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Il tango a Buenos Aires è una vera e propria forma di street art

Il tango argentino è il ballo più popolare e famoso nei paesi che si affacciano sul Río de la Plata, Argentina e Uruguay, ed è conosciuto e ballato in tutto il mondo. In realtà non è solo un ballo, ma anche una forma poetica ed artistica.

di Laura Tussi su FARO DI ROMA

Passeggiando per le vie di Buenos Aires ve ne accorgerete. Nei luoghi di maggior afflusso di turisti, per esempio nei quartieri La Boca e Palermo, in piazza Dorrego a San Telmo e nelle pedonali Florida e Lavalle, troverete ballerini che si esibiscono in strada. In pratica è una vera e propria forma di street art della capitale federale.

I puri rituali erotici del ballo voluttuoso scandiscono dall’eternità la vita nei
sobborghi di Buenos Aires.
L’Argentina, terra di immigrazione, a cavallo tra due secoli, ha generato
miseria, risentimento, tristezza nei “guachos de la Plata” che modulano nei passi
languidi, a tratti nervosi, ritmicamente cadenzati del tango, frustrazioni
esistenziali.

Danza dall’etimologia ignota, racchiude l’anima etnica delle rive assolate del
Parana, tra le radure fertili e sconfinate della Pampa e i quartieri stanchi e
desolati della capitale.
“Un pensiero triste che si balla”, il tango rappresenta l’arte di una terra risultato
di ibridazioni etniche secolari.

Nuovo senso di danza che non ammette “pose”, ma risulta rabbiosamente “non
decorativa”, giocando tra luci ed ombre, spiazzando consuetudini di logiche


spaziali e inseguendo verità più che certezze.
Dove il corpo dell’altro è un semplice oggetto e il puro contatto non permette di
trascendere la brutale solitudine, la metafora dell’atto sessuale è doppiamente
triste poiché aggrava nell’uomo sofferenze recondite.

Il perverso meccanismo spiega la fondamentale melanconia del tango legato a
scoramento, rancore, minaccia e sarcasmo intrisi di risentimento erotico e di
tortuose manifestazioni del senso di inferiorità del “nuevo” argentino.
Il “machismo” è un tratto caratteristico del porteno, per cui il sesso è la forma
primaria di potere.

Lascivi e stanchi, torridi e generosi di forme, i corpi danzanti e i giochi pittorici
dei chiaroscuri della penombra esotica, da cui emanano ambientazioni di un sud
profondo, rovente, melanconico, si irretiscono in ansiose, brutali cadenze in
movimento, troncando l’inesorabile trascorrere del tempo nel pensiero porteno
la cui frustrazione di sogni, nella morte finale, rivela il tragico epilogo.

Laura Tussi

Nella foto: Ballerini di tango argentino per le strade di Buenos Aires (credits Cinzia Mercuri – oltrelacollina.info)

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