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Il giardino della Valle dei Templi finalmente dello Stato

La Kolymbetra, il mitico giardino della Valle dei Templi, è stato finalmente interamente demanializzato. Ci sono voluti vent’anni per espropriare tutti i terreni.

Dopo vent’anni finalmente si è concluso il braccio di ferro tra la sovrintendenza e i privati che detenevano gli ultimi ettari del giardino della Kolymbetra, il suggestivo paradiso verde della Valle dei Templi di Agrigento decantato dagli antichi greci e da tanti illustri viaggiatori sino al Settecento. Con gli espropri delle contrade San Marco e San Nicola, infatti, finalmente, anche i terreni della Kolymbetra che si estendono sotto il costone roccioso su cui si erge il tempio di Vulcano (vedi nella foto l’area indicata) lo scorso giugno sono stati demanializzati. La notizia è stata resa nota nel corso delle giornate europee del patrimonio dal locale responsabile del Fai (fondo italiano per l’ambiente) di Agrigento, Giuseppe Lo Pilato (nella foto).

la nuova area espropriata La Regione Siciliana ha affidato al Fai per venticinque anni il giardino della Valle dei templi. L’intera area della Kolimbetra si estende per cinque ettari, ma sino a pochi mesi fa appartenevano allo Stato solo poco meno di tre ettari, quelli confinanti con il tempio dei Dioscuri e con l’area delle divinità ctonie. Finalmente con la conclusione del complesso iter burocratico per l’acquisizione anche gli altri due ettari, quelli racchiusi tra due pareti di calcarenite e confinanti con il tempio di Vulcano e il torrente che attraversa il giardino, adesso appartengono al demanio pubblico. “Ci sono alla base di questo costone su cui poggia il tempio di Vulcano sette dei diciotto ipogei che rifornivano il Giardino della Kolimbetra. L’intero impianto idraulico è stato realizzato duemila cinquecento anni fa dall’ingegnere Feace per quella che gli antici storici greci definivano la piscina degli dei”, dice Peppe Lo Pilato.




Fino adesso solo undici dei diciotto ipogei erano stati espropriati. I restanti sette ipogei demanializzati solo dallo scorso giugno sono però attualmente ricoperti dalla vegetazione e i privati li sfruttavano per irrigare i campi, soprattutto agrumeti e uliveti. “Adesso che anche quest’area della Kolimbetra con i restanti sette ipogei, appartiene allo Stato, noi del Fai presenteremo un progetto per favorire la conoscenza e la fruizione turistica e culturale anche di questa parte davvero suggestiva del giardino”, aggiunge Lo Pilato. Si apre quindi un nuovo capitolo per questo piccolo angolo di paradiso del paesaggio storico agrigentino. La Kolymbetra è un utentico gioiello archeologico e agricolo . E’ tornato alla luce dopo decenni di abbandono. Denominata dagli antichi Greci Piscina degli Dei, ricopre quella che un tempo si riteneva fosse la superficie di una grande piscina. Anche nel I secolo a.C., Diodoro Siculo ne parla come di “una grande vasca - vivaio di ricercata flora e abbondante fauna acquatica”, con cigni, papere e uccelli rari, nella quale si gettavano le acque di una serie di acquedotti. Tra essi i cosiddetti ipogei, condotti sotterranei che, ancora oggi, congiungono la collina alla Valle dei Templi e che, probabilmente, costituivano il sistema delle acque dell’antica Akragas. Abbandonata per molti anni, la Kolymbetra grazie al Fai è tornata ad essere il vero “giardino” della Valle dei Templi, tra agrumi ricchi e profumati, panchine in legno, sentieri che seguono il corso del ruscelletto, gli stessi odori di zagara.Sempre più numerosi sono i turisti che visitano il giardino e ne apprezzano la bellezza 

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