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Il probabile exploit della Lega Nord a Bologna

Popolazione anziana, campagne mediatiche sull'insicurezza e presidio capillare del territorio. Ecco perché a Bologna la Lega Nord potrebbe fare il pieno di voti.

Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana. Sorpresi?

Ad una prima lettura si potrebbe pensare: ma questo partito chiamato Lega Nord è sovversivo? Attenta all'unità d'Italia? All'articolo 1 della nostra Carta Costituzionale?

Ad una seconda lettura invece si comprende che in realtà questo partito è legittimato, è legalizzato, è istituzionalizzato, pertanto avere uno Statuto che evoca l'indipendenza della Padania e la creazione della Repubblica Federale indipendente e sovrana, non è sovversivo rispetto alla Costituzione. Perché? Perché la politica sostanziale, quella del potere, ha nel tempo legittimato la Lega Nord che ora condiziona, anzi determina l'esistenza dell'attuale Governo italiano.

Quindi, tanto detto, si possono creare partiti politici che mirano alla creazione della Repubblica socialista indipendente del meridione, del centro, del nord est o nord ovest, della Sardegna, della Sicilia. Non potrà essere atto sovversivo perché ciò è stato permesso alla Lega Nord, quindi, può essere concesso a chiunque. Chiusa questa breve provocazione, veniamo al dunque.
 
Bologna. Città che tra pochi giorni vivrà il voto. Probabilmente vincerà il Pd e non Merola, candidato sindaco del Pd. Nel senso che sarà votata non tanto la persona di Merola, ma il Pd, che qui a Bologna è una potenza economica e sociale e politica enorme. Ma il dato più interessante sarà il successo elettorale che otterrà la Lega Nord.

Si parla da tempo che qui nella Bologna rossa, raggiungerà circa il 14/15 per cento. Percentuale enorme e preoccupante, visto la politica ben nota a tutte e tutti della Lega Nord. Capita spesso di recarsi in qualche bar della città e ascoltare chiacchiere. Che poi tanto chiacchiere non sono. Leggi nel viso delle persone la preoccupazione relativa al senso di insicurezza sociale, al degrado urbano. Per esempio, ho visto una signora anziana tutta disperata perché non sapeva più dove andar a far la passeggiata la sera. Perché a Bologna ci sono le baby bande, ci sono gli scippi, perché a Bologna violentano, perché a Bologna ti picchiano. Ma capita anche di sentire che chi delinque dovrebbe pulire le strade con le catene legate ai piedi anziché rimanere rinchiuso in carcere a spese della cittadinanza. Oppure che ci sono troppi immigrati, che le case popolari vengono assegnate prima alle persone straniere e poi agli italiani, e così via. S’intende che tale situazione non rappresenta l’intera Bologna ma una parte consistente di questa città.

Sono anni che in Bologna circolano voci di questo tenore. Se poi a tutto ciò aggiungiamo le campagne metodiche attuate da una certa stampa, molto letta in città, che crea la sensazione della paura, dell'insicurezza sociale, trasformando Bologna in una terra altamente delinquenziale, il gioco è fatto.

Al 31 dicembre 2009 la città di Bologna era abitata da 377.346 persone distribuite su una superficie di 140,73 km², con una densità media di 2.681,35 ab./km². Le fasce di età sono cosi suddivise:

età 19-64      —>  225.415 abitanti;
età 65-74      —>
  46.232 abitanti;
otre i 75 anni  
—>  53.749 abitanti.

La tendenza all’invecchiamento della popolazione italiana è ribadita dalle previsioni demografiche dell’Istat 2005-2050: aumento contenuto della popolazione residente fino al 2015, dovuto principalmente alla componente immigrata, e poi un lieve declino. Nel periodo 2005-2050 la percentuale di anziani over 65 passerà dal 19,5 al 33,6%, con una componente over 85 in crescita dal 2 al 7,8%. Questi sono dati nazionali, che se rapportati a Bologna, ove la popolazione oltre i 64 anni costituisce una fetta enorme della popolazione cittadina, allora è comprensibile perché la politica della Lega Nord ottiene gran consenso anche a livello elettorale.


Perché si rivolge in prima istanza al bacino elettorale anziano. Quello più debole, che ha paura di essere picchiato, di vivere il furto della borsa. Quello che vive più di ogni altra persona e cittadino, con maggior impatto, il senso della insicurezza cittadina.

