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 Home page > Tribuna Libera > Ilva: la trovata dell’uovo di Colombo

Ilva: la trovata dell’uovo di Colombo

Brutta storia quella dell'Ilva di Taranto. Chi l'avrebbe mai detto che una sentenza avrebbe rimesso in discussione un settore strategico fondamentale per la vita di questo Paese? Da quando è iniziata la tirannia finanziaria l'Italia perde sempre più colpi.

Dei contabili che sono stati solo capaci di tartassare la società civile con tasse su tasse, con il debito che aumenta vertiginosamente, chiamati a fare gli interessi di un'Europa la cui capofila è la Germania non avrebbero certamente potuto mettere mano a un piano industriale capace di rilanciare un Paese allo sbando, con il silenzio complice di una stampa lautamente ricompensata per tacere sugli effetti e le cause della crisi, così come sta accadendo in Grecia. Studia che ti ristudia c'era un unico modo per far fuori l'Ilva magari portandola altrove: far leva sul fatto ambientale.

Siamo tutti al corrente che l'Ilva da sempre avvelena un territorio, ma fin'ora, guarda caso, tutti hanno taciuto, a tutti stava bene, a meno che non ci sia chi sollecita a far chiudere la siderurgia nel Bel Paese per spostarla altrove. E a chi può interessare un settore strategico come l'Ilva se non alla Germania? Interessa a "frau Merkel" avere un centro nevralgico per il suo stato e quindi portare benessere per far campare bene i suoi governati a discapito di quelli italiani. E allora se gli idioti che lavorano per obbedire ai tedeschi sono già all'opera, niente di più semplice come strategia comunicativa che appellarsi all'irresponsabilità di una classe politica, che allatta dalle mammelle di una politica ben gonfia di latte chiamando in ballo la magistratura.

Sembra il periodo di tangentopoli, quando Di Pietro istruiva processi su processi contro i tangentisti per far pulizia del marciume, salvo accorgersi oggi che Craxi, allorché parlava di Napolitano e delle tangenti che prendeva il Pds, non aveva torto. A che gioco stiamo giocando? E se è pur vero che la stampa è accondiscendente ai voleri dei luogotenenti nominati per curare gli interessi tedeschi, nessuno si sogni che qui siamo così stupidi da non capire che questo gioco sta diventando pesante e che alla fine ognuno dovrà dire da che parte vuole stare: dalla parte dell'Italia o della Germania?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.109) 16 agosto 2012 10:02

    Il dilemma è mal posto. La domanda e la scelta è da che parte stai? Dalla parte del profitto o del lavoro. A taranto come all’ultima fabbrica o bottega in crisi. La domanda è sempre la stessa. La politica o meglio i politicanti nazionali e locali, sindacalisti e istituzioni la loro scelta l’hanno fatto da tempo.
    E i lavoratori?
    in mezzo fra mistificazioni e false domande.Tra il ricatto fra lavor ed esistenza e ambiente e dignità
    A Taranto come a Pomigliano.

  • Di (---.---.---.161) 16 agosto 2012 10:33

    Da tarantino escludo fermamente qualsiasi strategia tedesca o complottista. Il problema dell’inquinamento dell’ilva qui a taranto lo portiamo avanti da almeno vent’anni. Vent’anni che hanno visto i cittadini sempre vittime di corruzioni, tangenti, sistemi di aggirmaneto delle leggi, o mancanza delle stesse. E’ una lotta tutta nostra, avvenuta nella totale indifferenza del resto della nazione e che finalmente oggi vede il suo momento di svolta. Speriamo.

  • Di (---.---.---.230) 19 agosto 2012 13:06

    Quando mancano le doverose conoscenze di merito anche la rappresentazione "mediatica" punta su complotti e dietrologie.
    Prima di condannare pregasi dotarsi della Legenda di un Delitto ...

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