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Immigrazione: la Romania prende duecento tunisini arrivati in Italia

La disponibilità, per ora poco più che simbolica, è stata offerta personalmente dal Presidente Traian Basescu a Silvio Berlusconi.

Improvvisamente Mercoledì sera si è rotto il fronte compatto del no” alla proposta italiana di spalmare tra tutti le ventisette nazioni che compongono l’Unione Europea gli immigrati tunisini ed i profughi provenienti dalla Libia, sbarcati nelle scorse settimane a Lampedusa. Il presidente della Romania Traian Basescu ha telefonato al premier italiano Silvio Berlusconi e gli ha comunicato la disponibilità del governo del suo paese ad ospitare duecento immigrati irregolari o, in alternativa, rifugiati protetti dalle Leggi europee sull’Asilo sul territorio romeno. Silvio Berlusconi ha apprezzato molto la proposta ricevuta dal Capo di Stato del paese danubiano in quanto rompe il fronte anti-italiano in materia, espresso solamente due giorni prima al Lussemburgo dai venticinque Ministri degli Interni dell’Unione europea che hanno manifestato netta contrarietà ai permessi temporanei di soggiorno rilasciati agli immigrati dall’Italia, vanamente difesi solamente da Roberto Maroni e dal suo omologo maltese.

Certamente la proposta romena è poco più che simbolica, duecento individui su più di ventimila, ma comunque è sufficiente per far cantare vittoria al governo di Roma giacché d’ora in poi sarà sempre più difficile per i ricchi paesi della vecchia Europa come Francia, Germania od Olanda fare orecchie da mercante nei confronti delle richieste di solidarietà italiche, considerato che la povera Romania, invece, ha risposto all’appello di Roma. “La Romania si sente molto affratellata con l’Italia in un momento di così grande crisi e crediamo che sia nostro dovere morale dimostrare concreta solidarietà a Roma” ha affermato Traian Basescu“. E’ un gesto di profonda amicizia e solidarietà europea. Oggi Bucarest ha insegnato a tutti come si deve fare per stare in Europa” ha sottolineato, in risposta, il premier italiano Silvio Berlusconi. Secondo il governo di Bucarest i duecento tunisini dovrebbero essere alloggiati, già a partire dalla prossima settimana, in strutture pre- esistenti nella regione del Timis, una delle più sviluppate economicamente di tutta l’Europa sud–orientale, il cui capoluogo è Timisoara città chiamata anche “ l’ottavo capoluogo di provincia veneto” a causa della grande presenza di industriali italiani originari del Nord-Est. Molti probabilmente la disponibilità romena potrebbe rimanere solamente sulla carta giacché nel paese danubiano non saranno validi, affermano parecchi giuristi, i permessi temporanei rilasciati in questi giorni ai tunisini da parte del Governo italiano per il semplice motivo che la Romania non fa ancora parte dello Spazio Schengen. Per tale motivo, quindi, molto probabilmente sarà Bucarest a dover rinnovare detti permessi di soggiorno una volta che gli extra- comunitari avranno posto piede sul suo territorio nazionale. La Francia, intanto, ha reagito con stizza alla mossa romena ed Alain Juppè, Ministro degli Esteri di Parigi, già ha dichiarato che, per un po’, per la Romania l’adesione a Schengen rimarrà una chimera.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.224) 16 aprile 2011 19:16

    Tutto sotto controllo >

    Per Calderoli
    diventa obbligatorio e urgente il blocco navale assoluto a difesa delle nostre acque e dei nostri confini”.
    Per Maroni la Tunisia dovrà riprendersi 4-5mila sbarcati a Lampedusa.
    Inoltre i 20mila tunisini arrivati da gennaio, con il nostro permesso temporaneo di soggiorno, devono poter circolare liberamente in area Schengen.
    Altrimenti “è la fine dell’Europa”.

    Da noi resteranno solo i “profughi” scappati dalla Libia.
    Gheddafi ha liberato oltre 15mila migranti subsahariani?
    Non c’è problema.
    Per ora ne sono arrivati meno di 5mila e c’è un piano per dare asilo ad altri 45mila profughi.
    Non si apriranno, dichiara quindi Maroni, altri centri di accoglienza o tendopoli visto che "la fase acuta dell’emergenza umanitaria è conclusa”.
    O forse no?

    Nel paese del Barbiere e il Lupo dopo gli allarmi arrivano soluzioni davvero singolari …

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