Bologna è un paesone. Un grande paese che vorrebbe divenir metropoli. Una realtà dalle forti contraddizioni. Una realtà in crisi sociale, politica. E la lega nord ha trovato una porta aperta.

Chi l’avrebbe mai detto? Ricordo ancora quando si sottovalutava l'effetto leghista su Bologna. Spesso ti rispondevano: “ma figurati se quelli vengono votati qui!”.

Il tempo passa. L'ignoranza dell'insicurezza trova sempre più spazio e campo, il degrado sociale, culturale e politico ha trovato sempre maggior affermazione, le soluzioni semplici e immediate a problemi complessi producono l'effetto della risoluzione del problema del degrado, ed ecco che la Lega Nord a Bologna otterrà un gran risultato elettorale. La crisi del sistema della globalizzazione, oggi giorno, comporta un maggior protezionismo, la difesa dell'identità nazionale, il senso di chiusura, la paura del vicino, il terrore verso l'immigrato. Ma attenzione, perché il passo è breve per cadere in nuovo fascismo.

Gli elementi ci sono tutti. Vedi le limitazioni delle libertà, i continui attacchi alla libertà d'insegnamento, le censure, gli attacchi alla magistratura da parte del Capo del Governo, le leggi repressive, ma specialmente il senso dell'ignoranza sempre più diffusa ovvero quella relativa alla paura del tuo vicino. Sia esso di casa, di strada o di terra di confine.

Il momento in cui ha avuto origine, per varie ragioni, la paura del proprio vicino è stato, a parer mio, il primo grande segnale, sociale, del cambiamento culturale in itinere in questo paese. Progresso regresso. Si torna semplicemente e tristemente indietro.

Vi cito una delle tante iniziative attuate, nel corso del tempo, dalla Lega Nord a Bologna. Nel parcheggio dell'ex Manifattura, scenario quotidiano di spaccio di droga e prostituzione, così come presentato all'opinione pubblica dalla grande stampa, qualche tempo addietro si è fermato il camper dei giovani leghisti per protestare contro tale situazione. Lega Nord e Giovani Padani denunciano da anni il dilagare crescente della delinquenza manifestando, a detta loro, la solidarietà con i cittadini bolognesi che desiderano vivere in sicurezza e legalità. Questa è una delle tante iniziative realizzate dai leghisti. Giorno dopo giorno. Quartiere dopo quartiere.

Se un tempo era il PCI che quasi quasi bussava casa per casa per chiedere se si aveva bisogno di solidarietà umana, oggi è la Lega Nord che bussa casa per casa per chiedere se vi è stato un furto, se vi sono persone irregolari, delinquenti, drogati, prostitute e tanto altro. Per portare il loro senso legalitario ed autoritario di sicurezza sociale ai poveri cittadini indifesi.

E a quanto pare, visti il bacino elettorale di Bologna e il grado d'invecchiamento della popolazione, i conti non li hanno fatti poi così male.


LEGGI: Amministrative a Bologna. Analisi delle liste e dei candidati in corsa.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.87) 14 maggio 2011 19:06

    Vigilia elettorale >

    Tremonti sentenzia: “Il Nord d’Italia è la regione più ricca d’Europa. Bisogna fare di più per il Sud”.

    Gli Istituti d’analisi dicono che nel primo trimestre 2011 il nostro PIL è cresciuto di appena un +0,1% (atteso 0,3). La Francia registra +1% e la Germania +1,5.
    Con questo trend ritorneremo al PIL ante-crisi del 2007 solo dopo il 2014.
    Nel frattempo i consumi alimentari sono crollati del 4%.
    Se un segnale positivo viene dall’andamento 2011 della Cig è difficile conciliare le “esternazioni” di Tremonti con il maggior ricorso alla Cig registrato proprio nel Nord d’Italia (Lombardia in testa).

    Veniamo al Sud.
    La UE ha messo 6,2 miliardi di fondi a disposizione del duo Tremonti-Gelmini per ricerca e sviluppo in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
    Dopo 3 anni dall’assegnazione il duo Ministeriale ne ha impegnato meno di 1/5 ed erogato appena il 10%.

    E’ vero, si può fare di più. Non ridurre il governo dell’economia a “monologo” da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

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