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Il ponte di San Louis Rey

Questa volta è successo in un paesino vicino ad Aosta di nome Teppe di Quart: una fuga di gas, un gran botto ed una palazzina è saltata in aria, lasciando sotto le sue macerie due vite, quelle di due anziani coniugi. Non sapevano che, questa volta, sarebbe toccato a loro passare sul ponte di San Louis Rey mentre crollava.

Sarebbe interessante rivedere i giornali degli ultimi anni ed annotare la cadenza media con la quale, nel nostro Paese, salta in aria un edificio a causa di una fuga di gas. Quel che è certo è che è un tipo di notizia che non stupisce più di tanto perché ci abbiamo fatto l’abitudine.

 
Anche nel palazzo del vostro reporter vi era un improprio intreccio di tubazioni di gas, residuo di epoche passate nelle quali la sicurezza era sconosciuta; e solamente dopo una serie di decise raccomandate indirizzate alla Società erogatrice si è ottenuto un intervento di bonifica, evitando che fossero i condomini a passare sul ponte di San Louis Rey.
 
In un Paese normale, dato che per decenni negli impianti di erogazione del gas si è proceduto in materia scriteriata, lo Stato disporrebbe un programma di controllo e di eventuale bonifica, esteso all’intero patrimonio immobiliare. Ma il nostro tutto è tranne che un Paese normale.

Dunque, avanti un altro: sul ponte di San Louis Rey vi è ancora posto!

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