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Il megavillaggio delle cosche

Un’inchiesta della procura anti-mafia di Catanzaro svela intrecci molto interessanti tra Roma e la Calabria.

Sette miliardi di investimenti, alberghi e residence per 14 mila posti letto e 10 mila ettari lungo la costa. E’ questa la maxi-torta per la costruzione di un megavillaggio turistico alle porte di Crotone. In mezzo inquietanti intrecci tra le cosche calabresi e la politica romana.

E’ il risultato di un’inchiesta della procura anti-mafia di Catanzaro: 24 provvedimenti, arresti e avvisi di garanzia per nome eccellenti. Tra questi, Emilio Brogi, ex missino di Livorno, capo della segreteria del ministro Matteoli.

In mezzo il progetto "Europaradiso", un grande affare che le cosche stavano realizzando con David Appel, un truffatore e bancarottiere israeliano. Per convincere la "grande politica" dei palazzi a dare il via libera al megavillaggio si attiva Salvatore Aracri, l’anello di congiunzione con l’ndrangheta.

Nelle carte dell’inchieste emergono le pressioni su un senatore di An, Magnalbò, molto vicino a Matteoli, per truccare la documentazione sul vincolo "Zps", le limitazioni d’impatto ambientale presso la foce del fiume Neto. Contatti che consentono a Emilio Brogi, insieme ad Aldo Cosentino, direttore generale del Ministero, di inviare il dossier patacca a Bruxelles, dove si adopera un funzionario Ue, Riccardo Menghi, che "per chiudere un occhio" e non chiedere la documentazione completa si becca un premio di 10 mila dollari.

Le cosche di Crotone hanno dato molto alla politica, offrendo i loro preziosi voti a Peppe Mercurio, capogruppo del Pd in consiglio comunale, a Franco Sulla (Udc) ex direttore generale del comune e consulente di "Europaradiso", ad Armando Riganello, vice-sindaco reggente di Alleanza Nazionale, molto attivo nell’appoggio per l’avvio dei cantieri (grazie alla sua "opera" il figlio riceverà una moto in regalo).


Il firo fiore di "quelli di Papanice" (paesino in provincia di Crotone) interessato al business che dopo alcune difficoltà nell’ottenere i finanziamenti da "Sviluppo Italia", si servono del loro emissario Salvatore Aracri, grazie ad i suoi buoni rapporti con Angela Familiari, consigliera comunale a Crotone, per fissare un appuntamento con Lorenzo Cesa, segretario Udc, e con l’onorevole Pino Galati, ex sottosegretario alle attività produttive.

Tra le tante novità dell’inchiesta anche un progetto per eliminare "con bazooka e fucili di precisione" il pm Pierpaolo Bruni.

Un vezzo, quello di ammazzare i magistrati scomodi, che in Italia non è ancora tramontato.


Rassegna Stampa:

"Europaradiso, fra cemento e cosche", cronaca di Repubblica.
Le cosche impongono le loro imprese, CalabriaNotizie.

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