dei manifestanti. Serve ancora un incontro con il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ma il dialogo sembra essere avviato.
Intanto, mentre i lavoratori protestano davanti Montecitorio, Giuseppe Berretta, parlamentare del Partito Democratico presentava un’interrogazione urgente per chiedere al Governo spiegazioni sui licenziamenti dei civili italiani e la verifica delle violazioni degli accordi internazionali.
Da denunciare, in ogni caso, come ancora una volta dei lavoratori italiani siano stati costretti a scioperare, con i relativi disagi economici, per tentare di aver riconosciuti i loro diritti.
I commenti più votati
Di (---.---.---.53)24 luglio 2010 21:32
Dobbiamo difendere i posti di lavoro nel Sud, già sono pochi, pochi gli investimenti e tante le disparità tra Nord e Sud. Siamo lavoratori onesti, paghiamo le tasse ma dallo Stato riceviamo sempre meno di quello che hanno i lavoratori del Nord, in termini di servizi e opportunità di tutti i generi (dallo svago, alla scuola, agli Ospedali, alle strade etc). Ma l’uguaglianza dov’è?
Naturalmente abiterai al nord ed essendo "sazio" non puoi credere al "digiuno". Comunque spero che l’Italia si riprenda presto, che il popolo del Sud prenda coscienza della necessità di interessarsi attivamente alla Politica in modo da far rendere possibile presto quel cambiamento radicale che serve per far decollare il Sud. Qui paghiamo le tasse come al Nord ma senza benefici. Tuttoè uno sfacelo e non si progredisce, popolo del Sud, sveglia!!!
La Fiat in Serbia. Le basi USA in Polonia, Ungheria e Turchia.
L’Italia è il solo paese al Mondo dove si è votato un referendum per mantene o no i posti di lavoro. Davvero strano Paese; più che strano: idiota direi.
Dobbiamo difendere i posti di lavoro nel Sud, già sono pochi, pochi gli investimenti e tante le disparità tra Nord e Sud. Siamo lavoratori onesti, paghiamo le tasse ma dallo Stato riceviamo sempre meno di quello che hanno i lavoratori del Nord, in termini di servizi e opportunità di tutti i generi (dallo svago, alla scuola, agli Ospedali, alle strade etc). Ma l’uguaglianza dov’è?
Dobbiamo difendere i posti di lavoro nel Sud, già sono pochi, pochi gli investimenti e tante le disparità tra Nord e Sud. Siamo lavoratori onesti, paghiamo le tasse ma dallo Stato riceviamo sempre meno di quello che hanno i lavoratori del Nord, in termini di servizi e opportunità di tutti i generi (dallo svago, alla scuola, agli Ospedali, alle strade etc). Ma l’uguaglianza dov’è?
Sogno o sono desto?
Come si fa a scrivere tante corbellerie in poche parole?
Naturalmente abiterai al nord ed essendo "sazio" non puoi credere al "digiuno". Comunque spero che l’Italia si riprenda presto, che il popolo del Sud prenda coscienza della necessità di interessarsi attivamente alla Politica in modo da far rendere possibile presto quel cambiamento radicale che serve per far decollare il Sud. Qui paghiamo le tasse come al Nord ma senza benefici. Tuttoè uno sfacelo e non si progredisce, popolo del Sud, sveglia!!!
invece di chiederti se sogni o sei desto, dovresti domandarti perché un migliaio di lavoratori provenienti da tutta Italia (Nord, Centro e Sud) abbiano deciso di scendere in piazza e scioperare (con i relativi disagi economici che questo comporta) per difendere dei diritti e non dei privilegi, come qualcuno vorrebbe far credere. Tali diritti sono sanciti da un regolare contratto di lavoro e da precisi accordi internazionali (vedi SOFA). Non é quindi una difesa a priori del posto di lavoro e non si chiede nemmeno un referendum. Penso, altrimenti, che sia la rabbia di lavoratori di uno "strano" Paese che permette agli USA , Governo alleato si, ma pur sempre ospite, di decidere arbitrariamente del destino lavorativo dei suoi cittadini nonostante questo sia contrario a tutte le regole del gioco. E a proposito di regole, scusa se te lo ricordo, sarebbe buona regola rispettare tutte le opinioni altrui e in caso argomentarle, piuttosto che additarle semplicisticamente come corbellerie.
Ma sempre in questo "strano" Paese dove gli altri sono i nemici da distruggere é forse una corbelleria sperare in un dialogo civile e costruttivo.
italiani usa e getta,usa per pagare le tasse,per andare a votare il partito di ammazza ammazza tutti una razza,poi getta tutti in mezzo a una strada.che ce frega a loro i politici,Mio fratello e un disoccupato cronico,ma ricordiamoci che mio fratello e anche il resto dei disoccupati,secondo voi ,io sento sempre in giro sta storia non può durare,stanno licenziando un mare di gente in tutta Italia e non se ne accorgono che incomincia a diventare una cosa pericolosa,questa gente o prima o poi con qualcosa deve campare e vi lascio immaginare in che futuro ci ritroveremo.ora per non continuare a sparare parole al vento lascio a voi tirare le conclusioni. Vi saluto