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 Home page > Attualità > Cronaca > Il lodo Alfano salverà i vertici della Thyssen

Il lodo Alfano salverà i vertici della Thyssen

Sacconi ha fatto inserire una norma nel decreto correttivo del testo unico sulla sicurezza sul lavoro, che metterebbe al sicuro tutti i vertici delle aziende che non hanno contribuito alla sicurezza dei lavoratori.
E’ stata la CGIL ad accorgersi dell’articolo 10-bis del decreto legislativo approvati in cdm il 9 aprile scorso. «L’articolo 10-bis va a ribaltare il senso delle responsabilità in caso di incidente sul lavoro – spiega Bonetto - . Per rimanere alla Thyssen finora la responsabilità della mancanza degli estintori è di chi aveva in potere di comprarli, che aveva il budget per farlo e quindi i manager al massimo livello italiano e tedesco. Se passerà questa norma si farà il contrario: la responsabilità sarà al livello più basso, quello più vicino all’evento. Se passerà questa norma, per il rogo di Torino al massimo a pagare sarà il responsabile dello stabilimento. I top manager italiani e tedeschi sarebbero non imputabili». La norma ha infatti applicazione immediata. «Si tratta di norme penali e quindi migliorando le condizioni degli imputati sono valide per i processi in corso e hanno anche valore retroattivo», completa la spiegazione Elena Poli.
Gianni Rinaldini, segretario di FIOM definisce l’articolo, giustamente, “l’ennesima porcata” e si appella al Presidente della Repubblica affinchè la blocchi subito, sempre se non è impegnato a scrivere discorsi di fine anno o di qualche festa nazionale. «E’ una norma salva-manager, un Lodo Alfano ancora più grave perché si parla di lavoratori - dice Giorgio Cremaschi . La cosa più grave è che ora capiamo quello che è successo nei mesi scorsi in molte fabbriche. Ai capi reparto era stata fatta firmare una cosiddetta “presa di responsabilità”: in sostanza il testo diceva: “Se succede qualcosa, è colpa mia”. Noi eravamo tranquilli perché i nostri legali ci avevano detto che con il Testo Unico in vigore non aveva alcun valore. Ora capiamo che le aziende e Confindustria sapevano quello che stava scrivendo il governo e quella lettera ora inchioda i capi reparto e salva i manager».L’articolo 10-bis modifica il cosidetto “Obbligo di impedimento”. «Nei reati commessi mediante violazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro il non impedire l’evento equivale a cagionarlo alle seguenti condizioni: (...) Il comma D recita: “che l’evento non sia imputabile ai soggetti di cui agli articoli 56,57, 58, 59 e 60 del presente decreto legislativo per la violazione delle disposizioni ivi richiamate”. La traduzione la fanno gli avvocati. “Gli articoli citati – spiega Elena Poli – si riferiscono ai cosiddetti “preposti”. Si tratta dei capi-reparto, dei responsabili di stabilimento, ma anche dei progettisti, dei fabbricanti, degli installatori e pure dei medici che danno valutazioni sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Insomma, tutti tranne i manager».
Questo vuol dire che non saranno soltanto i manager della Thyssen a non pagare, ma tutti quelli imputati per gli stessi reati. Una cosa non è chiara: ma a cosa punta questo governo? Perché fa questo?

Commenti all'articolo

  • Di Frattaglia (---.---.---.219) 21 aprile 2009 11:29

    Beh, sapendo che gli operai hanno votato in massa questo governo non posso che essere contento di questa norma. E vorrei ben vedere che si mettano a manifestare contro. Io me ne starò a casa...

    Ognuno ha ciò che si merita, e gli operai di adesso hanno dormito molto comodamente sulle manganellate prese dai loro colleghi decenni prima. Ora si tengono i morti.

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