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Europee: la stampa francese commenta il successo del Front National

Il risultato elettorale in Francia ha colpito molto l’opinione pubblica europea, e un po’ meno quella francese, che già da tempo aveva registrato l’ascesa del Front National e la crisi del Parti Socialiste (le elezioni amministrative dello scorso marzo già registravano il difficile momento del centro-sinistra). Però certo nessuno si aspettava un risultato così clamoroso: FN al 24,95%, contro il 20,79% dell’UMP (il partito di Nicolas Sarkozy) e il 13,98% del PS di François Hollande. Altissimo è il dato dell’astensione: 57%.

La reazione della stampa francese è varia.

A sinistra, Libération dichiara che "la sinistra non è mai stata così debole alle Europee", facendo il punto sulle contromisure politiche che il PS dovrà prendere, citando anche l’appello di François Bayrou (del partito dei moderati di centro) a tutte le forze politiche per moralizzare la vita pubblica e ridurre la frattura creatasi tra elettori e classe politica. Stamattina si riuniscono i ministri all’Eliseo, fa sapere Libé: i francesi aspettano una risposta dal Presidente Hollande Intanto, viene dato spazio alla reazione del Ministro degli Esteri tedesco Franck-Walter Steinmeier (“il risultato in Francia è piuttosto grave”) e alle parole di Manuel Valls, Primo ministro francese: “L’astensione degli elettori socialisti è preoccupante. Bisognerà riorganizzarsi, cominciando con l’abbassare le imposte sul reddito”. Il voto dà conto del sentimento dei francesi rispetto alle politiche nazionali del governo, ma non può non colpire la forza elettorale di un partito che fa della chiusura delle frontiere e dell’euroscetticismo il suo cavallo di battaglia.

Le monde invece titola che la giornata del 25 maggio è ancor più grave di quella del 21 aprile 2002, quando il FN arrivò secondo, costringendo la sinistra a mobilitarsi a favore di Chirac per evitare la vittora al ballottaggio di Le Pen padre. E il motivo è che in quel caso ci fu un’immediata risposta, in particolare dei giovani, che si mobilitarono immediatamente, scendendo in strada: oggi l’elettorato tra i 18 e i 35 anni è stato fagocitato dallo stesso FN, e soprattutto gli elettori di sinistra sono lentamente scivolati in una sorta di abulia.

Facendo il punto sulla crescita vertiginosa del FN, dal 6,3% del 2009 al 25% di oggi, per la prima volta in testa in un risultato nazionale, Le monde osserva che il partito di Marine Le Pen tenterà di costruire all’interno del Parlamento Europeo un fronte euroscettico (anche in Danimarca, Regno Unito e Austria partiti di destra e antieuropeisti hanno ottenuto risultati importanti, superando il 15%). D’altra parte, forte è la crisi del PS, che rispetto alle scorse europee passa dal 16,8 al 14%. Non si risparmia un commento all’UMP, che scavalcato dal FN, è considerato un altro sconfitto di queste elezioni.

Il quotidiano online Rue89 ci va giù duro e dice senza mezzi termini che “la vittoria del Front National è il fallimento della classe politica francese”. Il dato che pesa è senz’altro l’astensione di un elettorato tipicamente schierato a sinistra, un elettorato che il PS non è stato in grado di mobilitare, dando luogo a un risultato “tragico”. La lista dei perdenti vede al primo posto il Partito Socialista (che totalizza un risultato “patetico”) soprattutto l’incompreso e incomprensibile François Hollande. Al secondo posto Le Front de gauche, il partito di sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che avrebbe dovuto seguire l’ascesa di Syriza in Grecia (quello di Tsipras è al momento il primo partito) e invece si attesta al 6,6%. Infine, esce sconfitto dalle elezioni anche l’UMP, che pure alle scorse amministrative era arrivato primo.

Per il quotidiano cattolico La Croix, il dato euroscettico della Francia è significativo anche rispetto agli paesi europei: se è vero che Alba Dorata in Grecia è quasi al 10% e che per la prima volta entrano nel Parlamento Europeo i neonazisti tedeschi, è anche vero che solo in Francia l’estrema destra ottiene così tanti seggi. Inoltre, osserva La Croix, nei Paesi in crisi in cui è più gravoso il peso delle politiche di austerity, come l’Irlanda, il Portogallo o la Spagna, l’estrema destra non ha ottenuto un solo seggio.

Le Figaro legge nel significato del voto il dissenso nei confronti del governo, e riporta le richieste di Marine Le Pen: le dimissioni di Valls (e magari di Hollande) e lo scioglimento dell’Assemblée Nationale. L’accento è posto anche sulla lettura del voto francese da parte della comunità internazionale: Washington sarebbe allarmata dal successo congiunto del FN in Francia e dell’UKIP, il partito britannico eurofobico di Nigel Farage (primo sopra il partito laburista e quello conservatore). Anche in Germania e in Italia però, il voto antieuropeista e l’acesa delle destre colpisce l’opinione pubblica. “Gli elettori europei si rivoltano contro l’UE”, chiosa le Figaro citando il Guardian.

 

Foto: screen-capture da Liberation.fr, Lemonde.fr, Lacroix.fr, LeFigaro.fr

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